Saturn 3 (1980) Tutti pazzi (nello spazio) per Farrah Fawcett

 

Spulciando nelle pellicole di genere che fanno parte del passato, possiamo imbatterci in produzioni che a cavallo di determinati decenni riflettono indubbiamente il peso di determinati soggetti cinematografici da cui attingono a piene mani. Altri film invece hanno nelle loro idee una mistura di quello che sarà di sicuro successo in futuro, ma che per problematiche di vario genere nella produzione rimangono limitate alla loro uscita, risultando dunque o troppo avanti per avanti per il pubblico o troppo vecchie per risultare originali. Indubbiamente “Saturn 3” rientra in queste produzioni che ho citato: il progetto era basato su un'idea di John Barry, uno dei principali scenografi degli anni '70, i cui crediti includevano Arancia meccanica, Star Wars e Superman.Il progetto fu presentato a Stanley Donen quando stavano girando “Lucky Lady”, che gli suggerì di produrre mentre Barry stesso avrebbe diretto la pellicola. La sceneggiatura fu elaborata dal noto romanziere Martin Amis, che venne poi modificata da Frederic Raphael. All’inizio delle riprese si presentarono subito delle problematiche, John Barry, nonostante il grande talento, non sapeva un bel niente di regia (questo portò anche a gravi scontri con Kirk Douglas) e quindi Stanley Donen dovette subentrargli come regista così da poter rimediare subito, tutto questo portò all’abbandono di Barry dal progetto. Donen oltre ad uscire fuori dal budget della pellicola, si scontrò duramente con l’altro attore che faceva parte del film, Harvey Keitel odiò fino al midollo questo film e il regista in fase di post-produzione addirittura lo fece doppiare da un altro attore.

La trama vien da sé: su una luna di Saturno lo scienziato Adam e la sua assistente Alex lavorano allo studio del satellite, in realtà dedicandosi più al sesso che ad altro. Dalla Terra per controllare la situazione viene inviato sul pianetino Benson, un pilota che si rivela mentalmente instabile, deciso a sostituire il più anziano collega e a rimanere solo con la sua bella assistente. Per ottimizzare il lavoro ha portato con sé una nuova forma di vita robotica, un cervello vergine su cui imprimere conoscenze e sapienza al fine di ottenere un essere superiore. L'uomo si collega direttamente al cervello ed imprime su di esso anche i suoi pensieri, che sono impuri verso la ragazza e di odio per il suo amante. Il risultato all’uscita del film fu un completo fiasco di botteghini e critica, inoltre il film fu accusato di essere simile ad Alien, ma Donen sottolineò che Barry ebbe l'idea diversi anni prima che il film uscisse.
Il film comuqnue è scenicamente suggestivo e d'impatto (questo grazie a John Barry) ma è narrativamente altalenante, talvolta confuso a causa anche dei problemi di produzione dovuti al cambio del regista. Il cast c'è tutto: Douglas è molto bravo, Keitel è un cattivo davvero inquietante e poi aleggia per tutto il film la bellissima Farrah Fawcett, da cui è impossibile staccarle gli occhi di dosso. Purtroppo, nonostante le belle idee della sceneggiatura di Martin Amis, non riesce nel dare potenza a questa fantascienza, che è si rivoluzionaria per l'epoca, ma anche troppo impiastrata. Comunque, nonostante il disastro che è stato, si lascia guardare più che degnamente. Più di tutto però bisogna citare l'automa pazzoide che fa da mattatore, che attraverso un insolito design regge la scena, incutendo anche del terrore viste le sue azioni e nel suo discorso prima del finale, che in qualche modo anticipa quello che sarà poi il Terminator di James Cameron.

(tra le tante cose che furono cambiate, dovute all'abbandono di John Barry alla regia, si può notare il costume da Barbarella che aveva Farrah di cui rimase solo la presenza in qualche poster)

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