Knox Goes Away (2023) La memoria di un killer


A volte è bello trovare produzioni in cui attori famosi (e di talento indiscusso) riescono nel dirigere (e interpretare) lavori interessanti come questo. Keaton è da sempre stato un portento nelle sue interpretazioni, qui trova pure lo spiraglio per esibire una regia controllata, elegante e con qualche guizzo di sperimentazione nel montaggio.



Il presupposto di raccontare la redenzione di un killer affetto da demenza senile è fatto nel migliore dei modi (merito dello sceneggiatore Gregory Poirier), attraverso una trama semplice ma arricchita dalle varie interpretazioni (Keaton stesso in particolare) dei personaggi che la dimorano. Al Pacino e Marcia Gay Harden sono comparsate che non hanno bisogno di descrizioni, ma troviamo pure l'ottimo lavoro svolto da James Marsden, Suzy Nakamura, Joanna Kulig e Ray McKinnon. Un thriller drammatico non convenzionale, che ricorda in un certo senso il "Memento" di Nolan ma con un approccio più reale. Un neo-noir che suona malinconico come un jazz fino alla fine, davvero un prodotto interessante e singolare.



"Knox Goes Away" è davvero un dramma poliziesco esemplare che guarda ai vecchi cliché con una prospettiva nuova e offre a una star affermata la possibilità di dimostrare la gamma e la profondità del personaggio che raramente ha la possibilità di esplorare. Onestamente in alcuni frangenti il tono è un po' sconnesso, ma per i fan del classico thriller hard-boiled questo risulta molto solido. Ciò che è brillante qui, è che questo è il secondo film di Michael Keaton come protagonista/regista e in alcuni punti inciampa, ma si rialza grazie alla forza della capacità dell'interprete/regista di portare la sua intelligenza tagliente come attore nel suo lavoro dietro la macchina da presa in questo racconto cupamente comico di un sicario che perde una battaglia contro la demenza.



Commenti

Quello che tira di più