Breakdown (1997) La trincea d'asfalto di Jonathan Mostow


Jonathan Mostow è sempre stato un cineasta degno di menzione (in particolare per la bravura nel filmare scene action alla vecchia maniera), nonostante non abbia mai brillato per qualche aspetto particolare è riuscito nel corso degli anni a firmare diverse pellicole interessanti. Breakdown (da noi con il sottotitolo La trappola) è il suo primo lungometraggio, dopo anni di gavetta televisiva, che gode della produzione De Laurentiis e di un soggetto scritto da lui stesso e poi revisionato in fase di sceneggiatura da Sam Montgomery. La colonna sonora invece vanta la presenza del mitico Basil Poledouris che ebbe modo di realizzare le composizioni assieme a Steve Forman, Judd Miller, Eric Colvin e Richard Marvin. La fotografia invece è ad opera di Douglas Milsome (cresciuto sotto l'ala di un certo John Alcott).

Il risultato è un film da riscoprire, nonostante le varie assurdità e limitazioni della sceneggiatura, che vanta un impianto da classico thriller on the road e da una regia molto interessante e ben elaborata durante la fase di messa in mostra della dinamica dell'azione. Molte le influenze cinematografiche che possiamo notare sotto molti aspetti e riferimenti in particolare a Duel di Spielberg e The Hitcher. Bellisima poi l'ambientazione dove fanno da sfondo locations desertiche (tra cui la splendida Monument Valley).


Thriller molto semplice quindi e tutt'altro che originale, ma che ti lascia trasportare dall'andrenalina, dall'azione e dai colpi di scena mentre per quanto riguarda la spettacolarità e l'intrattenimento il film raggiunge buoni livelli, con alcune scene ben sviluppate. Gran buona prova di Kurt Russell e J. T. Walsh peccato per Kathleen Quinlan che rimane un po' ai margini vista la caratterizzazione del suo personaggio.



In definitiva è impossibile non provare empatia con il mite yuppie, un onesto e coraggioso cittadino, che saprà tirare fuori le zanne quando si troverà minacciato negli affetti più cari. Film così ormai sono difficili da vedersi nella produzione Hollywwodiana odierna ben più tendente ad altre pellicole molto più dispersive e mal realizzate. Ripeto da riscoprire viste le cui qualità realizzative appaiono inversamente proporzionali alla scarsa fama di cui gode.


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