Иди и смотри (1985) Va' e vedi l'orrore, l'orrore





Un esempio di puro cinema, sui sentieri di Tarkovskij, è questo film di Elem Klimov (8 anni per aver il nullaosta da parte della censura sovietica per girarlo). Un lavoro che mescola intensità recitativa con atmosfera surreale/reale, che propone una sensazione inquietante e disorientata che fa pensare a lungo dopo averlo visto, quello che rende il film ancora più disorientante è la sua colonna sonora sperimentale che mescola musica classica, campioni vocali inquietanti e sintetizzatori. "Come and See" è forse uno dei più violenti film sulla guerra mai realizzati, non solo il pubblico sperimenta la guerra dal punto di vista di un personaggio così giovane, ma abbiamo anche una prospettiva non americana/non ebraica sui nazisti, il che non è esattamente raro, ma non è nemmeno molto comune per gli americani. Ci sono anche un sacco di voci folli sulla realizzazione del film, come proiettili veri usati in una pistola durante una scena e il giovane (che fa da protagonista) ipnotizzato per poter superare la violenza delle scene. Per molti versi la realizzazione di questo film ha impegnato molto tutti i soggetti coinvolti, proprio come ha fatto un altro classico film di guerra, il ben noto "Apocalypse Now" di Coppola.



La trama vien da sé: il quattordicenne "Florya" viene arruolato dai partigiani Bielorussi durante la seconda guerra mondiale. Mentre il film va avanti e il nostro protagonista è testimone in prima persona degli orrori della guerra (il massacro della sua famiglia e l'ira dei nazisti per essere precisi), perdendo lentamente la testa entrando in un delirio di follia e morte. L'influenza di Tarkovsky è innegabile nella pellicola, dalla drammatica supplica della madre di Florya di non arruolarsi nell'esercito (che è appena uscita dall'inizio di "Stalker") allo straordinario stile steady cam che ricorda il lavoro della telecamera in "The Mirror". "Come and See" è solo uno dei tanti film russi moderni che dimostra quanto sia davvero influente Andrei Tarkovsky. Le immagini di "Come and See" sono piuttosto uniche e piuttosto casuali per un film di guerra: nel mezzo di tutta la violenza e il caos, Klimov si impegna a focalizzare la telecamera su cose casuali come un'attraente ufficiale nazista che mangia qualcosa in modo molto sessuale. Sembra completamente fuori posto, ma il modo in cui guarda la telecamera ipnotizza lo spettatore. La stessa cosa vale per l'attenzione di Klimov sugli animali in tutto il film. Per lui è importante mostrare questi animaletti che non hanno assolutamente nulla a che fare con la guerra, ma proprio come la sexy ufficiale nazista, attirano la nostra attenzione. Momenti inusuali, durante un omicidio di massa la telecamera si concentra su un generale nazista che ha un momento di tenerezza con il suo animale domestico, un primo piano dell'occhio di una mucca e il razzolare di una gru per la foresta.





Ma indubbiamente sono i primi piani che colpiscono nella costruzione del climax delle scene, l'apice e spaccato del ritratto di una guerra che appena arriva fa invecchiare tutti di cent'anni (in questo il protagonista si ritroverà vecchio in volto) per citare i famosi versi di Anna Andreevna Achmatova, ma pure il già citato orrore che diceva diceva il Colonello Kurtz in "Cuore di Tenebra" di Joseph Conrad. Ma in tutto questa follia omicida che i nazisti hanno fatto nella guerra d'annientamento voluta da Hitler, almeno inizialmente il regista riesce nell'innestare dei spaccati senza pensiero (i momenti nel bosco) e di speranza (il non uccidere poeticamente Hitler bambino nel riavvolgimento della storia, per esempio) come nel finale catartico. Klimov dopo questo film non ha diretto più nulla, affermando che aveva perso interesse e che aveva già detto tutto quello che aveva dire, affermazioni che non mi stupiscono vista la potenza visiva di questo suo ultimo lavoro. Menzione per le musiche di Oleg Yanchenko, una colonna sonora che mette pezzi di musica classica (Lacrimosa di Mozart), sintetizzatori e cori funebri solo come nell'est sanno fare.


P.S. A discapito del primo titolo scelto per il film: "Kill Hitler" poi scartato, la scelta di usare "Va' e vedi" è una citazione dell'Apocalisse

Commenti

  1. Il caso vuole che stia vedendo il film proprio adesso (ne parlerò sul mio blog). Potente pellicola, ma se devo pensare al film più duro, impressionante e pesante sulle violenze sui fronti orientali della II guerra mondiale, il titolo che mi viene in mente è il polacco Wolyn.

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  2. Un film sconvolgente ancora adesso, una volta visto non lo dimentichi più.

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