venerdì 29 settembre 2023

Cattivi preferiti: Shang Tsung


Shang Tsung (Cary-Hiroyuki Tagawa)

Caratteristiche: Stregone, macchiavellico, abile combattente

Film: Mortal Kombat di Paul W.S. Anderson del 1995

Frase: - La tua anima è MIA! -

giovedì 28 settembre 2023

I Know What You Did Last Summer (1997) So cosa hai fatto (l'estate scorsa), il paradigma dello slasher anni '90


Metto da parte giusto un attimo la sequenza di discussione riguardo ai seguiti della mia adolescenza iniziata l’altro ieri, anche perché devo mettere delle vecchie visioni (del genere slasher) fatte nel periodo primaverile. Quindi essendo ormai mai passata l’estate, siamo in ad inizio autunno, mi sembrava giusto riportare “I Know What You Did Last Summer” (in italiano semplicemente “So cosa hai fatto”) del 1997 diretto da Gillespie. Il film è una trasposizione del romanzo omonimo, per giovani, scritto da Lois Duncan nel lontano 1973 e adattato dallo sceneggiatore Kevin Williamson (l’altro padre della saga di “Scream, che aveva debuttato giusto un anno prima). Nel cast troviamo Sarah Michelle Gellar, Jennifer Love Hewitt, Bridgette Wilson (lei nei novanta era una delle bionde immancabili), Ryan Phillippe, Freddie Prinze Jr., Anna Hecke e Johnny Galecki. Il film è incentrato su quattro giovani amici che vengono perseguitati da un assassino, armato di uncino (ma bello grosso), un anno dopo aver coperto un incidente stradale in cui presumibilmente hanno ucciso un uomo. Il film trae ispirazione anche dalla leggenda metropolitana conosciuta come "The Hook" e dai film slasher degli anni '80 come Prom Night (1980) e The House on Sorority Row (1982). Prima di Scream (1996), Williamson fu contattato dal produttore Erik Feig per adattare il romanzo originale della Duncan.

mercoledì 27 settembre 2023

Blade II (2002) Il Diurno secondo Guillermo del Toro

Era da un po' di tempo che volevo parlare dei seguiti della mia adolescenza, visti da me personalmente in quel periodo e che ricordo con il giusto piglio (forse anche nostalgico). Penso possa risultarne un buon trittico, vedremo, ma sicuramente posso dire che senza ombra di dubbio che "Blade II" di Guillermo del Toro fa parte di questi. Indubbio è il fatto che sul primo "Blade" uscito nel 1999, diretto da Stephen Norrington, la Marvel ha fondato le basi (solide) sul suo successo al botteghino nei cinema. Il primo capitolo cinematografico dedicato a Blade aka Eric Brooks (nato dai testi di Marv Wolfman e dai disegni di Gene Colan nel lontano 1973), noto anche come il cacciatore di vampiri, l'ammazzavampiri o il "Diurno" era una summa dell'horror fine anni 90 formato B-movie (ma di eccellenza). Cosa strana direte, che il successo della Marvel nel cinema sia stato decretato da un film che iniziava con un bagno di sangue in una discoteca e che non si faceva riguardi di mettere una ex pornostar (mitica Traci lords) nella stessa scena, altri tempi e altra testa ma questa è un'altra storia.

martedì 26 settembre 2023

Zatōichi (2003) il jidai-geki (e non solo) secondo Beat Takeshi


- Perché chi non vede, sente meglio degli altri. -


A distanza di ben vent'anni si è detto di tutto su questo bellissimo film (premiato al Festival del cinema di Venezia con il Leone d'Argento, ma anche come miglior film allo Stiges) di Kitano, la commistione di generi di cui è permeato è uno dei connubi di cinema classico e innovativo più riusciti. Zatoichi secondo Kitano insomma, l’icona della narrazione giapponese nato dalla penna di Kan Shimozawa unita all’estro creativo del cineasta (più ironico che mai), senza contare poi il cast eccellente che senza una sola sbavatura ci accompagna nelle quasi due ore di un film che rapisce e allo stesso momento incanta.

domenica 24 settembre 2023

Nymphomaniac vol. 1 (2013) La Chiesa Orientale del sesso, Lars von Trier presenta: storia di una ninfomane [primo volume]



- Non riesco a sentire niente. Non riesco a sentire niente. Non sento niente... Non riesco a sentire niente! -


A distanza di ben dieci anni risulta (per me) ancora complicato dover fare un'analisi soggettiva per Nymphomaniac (reso gra[fica]mente con "()" al posto della "o") di Lars von Trier, pellicola spregiudicata e dannatamente provocatoria (si pensi solo ai poster di presentazione: lo sguardo in estasi del cast, un binomio di sofferenza/orgasmo dal richiamo blasfemo all'arte della raffigurazione dei martiri Cristiani) che aumenta il suo contenuto man mano che prende forma la narrazione, corposa al punto da perdermi io stesso nel doverla giudicare oggettivamente (essendo stato trafitto emotivamente da codesta opera del regista danese). Per questo ho scelto di dividerla in due parti (come i volumi di distribuzione fuori dall'Europa voluti dal regista, al contrario di “Kill Bill” di Tarantino), mettendola in analisi nella due dottrine di pensiero sviscerate nella sceneggiatura, ovvero quella Orientale (piacere) e quella Occidentale (dolore). Bisogna comunque precisare che i due film sono un'opera sola inscindibile, distribuita divisa in formato soft al mercato estero ,ma in suolo europeo è stato presentato a Berlino nella sua versione totale e senza tagli (sia per le censure che per la distribuzione).

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