Restando in tempi odierni, mi ritrovo a parlare di un film che aveva tratto la mia attenzione partendo da presupposti di memorabili film che vi citerò dopo. Nonostante resto fermo dell'idea che le produzioni più originali a livello di storia siano state prodotte tra gli anni 60 e 70, non tralascio mai le particolarità degli anni 90 e 80 che nel loro essere hanno dato tanto al cinema senza scordare poi le nuove ondate europee di genere in ambito europea nelle decadi del 2000. Hollywood in tempi recenti nonostante una marcata crescita del "riproponiamo le stesse all'infinito" qualche volta, anche per la regola del prima o poi caschiamo in qualcosa d'interessante e non solo macina soldi, propone opere citazionistiche d'annata con innesti interessanti che siano essi relativi alla regia o alla sceneggiatura quando questa è presente.
Tra queste rare e particolari mosche bianche possiamo annoverare pure Underwater, chevede alla regia uno dei tanti talenti usciti fuori dal Sundance di Robeert Reford che dirige per la 20th Century Fox un film molto caro alle loro produzioni per piglio e tematiche.Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi della vita e ad amare la settima arte
sabato 7 agosto 2021
Underwater (2020) Gli umani hanno trivellato troppo a fondo e con troppa avidità. Sai cos'hanno risvegliato nell'oscurità dell'Oceano?
Ironico come la frase messa in bocca alla protagonista richiami a quel famoso passo del Signore degli Anelli di Tokien riguardo ai nani a la fantastico episodio di South Park dove posso dirvi la trama ricalcava senza ombra di dubbio metà dei presupposti umani di questo film. Questo film lo si deve prendere per quello che è, un chiaro omaggio ad Alien (e non solo) ambientato in profondità. Il regista Eubank, che si era già fatto notare con The Signal qui gioca con il genere fanta-horror in salsa marina. Nei primi 4 minuti di film dopo i titoli di testa parte in quinta, fa collassare la stazione sottomarina per un terremoto, o presunto tale. Ovviamente è un massacro, ma la storia si concentra sui (pochi) sopravvissuti. Kristen Stewart è la Ellen Ripley degli abissi, si trova subito ad affrontare il disastro, a piedi scalzi, canotta sexy e capello platinato, e non dispiace. E' lei la protagonista, poi arriva anche Vincent Cassel, il Capitano, che sà più di quanto voglia far credere. Ci sono anche T.J Miller e Mamodou Athie, visti in Misfits. La sopravvivenza del gruppo è messa a dura prova, li seguiamo nei meandri della base marina, mentre cercano di spostarsi, raggiungendo le capsule di salvataggio, indispensabili per riuscire a sopravvivere. Un buon film di genere, che non ha avuto il successo sperato ma che intrattiene più che adeguatamente.
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Un omaggio onesto e fatto bene, peccato sì che non abbia avuto il successo che meritava ;)
RispondiEliminaOltretutto il minutaggio è regalato, 90 minuti di questi tempi sono oro colato.
EliminaLho trovato un po troppo buio per i miei gusti, ma l'ho visto su un TV 40 pollici, perciò potrebbe essere colpa sua
RispondiEliminaNon sarà mai più buio di Aliens vs Predator! Ahahah
EliminaQuesto l'ho visto, mi è piaciuto, sarà perché amo la fantascienza e le trame misteriose e dense di tensione.
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