Bram Stoker's Dracula (1992) Dracula di Bram Stoker secondo il cinema di Francis Ford Coppola




Barocco, gotico, erotico, esoterico, romantico, classicamente horror e infine un "game changer" per il genere in sé con un segno che è durato almeno una decina d'anni nelle produzioni che gli sono seguite. Inutile dire che lo sforzo di Coppola nel fare suo il soggetto di Stoker (ampiamente abusato) è una fantasmagorica frenesia sessuale davvero evocativa e uno spettacolo di approccio tecnico analogico inedito nei mezzi da parte del regista. Paralizzato dalla paura e dallo stupore del desiderio: Il tradizionale, il razionale, e il moderno crollano impotentemente sopraffatti e il tempo implode di fronte alla lussuria e alla carnalità della potenza cinematografica.



La trasposizione svolta da Coppola è gigantesca, dentro si può trovare anche molto dei suoi vecchi lavori come sperimentazione visiva, ma in particolare è l'approccio personale dato alla storia che infonde una vitalità forte alla trasposizione con quel sottile sottotesto di amore secolare tra Dracula e Mina (totalmente originale e inventato, sia su suggerimento di Winona Ryder che dello sceneggiatore James V. Hart), però senza mai tradire l'anima del libro di Stoker che lo traspone quasi in modo identico tenendo anche conto della natura epistolare che aveva il soggetto. A tutti gli effetti è uno spettacolo a sfondo sessuale di forma e bravura tecnica senza pari. Effetti sonori e trucchi visivi incarnano un certo livello di antichità, che fuoriesce dallo schermo in spinte viscose e animate, elevandosi in tandem con una scenografia incomparabile e grandi interpreti. Murnau, Weine, Bava, Raimi; una storia di rabbioso orrore intensifica l'arte di Coppola in una vista feticistica di castelli decrepiti, tombe e corpi, inducendo i morti e i non morti in una spettacolare odissea do succhiasangue. Un'allucinazione infuocata tanto quanto i sogni ad occhi aperti analogici di James Cameron o la produzione degli anni '80 di Joe Dante. 



Poi la colonna sonora di Wojciech Kilar, la fotografia di Michael Ballhausil production design di Tom Sanders, il trucco di Michele Burke e i costumi fatti da Eiko Ishioka sono di altissima qualità e rendono ancora migliore tutto il progetto nella sua visione totale. Gran cast: Gary Oldman era da Oscar, Sadie Frost perfetta con la sua Lucy e poi Winona, Keanu, Anthony Hopkins, Tom Waits, Richard E. Grant, Cary Elwes, Bill Campbell, la Bellucci, Michaela Bercu e Florina Kendrick sono tutti ma proprio tutti facenti parte di prove attoriali in sincronia con il lavoro di Coppola. Uno tra i migliori esempi del cinema horror uscito fuori dalla New Hollywood, tra i miei preferiti in assoluto nelle pellicole dedicate al vampirismo e infine una grande esempio di cinema di genere fatto negli anni 90.

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