The Sacrament (2013) La setta fanatica di Ti West, un falso mockumentary che racconta il vero

 
Resto ancora un attimo nella prima decade degli anni duemila, sempre nel genere horror e in quello mockumentary, questa volta parlando di un sottogenere a me molto caro che è quello delle sette (sia millenariste che folkloristiche). Abbiamo molti esempi: The Wicker Man, Red State, La Setta, The Village, Apostolo, l'episodio "Safe Haven" in "V/H/S/2" e così via per non doverne citare tanti altri, caso vuole che questo film di cui parlo oggi abbia radici nella mia discussione dei talenti passati per le antologie horror analogiche di “V/H/S”, infatti il regista/sceneggiatore di questo lungometraggio è Ti West. Ho avuto modo di scoprirlo tramite le parole di Cassy (Bara Volante N.d.R.), ma la visione di "X" e l'episodio “Second Honeymoon” contenuto all'interno del primo "V/H/S”, e devo dire che mi piace il suo stile. Prende quello che era la tecnica degli anni 70 degli slasher (e anche di altri sottogeneri horror) e lo mette a lucido, in fase di sceneggiatura, per il cinema contemporaneo senza mai sbavare nel suo lavoro (senza mai scordarsi del montaggio, fondamentale), creando così un armonioso e sconcertante quadro di sangue.Una stretta di mano va comunque data a Eli Roth, che da buon produttore con il sale in zucca si è fidato del regista non snaturandone lo stile. La sceneggiatura scritta dallo stesso West prende come spunto fatti realmente accaduti, ispirandosi al massacro di Jonestown da parte della setta Tempio del Popolo: 999 morti in totale tra suicidi e uccisioni, una delle più grandi tragedie di massa in epoca moderna prima del 9/11.


La trama vien da sé: La VICE, un'organizzazione giornalistica di nuova generazione dove lavora Sam, decide di intervistare il giovane Patrick, che ha ricevuto una lettera dalla sorella, Caroline, che è scappata in una comunità religiosa al di fuori del paese per guarire la sua tossicodipendenza, invitandolo ad entrare nella comunità. Rintracciando il numero di telefono della sorella, Patrick insieme a Sam e al cameran Jack arrivano in una piccola comunità. Uomini armati la proteggono continuamente e sono molto diffidenti con gli stranieri. Jack rivede Caroline, che gli spiega che la comunità è stata creata con il sudore dei suoi abitanti, e che a comandare tutto c'è il “Padre”. Nel film 
non c'è nulla di soprannaturale, ma l'orrore viene rappresentato in maniera realistica in tutta la sua crudezza disturbante, la descrizione di un cataclisma con le fattezze di un incubo mascherato da sogno utopico. Il film è violento, ma viene il riso amaro pensando che nella realtà la strage della Guyana purtroppo fu ben peggiore. Ti West usa il falso documentario per raccontare una storia non vera ma che viene fatta passare per reale, però basando il soggetto su un fatto realmente accaduto, creando un risultato che è la somma di due negazioni (fittizio e falso documentario) che riporta la realtà. Una mistificazione della realtà tramite un falso mockumentary.

Questo film di Ti West girato in forma narrativa di mockumentary fa il suo lavoro, grazie all'ingegno pure di mascherare il montaggio alternato tramite l'uso di due telecamere da parte di protagonisti. Probabilmente l'adattamento della storia in tempi più contemporanei è stato fatto per poterla girare meglio, senza cadere nelle limitazioni che il genere del falso documentario si porta dietro dal lato analogico. La pellicola prende il cinema "classico" delle sette in stile anni 70 e unisce le tecniche moderne di scrittura e ripresa; il risultato devo dire che è congeniale e unisce queste due stilistiche di cinema in modo pulito. Non male anche il cast (in cui ritrovo Joe Swanberg di "You're Next") che fa il suo lavoro senza sembrare al di fuori della realtà, in particolare il santone intepretato da Gene Jones (un caratterista non molto noto e ricordato nel personaggio del proprietario della stazione di servizio con il quale Anton Chigurh fa il gioco della moneta nel film dei Coen "Non è un paese per vecchi") è inquietante e sinistro al punto giusto e senza dimenticare la prova di Andy Seimetz (pure lei era in "You're Next"), che anche lei mette in scena un personaggio davvero malato.

Commenti

  1. Non conoscendo la storia, all'inizio almeno, fa abbastanza impressione, e rimani davvero sconcertato. Comunque film ben realizzato.

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    1. Idem con patate, nemmeno sapevo di questa triste storia. Ero a conoscenza dei fatti riguardanti "la setta della Cometa" ma questo era un episodio accaduto alla fine degli anni 90.

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