Virus (1999) Quando un tecnico degli effetti speciali diventa regista pt. 2, il Ghost Ship Alien Movie di John Bruno


Inutile dire che quando un tecnico degli effetti speciali viene messo in cabina di regia, come già detto tempo fa, i risultati possono essere tre soltanto: un disastro, un film decente o una rivelazione sulla via di Damasco. Il caro “Virus” è un classico esempio di film horror estivo per la seconda serata, possiamo dire che rientra nel disastro/film godibile alla fine dei conti, perché nonostante la bravura di John Bruno (Poltergeist, Terminator 2: Judgment Day, Batman Returns) nel rendere veramente unici gli effetti speciali degli alieni robotici si perde inevitabilmente nella capacità di rendere il film solido narrativamente facendolo perdere in varie scelte di registro, che si, sono indubbiamente anni Novanta ma che collidono con la credibilità della storia. La stessa Jamie Lee Curtis non ha avuto parole dolci per questo suo lavoro, in un'intervista a IGN.com, infatti disse: - È il più brutto di tutti i tempi, semplicemente terribile, questa è l'unica buona ragione per essere nei brutti film. Poi quando parli con i tuoi colleghi di scelte sbagliate puoi dire 'Ahhhh, ho il migliore, ho recitato in Virus’ -. Curtis ha anche affermato nella traccia di commento dell'uscita in Blu-ray di Shout Factory del 2014 di “Halloween H20” che cercò di far licenziare il regista (John Bruno) a causa di quanto pensava fosse pessimo il film. Eppure la pellicola partiva da presupposti molto più invoglianti: un budget di 75 milioni di dollari (ma flop al botteghino), il soggetto tratto dall’ononimo fumetto scritto da Chuck Pfaffer (che ha scritto la sceneggiatura assieme a Dennis Feldman e Jonathan Hensleigh) e un cast di caratteristi tipicamente anni Novanta (immancabile un Baldwin, ma anche Joanna Pacula e Cliff Curtis non bisogna sottovalutarli) assieme a due mostri sacri come Jamie Lee Curtis e Donald Sutherland (che in origibale sfoggia un inconsueto accento irlandese). Ma purtroppo, come detto, l’acerba capacità di regia del tecnico degli effetti speciali ha tranciato di netto gli sforzi della messa in scena.

La trama vien da sé: Un'entità aliena si impossessa di una nave scientifica russa, la Akademik Vladislav Volkoved, nel Pacifico meridionale mentre comunica con la stazione spaziale orbitante Mir, ed inizia a replicarsi usando i laboratori e le strutture della nave stessa. L'entità aliena prende il sopravvento sulla nave e attacca l'equipaggio sterminandolo. Sette giorni dopo, il rimorchiatore Sea Star, capitanato dall'alcolista Robert Everton, perde il suo carico non assicurato mentre naviga attraverso un tifone venendo seriamente danneggiato dallo stesso. L'equipaggio del Sea Star, guidato dal navigatore e dall'ex ufficiale della Marina Kelly Foster e dall'ingegnere Steve Baker, scopre che la sala macchine si sta allagando e la nave sta affondando. Quando la Sea Star si rifugia nell'occhio della tempesta per effettuare riparazioni, la Volkoved appare sul loro radar, ma nessuno risponde alle loro chiamate via radio. Raggiunta la nave russa l'equipaggio del rimorchiatore comprende che la stessa è abbandonata e alla deriva quindi, intuendo che la stessa potrebbe valere milioni se tratta in salvo, il capitano Everton ordina al suo equipaggio di salire a bordo della grande nave. Diciamo che per ambientazione e con gli effetti gestiti dallo studio del pluripremiato artista Phil Tippett, Virus è uno dei rari esempi degli anni '90 che regge abbastanza bene il tempo. Questo grazie agli effetti vecchia maniera animatronica e poca computer grafica. Le creature simili ad abomini uomo/macchina sono cruente e cupe, senza contare anche i piccoli robottini molto divertenti e varie scene sanguinose.

Nonostante le pecche di una regia poco esperta, il film come molti horror d'azione sci-fi che sono venuti prima e dopo, prende in prestito le ottime idee di Aliens, The Thing, Hardware e Event Horizon. Però cade nelle scelte del ritmo narrativo, nella poca impostazione dei personaggi e ci vuole un po' per entrare davvero nel mood della pellicola. Però ogni volta che i mostri robot terrorizzano le vittime sullo schermo è un momento clou. Dal punto di vista del popcorn movie che mette in mostra effetti speciali, c'è molto da apprezzare su "Virus". Come sempre i brutti film sono ben altri.

Commenti

  1. Altro giro, altro film che dovrei rivedere, per Jamie Lee questo e altro ;-) Cheers

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Penso sempre che rimanga un buon film da notte horror, forse se fosse stato calibrato meglio dal lato horror a livello narrativo il risultato sarebbe stato molto diverso.

      Elimina

Posta un commento