Napoleon (2023) Dal sublime al ridicolo vi è appena un passo, Napoleone Bonaparte secondo Ridley Scott




Immagino che abbiate tutti visto (almeno una volta) il grande quadro di Jacques-Louis David intitolato "L'incoronazione di Napoleone"  realizzato tra il 1805 e il 1807, ecco quel lavoro artistico riportava la rappresentazione di un fatto storico davvero importante, che il famoso Bonaparte commentò attraverso la ben nota frase: - Dal sublime al ridicolo vi è solo un passo -, bene, questa nota frase dell'Imperatore ben rappresenta l'ultimo lavoro di Ridley Scott. La pellicola balla continuamente tra il sublime della messa in scena visiva di Sir Ridley e il ridicolo della rappresentazione umana della sceneggiatura di David Scarpa.



Direi, almeno per me, davvero un'opera riuscita (seppur con un'alchimia non sempre equilibrata e una partizione temporale molto frastagliata ma solida grazie al montaggio) questa di Ridley, difficilmente sbaglia quando si tratta di portare visivamente sul grande schermo i kolossal contemporanei (del resto codificò lui il rinascimento del genere a inizio 2000). Immagino che avendo preso gli appunti di Kubrick, dell'opera mai realizzata su Bonaparte, si sia studiato nei minimi dettagli l'impostazione scenica e cinematografica delle battaglie che sono senza dubbio le parti meglio riuscite di tutto il girato. Tenendo conto che il film è un adattamento di natura cinematografica, bisogna sapere in anticipo che la veridicità storica è plasmata alla visione del regista/sceneggiatore perché se così non fosse sarebbe un documentario.




Sir Ridley, da buon britannico quale è, elabora una figura interessante su Napoleone quasi imitando il Mozart dell'Amadeus di Forman, un uomo geniale sui campi di battaglia ma dannatamente umano nei rapporti civili/sentimentali. In questo ne esce una rappresentazione che risulta talvolta "rozza" e mai sofisticata, quasi tendente bizzarro ma mai pacchiana, molto lo si deve a Phoenix che ha le doti nel riportare tali problematiche in figure simboliche e di potenza. Il resto del cast è funzionale, però Vanessa Kirby (splendida) grazie alla buona parte di sceneggiatura e storia concesse al suo personaggio, tratteggia una bellissima Giuseppina che regge banco col protagonista talvolta anche superandolo. Realizzazione tecnica d'alta qualità: fotografia, scenografia e colonna sonora fanno sentire tutti i 200 milioni spillati alla Apple per realizzarlo. Non vedo l'ora di vedere la versione di quattro ore.



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