Smile (2022) Smiling faces show no traces of the evil that lurks within
Consigliato senza dubbio, quello che a prima vista poteva sembrare un "horror ragazzata" in realtà tiene dei ritmi di tensione ben scritti, con introspezioni umane mai troppo esagerate e in particolare usa bene le riprese per giungere al climax delle scene, Parker Finn ha studiato bene le regole dei maestri. Strutturalmente l'artificio narrativo della maledizione è complementare (senza quella vena Carpenteriana) a quello usato da "It Follows " di David Robert Mitchell, solo che per varie ragioni è differente nella natura stessa di come avviene (più traumatica che venerea), oltretutto l'entità ci viene mostrata e non rimane nascosta. La pellicola si avvale di un buon cast (Kal Penn è da un po' che non mi capitava sotto vista) in particolare la figlia di Kevin Bacon, Sosie, regge per tutte le due ore grazie alla sua interpretazione. Non prendetelo troppo alla leggera, perchè il modo con cui colpisce lo spettatore è più che degno di lode. Forse il finale è prevedibile, ma non si discosta dal canovaccio tipico dei film che hanno come tematica le maledizioni.
Fai bene a tenerti lontano da Truth or Dare, continua pure a farlo, perché non ha nulla a che vedere con Smile, che reputo uno degli horror più riusciti e angoscianti dell'anno scorso.
RispondiEliminaNon so come tu abbia resistito nel vederlo tutto! Io l'avevo già fiutata lunga
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