The Ladykillers (2004) Il rifacimento che non ti aspetti. la maestria dei fratelli Coen
Joel ed Ethan Coen nel mio personale vocabolario di cinema sono sempre sotto la voce qualità, questo drago a due teste si è sempre rinnovato col senza mai arenarsi nella dispersione autoriale fine a se stessa. The Ladykillers è stato presentato in concorso al 57º Festival di Cannes e valse a Irma P. Hall il Premio della giuria. Questa pellicola, anche se minore nella loro vasta filmografia, non è un rifacimento del classico omonimo (da noi intitolato La signora omicidi diretto da Alexander Mackendrick e sceneggiato da William Rose) da cui è ispirato ma più che altro una rivisitazione personale degli autori.
La location, la protagonista, l'ironia e i cattivoni cambiano ma in modo intelligente rispetto all'opera originale, sostituendo quindi quella tipica ironia british con quella moderna dei fratelli Coen, l'ambientazione non più a Londra ma nel Mississippi (a Saucier) e di conseguenza l'innocente signora è una afroamericana. Il cast che nell'originale vantava giganti (Alec Guinnes, Peter Sellers, Herbert Lom) viene riproposto con dei grandi e valevoli caratteristi: Tom Hanks (mefostofelico e affabulatore nella caratterizzazione), J. K. Simmons (ironico al punto giusto), Tzi Ma (poche parole, ma tanta recitazione fisica con look quasi dai rimandi Hitleriani), Marlon Wayans (che non stona nel cast, visto che sa essere anche un bravo attore al di fuori delle pellicole demenziali a cui è solito prendere parte), Ryan Hurst (mimicamente azzeccato), Diane Leano (Mountain Girl è già un nome che dice tutto) e Irma P. Hall (perfetta nel suo ruolo) per citare quelli più conosciuti ai quali si aggiungono poi altri attori feticci dei Coen.
(i musicanti poco musicisti)
In conclusione se non pur elevandosi rispetto all'altezza delle altre pellicole dei registi ne rispecchia la vena autoriale senza cadere nel già visto o nel fine a se stesso. Rientrando perfettamente nella stilistica Coeniana tra citazioni letterarie argute, personaggi bizzarri dagli atteggiamenti stralunati ed il caso che regna incontrastato insieme a tante incomprensioni tipiche della natura umana.
(sul set sono tutti morti dal ridere)
Menzione d'onore per Tsi Hang (che abbiamo rivisto recentemente in Arrival di Villeneuve) e il suo personaggio simpaticamente caratterizzato e dai rimandi Hitleriani. Un vero spasso.
Eheh, questo lo vidi.
RispondiEliminaSì, un classico ringiovanito con garbo e la giusta dose di ironia^^
Moz-
esattamente, grazie anche alle belle prove attoriali fornite dal cast...;)
RispondiElimina