Horizon: An American Saga – Chapter 1 (2024) L'amore di Kevin Costner per il genere western


Quando ambizione e qualità vanno a braccetto, in questo il binomio Kevin Costner e western sono un sinonimo di qualità e lungimiranza. Al di fuori delle classiche chiacchiere che si fanno (quelle tra critici elitari o pseudo-appasionati/nerd prestati per noia alla settima arte), io sapevo personalmente che me ne sarei innamorato alla prima visione: un po' perché conoscono la bestia, un po' perché il genere western quando fatto magistralmente in America non ha rivali e anche perché una storia del genere così radicata nella frontiera non la si sentiva da tempo.




Kevin approccia al film con ormai il suo stile neo-classico ormai più che collaudato (due sue pellicole precedenti parlano da sole), scrivendo una storia (assieme a Jon Baird) che offre una vasta gamma di personaggi (divisi/uniti in quattro storie differenti che convergono tutte in un unico e solo luogo) mettendo la ricerca come sogno dell'ultima frontiera durante la guerra di Secessione. Puramente classico, nel senso che Kevin Costner qui opera attraverso le immagini, usando il paesaggio, le persone, i volti per raccontare il flusso della storia che non può essere fermato. Accompagna il pubblico nel viaggio dell'espansione occidentale attraverso una serie di personaggi diversi, con una lente risoluta e priva di pregiudizi. Cast al bacio: Kevin Costner (entra in scena dopo un'ora, ma con il suo solito carisma), Sienna Miller, Sam Worthington, James Russo, Michael Rooker, Danny Huston, Jena Malone, Abbey Lee, Will Patton, Angus Macfadyen e Jeff Fahey non hanno di certo bisogno di presentazioni ma di sicuro anche le prove di Jamie Campbell Bower, Jon Beavers, Ella Hunt, Tom Payne, Isabelle Fuhrman, Scott Haze e Colin Cunningham aumentano il valore del girato. 



Estasiante la fotografia di un esperto come J. Michael Muro (che mischia co disinvoltura natura con computer grafica) che gode anche della curatissima colonna sonora di John Debney. L'etnografia della rappresentazione scenica è precisa, dettagliata e importante sotto ogni aspetto per il risalto di un'ambientazione credibile e cinematica e questo Costner lo sa bene, difatti i soldi spesi si vedono e sentono eccome. Appena finito di vedere ti viene voglia di guardati anche gli altro tre che spero non si faranno attendere oltre. All'inizio è un po' confuso e difficile da seguire, ma dopo 90 minuti si trasforma in qualcosa di molto più coerente, raggiungendo il suo apice verso la fine. Non ricordo ancora i nomi dei personaggi, ma il cast stellare mi aiuta a distinguerli.

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