Ready or Not (2019) La prima notte di nozze non si scorda mai


- Ready or not, here I come, you can't hide - cantavano i Fugees nel 1996 (direttamente dall'album The Score) ma è anche il leitmotiv musicale che accompagna le truculente avventure della protagonista di questo film. Si può iniziare parlando che questa pellicola prodotta da Mythology Entertainment & Vinson Films (e distribuita Fox Searchlight Pictures) è il primo horror (ci ritorniamo dopo su questo termine) nato dalla Disney (l'ultimo precedente rimaneva Frankenweenie, ben 7 anni fa). La sceneggiatura nasce dal duo Guy Busick and R. Christopher Murphy, invece alla regia troviamo un'altra coppia formata da Matt Bettinelli-Olpin & Tyler Gillett (I Radio Silence). La maggior parte delle riprese sono state fatte in suolo canadese (anche se non si nota). Il cast è formato da: Samara Weaving, Andie MacDowell, Adam Brody, Mark O'Brien, Melanie Scrofano, Henry Czerny e Elyse Levesque la colonna sonora invece vede la partecipazione del ben noto compositore Bryan Tyler. La pellicola ha guadagnato ben 38 milioni di dollari in patria partendo da un budget di 6 milioni.



Come ben sapete sono un fan dei generi, qualunque esso sia io mi ci immergo fino a discernere le sue contaminazioni ed ispirazioni ed anche questo film non è scappato al mio severo sguardo che tutto sovrasta. Finché morte non ci separi (questo il titolo italiano) non è un horror puro: direi più che altro un ibrido tra una commedia nera e un thriller, questo perché vedendo i registi a capo di tale operazione si possono notare i loro stilemi dato che arrivano direttamente da un collettivo artistico che ha fatto di questo genere il proprio marchio di fabbrica. Da tanto tempo non vedevo una sposa insanguinata in cerca di vendetta (Kill Bill, Rec 3) cosa che mi ha fatto subito incuriosire vista anche la mescolanza di generi del quale è permeato tutto il film presentata sulla carta. La trama vien da sè: Grace nella sua prima notte di nozze viene invitata a seguire una tradizione della famiglia Le Domas, durante la quale tutti i membri partecipano ad un gioco insieme. I partecipanti sono Alex, suo fratello alcolizzato Daniel e sua moglie Charity, sua sorella Emilie (dipendente dalla droga) e suo marito Fitch Bradley, suo padre Tony, sua madre Becky e sua zia Helene. Viene spiegato che il bisnonno di Tony strinse un patto con un uomo di nome Le Bail, che avrebbe aiutato la famiglia a crearsi una fortuna se avessero seguito questa tradizione. Grace pesca una carta dalla scatola di Le Bail: esce “nascondino”. Mentre la ragazza va a nascondersi, la famiglia si arma per ucciderla. Innanzitutto sulla tavola, all'oscuro di tutto, la mia voglia di guardare questa pellicola è nata dalla presenza della bellissima (e molto brava) attrice australiana Samara Weaving (nipote del ben noto Hugo), che dopo lo sdoganamento con The Babysitter di Netflix (che qui da carnefice satanica diventa ironicamente agnello sacrificale) è riuscita a farsi spazio nello showbiz Hollywoodiano in tante varie produzioni. Alla faccia di chi la riteneva una Margot Robbie di serie B.
La seconda cosa che ho amato, durante la visione del film, è la storia nella storia della famiglia le Domas e della loro incredibile fortuna nata grazie ad un incontro fortunato con un personaggio molto oscuro noto come Le Bail. Questo tipo di aggiunta dona alla trama quel fascino dark e quell'alone di mistero che domina silenziosamente la pellicola mentre essa si svolge sotto i nostri occhi fino al finale rivelatore che svela (in parte) la natura del patto fatto dal capostipite le Domas con il già citato Le Bail. La trama è gia vista e trita in questo non dovete stupirvi però l'abilità della quadriglia creativa tra regia e sceneggiatura regala un prodotto frizzante che in novanta minuti e poco più sa non annoiare. Il cast fila lisco con tutti i suoi caratteristi tra quali spiccano senza dubbio: Samara, Andie MacDowel (chi si rivede) e Adam Brody che grazie ad una buona gestione (e recitazione) dei tempi comici e drammatici non sfigurano mai davanti alla telecamera. Un prodotto godibile insomma che non manca però di accorgimenti che avrebbero dato alla pellicola un maggior risalto cosi da poter mettere da parte il mero intrattenimento e fondere meglio i generi. Samara (che bionda ragazzi) sembra calzare a pennello queste pellicole che richiamano Sam Raimi e Joe Dante, tanto per citare due figure che hanno sempre saputo come contaminare un genere come l'horror, oltrettuto non si risparmia mai nel recitare (urla come un demonio!) la parte passando facilmente dall'essere una bellissima ragazza spontanea ad una Rambo dagli occhi azzurri che cerca vendetta (però questa limitata dalla poco voglia di lascarsi andare della sceneggiatura), ed infine alla classica scream queen.
Il risultato di tutto questo è una pellicola che vi consiglio caldamente di guardare anche perchè l'ambientazione gotica di una grossa villa che si riempirà di sangue ha da sempre il suo fascino intrinseco, difatti la fotografia di Brett Jutkiewicz e la scenografia di Andrew M. Stearn valorizzano perfettamente la narrazione ed i suoi aspetti oscuri. Dal lato musicale Tyler non si lascia sfuggire niente: Beethoven in apertura che non può mai mancare con un po' di sana ultraviolenza in arrivo, un bellissimo componimento dal gusto vecchio stile basato sul nascondino (Hide and Seek) e Love me tender del mitico Elvis sul finale (questa però è un rifacimento del gruppo Stereo Jane). Concludendo vedere la protagonista imbrattata di sangue e con il ghigno di chi ha passato un inferno ed è ritornata indietro lascia sempre il segno, come in tutti i film degni di visione che si rispettino.



Commenti

  1. Lo adorato, così come Samara che sta mettendo su una carriera niente male. Curioso di sapere cosa combineranno i due registi sul prossimo "Scream". Cheers!

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    1. Davvero sono i registi del prossimo urlo ma ci sarà sempre lo stesso sceneggiatore della saga di Scream? interessante!

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