Las brujas de Zugarramurdi (2013) Le streghe son tornate, il pazzo calderone dei generi cinematografici di Álex de la Iglesia
- A me le streghe non fanno paura, quelli che mi fanno paura sono i figli di puttana! -
Era da molto che volevo parlare di Álex de la Iglesia, non ne avevo mai trovato il tempo nonostante abbia visto un paio di pellicole e mi abbia sempre affascinato il suo approccio al cinema come soggetti e regia, il cineasta di Bilbao è riuscito negli anni ha crearsi una grossa fama (non solo in Europa) grazie alla sua originalità, scevra da ogni possibile limite d’influenza Hollywoodiana e dannatamente folle da risultare accattivante alla prima visione di qualsiasi sua pellicola. Il film che tratto oggi (che compire dieci anni) è una mia vecchia visione primaverile ma adatta al caso e alle circostanze di questi messi che portano alla notte delle streghe. Sì, perché di streghe la pellicola parla, con una vena talmente assurda che in America gli è stato dato il titolo di “Witching & Bitching” e questo la dice lunga sul modo di elaborare il genere da parte il cineasta. La sceneggiatura è stata firmata da de la Iglesia stesso assieme a Jorge Guerricaechevarría (fido sceneggiatore del regista ma anche collaboratore, tra gli altri, di Daniel Monzón), prende spunto dalla vicenda delle streghe di Zugarramurdi, che vide 31 persone del villaggio spagnolo di Zugarramurdi, in Navarra, essere sospettate di praticare la stregoneria nelle grotte locali e, per questo motivo, processate nel 1610 dall'Inquisizione a Logroño: 6 di queste furono condannate al rogo.
Chi adora il cinema "sopra i generi" di un regista visionario e istrionico, come Álex De la Iglesia, non potrà non apprezzare questa sua ultima fatica. "Las brujas de Zugarramurdi è una pellicola che rappresenta in pieno lo stile narrativo, la follia e l'abilissima tecnica alla telecamera del regista spagnolo. Personaggi fuori di testa (anche tra quelli normali), luoghi surreali e situazioni al limite del grottesco che si sballano nell'horror moderno. Qui potete trovarci di tutto: Tarantino, Rodriguez, Sam Raimi, del Toro, Peter Jackson e grandissima parte nella New Wave spagnola di cui è fiero porta bandiera. Oltretutto l'ironia non manca per tutto il film, anzi è sempre puntata al massimo con botte e risposte al vetriolo. Gran cast: Hugo Silva, Mario Casas, la biondissima Carolina Bang, Macarena Gómez, Carmen Maura e chi ne ha più ne metta di caratteristi. Da una rapina al road movie, passando per l'horror che sfocia nel grottesco e infine al fantasy. La magia del cinema europeo.
Il film parte da una geniale rapina in costume (vestiti nei modi più strani possibili, tipo Gesù Cristo) in un "Compro-oro" con personaggi particolarissimi a dir poco, in cui uno dei protagonisti si porta dietro il figlio di 8 anni. Come in “Dal tramonto all'alba" le cose prenderanno una diversa piega solo che al posto dei vampiri, il regista spagnolo introdurrà le streghe. Nemmeno la mente con la più fervida immaginazione può arrivare a pensare la piega narrativa' nell'ultima mezz'ora di film. Tutto un crescendo di personaggi fuori dal mondo ma che de la Iglesia riesce a rendere, credibili, all'interno del contesto del film stesso. Una narrazione allucinata prodotta da una delle più fervide menti cinematografiche. I dialoghi poi, surreali e divertenti non mancano di certo nella prima parte “normale”, le dosi di: black humor, azione, splatter, fantasy e grottesco sono tutte ottimamente calibrate per almeno ¾ della pellicola. Come se il regista avesse girato il film sotto l'effetto di qualche sostanza che col passare dei minuti l'ha liberato da ogni "inibizione" e l'abbia fatto degenerare, in senso positivo, senza limiti, verso un finale d'apocalisse fuori di testa. Ho detto che è lineare nella sua crescente follia almeno per più della metà, perché ad un certo punto si vede che alla fine pure la carriera artistica si mischia con quella reale e viene fuori l’innamoramento del regista per la sua musa Carolina Bang (bella e brava come sempre), con la quale poi si sposerà l’anno successivo. Questa parte, dove si vede più che mai il rapporto tra artista e musa, risente di una svolta inaspettata nel livello di trama e anche nel contesto narrativo nonostante sia anche un mezzo di protrarsi della storia stessa nel suo epilogo. La prima parte, diciamo fino alla prima fuga da Zugarramurdi, è assolutamente riuscita e davvero molto divertente in varie occasioni, battute azzeccate e protagonista in gran forma. La sequenza della rapina e tutta la parte della fuga sono devastanti, belle gag, bei dialoghi, ottimo ritmo, buoni personaggi strappando qualche sonora risata.
Álex de la Iglesia quindi costruisce l'ennesimo horror-road movie che inizia con una rapina e finisce con un incontro/scontro nei boschi baschi infestati da streghe, che si stanno preparando a conquistare il mondo degli uomini. Il regista spagnolo crea una storia corale, poco scontata, in cui i personaggi sono caratterizzati benissimo. Josè il padre divorziato interpretato da un convincente Javier Botet, è notevole, assieme al figlio Sergio, costruisce dei duetti niente male. La grande Carmen Maura, una delle streghe è poi uno dei valori aggiunti, grottesca e inquietante. Le location tra foreste e grotte, un insieme di posti squallidi o lussuosi come la magione delle streghe dove avviene la cena sono notevoli. L'ironia di Iglesia si amalgama all'horror e al grottesco in modo naturale (o forse magico per meglio imbastire), dalla scena del water a quella della Dea Mater (una oscena gigantessa sporca e ripugnante, dalle tette enormi e cascanti, che brama carne umana). Probabilmente uno dei pochi difetti del film è la durata della deriva fantasy del terzo atto, verso la fine sembra che il regista stia perdendo tempo prima della conclusione. Per il resto ottimi effetti speciali, storia divertente, le streghe sono rappresentate con un tocco molto moderno anche se in modo tradizionale.
Questo film deve essere molto piacevole, dovrei svegliarmi e vederlo...
RispondiEliminaForse nel finale perde un po', ma primo e secondo atto sono al bacio!
EliminaUn regista sorprendente, visti tutti i suoi film, ed alcuni gioiellini, come questo ;)
RispondiEliminaAmato sin dalla prima visione, che pazzo Alex!
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