Blade II (2002) Il Diurno secondo Guillermo del Toro
Era da un po' di tempo che volevo parlare dei seguiti della mia adolescenza, visti da me personalmente in quel periodo e che ricordo con il giusto piglio (forse anche nostalgico). Penso possa risultarne un buon trittico, vedremo, ma sicuramente posso dire che senza ombra di dubbio che "Blade II" di Guillermo del Toro fa parte di questi. Indubbio è il fatto che sul primo "Blade" uscito nel 1999, diretto da Stephen Norrington, la Marvel ha fondato le basi (solide) sul suo successo al botteghino nei cinema. Il primo capitolo cinematografico dedicato a Blade aka Eric Brooks (nato dai testi di Marv Wolfman e dai disegni di Gene Colan nel lontano 1973), noto anche come il cacciatore di vampiri, l'ammazzavampiri o il "Diurno" era una summa dell'horror fine anni 90 formato B-movie (ma di eccellenza). Cosa strana direte, che il successo della Marvel nel cinema sia stato decretato da un film che iniziava con un bagno di sangue in una discoteca e che non si faceva riguardi di mettere una ex pornostar (mitica Traci lords) nella stessa scena, altri tempi e altra testa ma questa è un'altra storia.
Dopo il successo del film originale, la New Line e Marvel pianificarono un sequel nel 1999, Goyer aveva in mente di utilizzare Morbius ma la Marvel cambiò il personaggio per avere un altro franchise (si è visto come è andata a finire in tempi recenti). Sempre Goyer paragonò il nuovo film ad una versione di" Quella sporca dozzina" del 1967 diretta da Robert Aldrich. Guillermo del Toro fu assunto subito per dirigere "Blade II" dal presidente della produzione New Line, Michael De Luca, Goyer e Frankfurt ammiravano entrambi il regista e credettero sina da subito alla sua visione della storia. essere l'ideale per Blade II. Frankfurt incontrò del Toro per la prima volta quando la Imaginary Forces, realizzò le sequenze dei titoli di "Mimic" commentando così: - Ammiravo Mimic e ho conosciuto Guillermo attraverso quel film. Sia io che Goyer siamo suoi fan dai tempi di Cronos ed eravamo entusiasti di lui. Quando firmi con qualcuno come Guillermo non gli dirai come dovrebbe essere il film, esso prenderà vita con le sue idee -. Come Goyer, del Toro ha una passione per i fumetti, nel commento di Goyer: - Guillermo è stato svezzato dai fumetti, come me. Ero un grande collezionista, mio fratello ed io avevamo circa dodicimila fumetti che abbiamo comprato quando eravamo bambini, quindi conosco il mio background". Tippett Studio fornì gli effetti visivi generati dalla computer grafica, inclusi doppi digitali di alcuni personaggi, mentre Steve Johnson e la sua società XFX si assicurarono di creare il trucco protesico e gli effetti animatronici.
Del Toro partì dal presupposto che era stanco del concetto romantico del vampirismo (un po' come Carpenter con Vampires) secondo cui "i vampiri sono eroi vittoriani torturati" e voleva che i succhiasangue fossero di nuovo spaventosi. In seguito, optò di non alterare troppo la sceneggiatura partendo dalle idee create da Goyer e Snipes. Secondo del Toro: - Volevo che il film avesse l'impressione sia di un fumetto che di un'animazione giapponese. Ho resuscitato quelle fonti e le ho visionate di nuovo. Ho analizzato la maggior parte dei quotidiani del primo film; ho letteralmente preso quattro scatole di cassette, visionandole tutte dall'inizio alla fine fino a quando ho capito perfettamente lo stile del primo film. Guardando la tecnica del primo film ho pensato che Norrington abbia usato uno stile narrativo formidabile. Un lavoro è molto elegante -.
Tenendo conto della visione d'insieme del personaggio nel mondo cinematografico (e televisivo) della sua storia, anche fumettistica, la pellicola raggiunge un solido livello qualitativo per certi versi anche migliore del primo, introducendo il classico concetto (o formula) "Il nemico del mio nemico è mio amico" L'azione abbonda e non stanca mai e la storia prende delle pieghe che, in parte scontate, si dimostrano piuttosto interessanti e non proprio così prevedibili. Nel cast si può menzionare, oltre che i soliti Wesley Snipes e Kris Kristofferson (che giganteggiano nelle loro personificazioni), anche un buon supporto da: l'attore feticcio di Del Toro ovvero il sempre mitico Ron Perlman qui nelle vesti di un personaggio d'annata, Luke Goss molto convincente nei panni del cattivo principale, Norman Reedus che non guasta mai con i suoi piccoli freak e Donnie Yen (il noto Ip-Man) che è anche il coreografo delle scene di lotta nella pellicola. Da citare pure la strana coerenza della sceneggiatura fatta da David S. Goyer, ottime le ambientazioni: dalla fotografia di Gabriel Beristáin (Agent Carter) e dalla scenografia di Carol Spier (Pacific Rim, Eatsern Promises, A History of Violence). Probabilmente il mio Blade preferito prima dell'arrivo dell'oscurantismo Marvel Disney. Guillermo del Toro prende in mano il progetto e realizza un film d'azione contaminato da riletture horror molto solide dotate della sua tipica impronta personale a cui non manca niente di classico: gli effetti speciali, scene d'azione ben congegnate, poi i personaggi molto più caratterizzati rispetto al primo film, vi è anche l'atmosfera che rende la pellicola angosciante in certi casi e terrorizzante, infine, poi l'ironia con una sottile vena romantica che molti sicuramente non si aspettavano.
Piccola menzione per la colonna sonora orchestrata da Marco Beltrami, che introduce canzoni di artisti vari e composizioni personali senza mai essere troppo asettico, anzi la canzone nel club è da sentire e risentire. Tra le tante curiosità non accadute posso citarvi che al film avrebbe dovuto partecipare anche la popstar Michael Jackson, eterno amico di Wesley Snipes, nel piccolo ruolo di un vampiro ma impegni presi in precedenza dal cantante hanno spinto la produzione a tagliare la sequenza. Alla preproduzione del film, e più in particolare ad alcuni concept, hanno lavorato anche Tim Bradstreet (famoso per le sue copertine sulla serie Punisher) e il creatore di "Hellboy" Mike Mignola. Oltretutto vi è anche una citazione a "...continuavano a chiamarlo Trinità" di E.B. Clucher nel 1971, con la coppia Bud Spencer e Terence Hill. Da come potete capire questo film è stato spettacolare nel segnare la mia adolescenza (non contando anche il videogio della Ps2 basato sul film, chicca da recuperare).
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