Outlander (2009) Vichinghi contro Mostri Alieni



Tenendo il passo che mi porterà alla novella visione di The Northman di Robert Eggers, per il ciclo vichingi non potevo lasciarmi dietro questa stuzzicante visione, assieme a quella citata del Valhalla Rising di Refn. Il regista Howard McCain iniziò a scrivere Outlander nel 1992, quando frequentava la Tisch School of the Arts (divisione della New York University). Trovò l'ispirazione per il film leggendo un articolo sul popolo e sulla mitologia vichinga, articolo recensito dalla rivista Archaeology; trovò, inoltre, le basi per la sceneggiatura fondendo temi col poema epico Beowulf. Non convinto dell'aspetto e delle origini del mostro, McCain archiviò il progetto sino al 1998; anno in cui conobbe lo sceneggiatore Dirk Blackman. Blackman rivide parte della storia e inserì elementi fantascientifici rendendo alieni sia il protagonista sia la creatura da cacciare; provvide inoltre a ridisegnare il mostro. Il nome Moorween è stato spiegato dal regista come un gioco di parole su "Morlock", personaggio apparso nel romanzo La macchina del tempo di H.G. Wells. Dato che nessun produttore era interessato al suo progetto, McCain trovò il modo di autofinanziare il film, programmando di svolgere la lavorazione nell'Isola del Sud (Nuova Zelanda). Nel 2004, quando il progetto stava per essere annullato, lo studio cinematografico Ascendant Pictures e il produttore Barrie M. Osborne si associarono come finanziatori. La The Weinstein Company subentrò come maggior finanziatore nel maggio 2005, accordandosi per distribuire su scala mondiale la pellicola. Debra Hanson, già collaboratrice in Beowulf & Grendel, si è occupata personalmente dello sviluppo dei costumi partendo da modelli forniti dai Ninth Ray Studios.


La Weta Workshop fu la prima casa di effetti speciali a essere contattata da McCain, ma la società declinò la partecipazione in quanto il regista non disponeva di fondi per il pagamento. Il conceptual design, il set design e lo storyboard, sono stati curati dal tecnico dei Ninth Ray Studios, Ian McCaig. Il progetto finale della creatura Moorween è stato sviluppato gratuitamente dal disegnatore Patrick Tatopoulos. Il designer ha descritto la sua rivisitazione come un essere a metà tra il mostro e l'animale. McCain, dopo aver visto la versione finale del Moorween, ha elogiato il lavoro di Tatopolous in un'intervista: «[Tatopolous] Ha saputo quantificare mostruosità, sensualità, il senso di una personalità senziente, e un livello di intelligenza perfetto.» La creatura è stata rivista da Tatopolous come dotata da bioluminescenza, capacità in grado di attirare le prede. Per il ruolo di Kainan, McCain dichiarò di volere una "persona con l'anima" in grado di trasmettere forza e fiducia e non un attore preposto per interpretare personaggi secondari. Avviata la pre-produzione, McCain fu assegnato come regista e cosceneggiatore (in ausilio con Blackman) e Karl Urban si presentò al casting per il ruolo da protagonista. Dopo Urban fu ascoltato James Caviezel che al primo impatto piacque molto al regista. In effetti McCain cercava un attore di marcata origine europea e non un neozelandese che si sarebbe distaccato troppo dal personaggio. A settembre 2006 Caviezel fu confermato come principale interprete, a discapito di Urban. Al fine di ottenere il rendimento migliore, a Caviezel fu imposto di partecipare a lezioni di lingua norrena avendo come insegnante un esperto proveniente dall'Islanda Per rendere più realistico possibile il proprio personaggio, l'attore Patrick Stevenson ha studiato il culto pagano, il Dio scandinavo Thor e la simbologia delle pietre runiche. Gli ultimi attori a far parte del cast, sono stati Ron Perlman, John Hurt e Sophia Myles.


La trama vien da sè: Anno del Signore 709. Nella Norvegia dei Vichinghi una scia di fuoco solca il cielo e precipita tra i fiordi. La nave aveva perso la rotta a causa di due mostri provenienti da un remoto pianeta, noti come Moorwen. Sulla nave c’è il soldato Kainan che, sopravvissuto all’impatto, si lancia alla caccia dell’essere. Kainan verrà a contatto con la gente di un villaggio vichingo con cui sarà difficile allacciare i primi rapporti e spiegare da dove arriva. Kainan può però contare sulla sua tecnologia avanzata e, conquistata la loro fiducia, sulla conoscenza dei luoghi dei vichinghi. La lotta contro il mostro sarà dura e molti non ne vedranno la fine. Film come questo insegnano che dalle più travagliate e agognate produzioni possano fiorire dei film interessanti che abbracciano anche la sovrapposizione dei generi in modo dannatamente godibile. Oltretutto il regista ha saputo riempire la carenza di produzione con la tecnica dei "mostri che si vedono poco ma bene" come Spielberg insegnò con Jaws. Outlander entra di diritto in un ristretto numero di film che sono stati eletti a culto dal popolo della rete ancor prima che fossero distribuiti, il suo fascino dimora nella commistione di generi, si tratta infatti di un film fantasy con una forte venatura di fantascienza. Il film ha tutte le carte in regola per essere amato dagli appassionati del genere: gli effetti speciali sono di buon livello, il ritmo è serrato, l’azione è frenetica, i personaggi (nei limiti del genere) sono credibili grazie ad un cast azzeccato di grandi caratteristi e la creatura è quanto di più originale si potesse richiedere (forse solo il Calvin da Marte ha la stessa originalità nella sua messa in scena). Non c'è niente di nuovo mi direte voi, ma almeno ci si diverte (come negli anni 90) e questo è quello che importa veramente

Commenti

  1. Indubbiamente godibile, questo film in parte atipico, ma interessante ;)

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    1. Atipico per via della commissione dei generi che funziona, in più quel retrogusto anni 90 ci sta da Dio.

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