Richard Jewell (2019) il vigilante di Clint Eastwood, una storia puramente americana
Quando un film ti prende le emozioni e le riporta nel contesto narrativo (oltretutto storico) non si può dire che non sia un film che non valga la pena vedere. Probabilmente se mi dicessero che è il miglior Eastwood recente non obietterei, Giurato N°2 è un pelo inferiore (anche perché fittizio), anzi quante grandi scene e attori/attrici ha messo in campo in questo progetto. Il fatto che Leo e Hill non abbiano preso parte alla pellicola è stata una scelta intelligente. Rispetto a J. Edgar qui l’F.B.I. viene messo alla berlina senza pensarci due volte, alla faccia di chi reputa Clint un fazioso politico quando si tratta di cinema.
Sono stato sull'orlo delle lacrime più di una volta nel vedere questo insignificante, bonario semplice americano subire abusi per mano di un'idolatria fuori luogo nelle istituzioni americane e mantenere una cortesia e un'integrità morale, mentre una vera ingiustizia sistemica dell'autorità (che venera, ripeto) lo calpesta. Perché la storia di Richard Jewell (intepretato meravigliosamente da Paul Walter Hauser) e dell'attentato di Atlanta del 1996 è proprio una di quelle situazioni americane che non avevo mai sentito, la sceneggiatura fatta da Billy Ray è ricamata su tutti gli aspetti contrastanti che questo episodio storico ha creato. Che poi si sia fatto un gran casino (e parlare) per il modo in cui la figura della giornalista interpretata da Olivia Wilde (recitata coi giusti modi) è stata usata (sessualmente) è un polverone insignificante, anche perché tutti i personaggi non sono santi: l'avvocato di Sam Rockwell e l'agente F.B.I. Jon Hamm seppur su due fronti diversi sono persone su cui le zone grigie della vita sono lampanti. Unica santa è la povera madre del protagonista, intepretata da una grandiosa Kathy Bates.
Robert Bresson tempo fa disse: - Non immagini belle, ma immagini necessarie - . A 89 anni, Clint Eastwood ha sistematicamente privato i suoi film di quasi ogni "bellezza" e, così facendo, ha trovato un certo tipo di narrativa visiva personale. Ci sono registi che ti ispirano a guardare ciò che ti circonda in modo un po' diverso. David Lynch è uno di questi. Jodorowsky è un altro. E lo stesso vale per Eastwood, i cui film illuminano la poesia degli uffici, dei ristoranti, delle hall, dei parchi e dei palazzi squallidi che ci circondano.
Film straziante, uno degli ultimi capolavori del grande Eastwood. Non è solo l'ennesima demistificazione del Sogno Americano, ma un attacco frontale alle istituzioni statunitensi, cosa che fino allora il grande Clint non aveva mai fatto in modo così diretto. Piccolo, grande cameo di Kathy Bates nel ruolo della mamma del protagonista.
RispondiEliminaUn film davvero potente nei suoi intenti, da non perdere se piace Clint regista.
EliminaGran film, anche se è la storia che racconta a fare tutto, a emozionare e in parte sconvolgere.
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