I Know What You Did Last Summer (1997) So cosa hai fatto (l'estate scorsa), il paradigma dello slasher anni '90


Metto da parte giusto un attimo la sequenza di discussione riguardo ai seguiti della mia adolescenza iniziata l’altro ieri, anche perché devo mettere delle vecchie visioni (del genere slasher) fatte nel periodo primaverile. Quindi essendo ormai mai passata l’estate, siamo in ad inizio autunno, mi sembrava giusto riportare “I Know What You Did Last Summer” (in italiano semplicemente “So cosa hai fatto”) del 1997 diretto da Gillespie. Il film è una trasposizione del romanzo omonimo, per giovani, scritto da Lois Duncan nel lontano 1973 e adattato dallo sceneggiatore Kevin Williamson (l’altro padre della saga di “Scream, che aveva debuttato giusto un anno prima). Nel cast troviamo Sarah Michelle Gellar, Jennifer Love Hewitt, Bridgette Wilson (lei nei novanta era una delle bionde immancabili), Ryan Phillippe, Freddie Prinze Jr., Anna Hecke e Johnny Galecki. Il film è incentrato su quattro giovani amici che vengono perseguitati da un assassino, armato di uncino (ma bello grosso), un anno dopo aver coperto un incidente stradale in cui presumibilmente hanno ucciso un uomo. Il film trae ispirazione anche dalla leggenda metropolitana conosciuta come "The Hook" e dai film slasher degli anni '80 come Prom Night (1980) e The House on Sorority Row (1982). Prima di Scream (1996), Williamson fu contattato dal produttore Erik Feig per adattare il romanzo originale della Duncan.


Laddove la sceneggiatura di Williamson per “Scream” conteneva importanti elementi di satira e autoreferenzialità metacinematografica, il suo adattamento di “I Know What You Did Last Summer” rielaborò solamente la trama centrale del romanzo per assomigliare a un semplice film slasher degli anni '80. Dopo il successo di Scream, il film venne messo in produzione in tutta fretta. “So cosa hai fatto" usci nelle sale il 17 ottobre 1997, ricevendo recensioni contrastanti da parte della critica, nostante il successo commerciale, incassando 125,3 milioni di dollari in tutto il mondo con un budget di 17 milioni di dollari, e rimanendo il numero 1 al botteghino statunitense per tre volte. settimane consecutive. Il film è stato anche parodiato (Scary Movie 1 e Shriek) e citato nella cultura popolare, venendo accreditato insieme a Scream per aver rivitalizzato il genere slasher negli anni '90. Il film era una sceneggiatura scritta da Kevin Williamson diversi anni prima, che fu poi messa in produzione dalla Columbia Pictures. Il produttore Erik Feig lanciò l'idea di un adattamento cinematografico alla Mandalay Entertainment, e successivamente incaricò Williamson di riorganizzare gli elementi centrali del romanzo di Duncan essendo stato un pescatore commerciale, Williamson cambiò l'ambientazione del romanzo in un piccolo villaggio di pescatori e trasformò il cattivo in un pescatore armato di uncino. Come già citato, il film non è un “game changer” del genere più che altro è stato ideato per essere una nuova leggenda metropolitana fra i giovani.



Non stupisce quindi la scelta del cast, in partcolare le scelte della bellissima (in questo film si mangia con gli occhi) Love Hewitt e della (mia preferita) biondissima Gellar (che poi collaborerà ancora con Williamson), che sono i migliori esempi che i tennager avevano come bellezza giovanile in tutte le sue sfumature da film commerciale. La presenza del sangue può essere relativa in un film del genere, che mira più su una certa suspense e ricerca di climax (anche per via del target) piuttosto che regalare violenza gratuita come il genere è solito fare perciò Gillespie decie di rimuovere tale peculiarità nel suo girato. La parte tecnica di regia è sicuramente uno degli aspetti vincenti della pellicola, Gillespie sapeva il fatto suo come nella sequenza d’inseguimento o la scelta delle inquadrature. Senza dubbio il regista scozzese aveva tutte le carte in regola per la regia del film, dietro alla telecamera allo spettatore non fa mancare niente e svolge il suo lavoro in modo pulito e con delle belle trovate. Kevin Williamson non ripete quanto fatto con "Scream", i produttori comunque sì come successo, il suo lavoro alla scrittura è un adattamento in stile anni '90 di un libro classico per il genere a cui appartiene. Non ha il tocco di Craven, è molto più con i piedi per terra e non mette in ballo le regole dello slasher, è più classico nella narrazione e attinge a piene mani dagli sbudellamente dei teenagers stile anni '80 (la figura del killer in primis). Questo però non toglie che qua e là mette in bocca battute citazioniste ai suoi personaggi.



Commenti

  1. Davvero, forse parte dell'oscurantismo deriva anche da Scary Movie 1 nell'immaginario pop collettivo. Fatto sta che è stato girato con arguzia, rendendolo un bel esemplare di teen slasher.

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