Dead for a Dollar (2022) Morto per un dollaro, di Walter Hill


Se questo dovesse essere l'ultimo film diretto dal grande Walter Hill, direi che avrebbe tutte le qualità per definirsi la ciliegina sulla torta in una grande carriera (come pochi) all'interno del cinema americano.



La dedica nel finale al regista Budd Boetticher è molto più che un semplice tributo (ad un regista sottovalutato dai suoi contemporanei), ma è una firma quasi un epitaffio stilistico di come elaborare il western secco, vigoroso e deciso. Hill non tralascia neanche lo spirito di Peckinpah, che ben si vede nel rapporto tra il cacciatore di taglie Max Borlund (Waltz immerso con eleganza nella parte, produttore anche del film) e il suo rivale non ortodosso Joe Cribbens (Dafoe torna alla corte di Hill con i suoi personaggi sopra le righe), in questo film che è un ottimo ritorno alle sue origini (e passioni) e tutto diretto alla venerando età di ottant'anni e passa.



Non male il cast di supporto, in cui spicca Rachel Brosnahan che non stona nelle classiche donne toste (o tomboy) del cinema di Hill. Soldi, onore e pallottole (tante pallottole) è una trinità che da sempre accompagna questo cineasta, che più che mai trova la sua definizione in questo lavoro girato con classe (autore anche del soggetto/sceneggiatura e questo si sente nei dialoghi), passione, tecnica e una certa etica per un cinema che difficilmente si scorda (sin dalle sue radici). Lloyd Ahern II segue le orme del padre (direttore della fotografia solito dei film di Hill) e offre una bella impostazione dello scenario, a tratti iperrealista del mondo western, tutto condito dalla colonna sonora di Xander Rodzinski.




Commenti

  1. Non ho ancora avuto modo di vederlo, ma Hill vale sempre la pena! :--)

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    1. Il Re della Collina si guarda sempre con piacere. Ha fatto la mia adolescenza si può dire, con i suoi film!

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