Tony al timone del progetto fece tante cose: volle girare l'intero film a New York City ma dovette alla fine accontentarsi di Londra a causa del budget, dedicò il film a suo fratello maggiore Frank Scott come Ridley fece con Blade Runner, mise nell'incipit della pellicola i Bahaus che scoprì giusto qualche sera prima in un nightclub, adottò assieme al direttore della fotografia Stephen Goldblatt uno stile ispirato alle fotografia di Irving Penn, declinò l'offerta di Howard Blake di avere Hans Zimmer nella colonna sonora (ironicamente i due lavorarono poi più di una volta in seguito) e forse come cosa più importante volle Willem Dafoe in una comparsata (assieme a anche John Pankow col quale due anni dopo prenderà parte a Vivevere em orire a Los Angeles di Friedkin) che fu la base della sua carriera. Non si può comunque parlare di questo film senza parlare anche di uno dei suoi protagonisti, David Bowie. Talmente preso dalla parte che per alcune scene spese notte insonni cantando canzoni punk sotto i ponti di Londra, senza citare poi anche il lavoro della costumista Milena Canonero che un giorno scomparì dalla produzione per andare direttamente a Roma con l'intento di prendere un costume per Bowie. Il film è stato presentato a Cannes al suo 36° festival, suscitando un polverone per le scene di sesso che alal fin fine furono fatte con un body double da Catherine Deneuve, diventando immediamente un cult.
Il risultato finale di Miriam si sveglia a mezzanotte (questo il titolo italiano), per quanto mi riguarda, è una pellicola che affronta la tematica del vampirismo distanziandosi da quelli che sono i classici cliché del genere, non vediamo infatti le classiche aristocratiche sanguisughe cacciare innocenti fanciulle per poi ritirarsi belli sazi a dormire in una bara. In questa pellicola i vampiri sono creature terribilmente sole (un po' come il Nosferatu di Herzog), la vita eterna non è un dono ma una maledizione, perché condanna alla solitudine eterna (e alla fame onnipresente, da qui il titolo The Hunger appunto), poiché tutto con il tempo si estingue, anche quello che è considerato un sentimento immortale come l'amore, se ne accorgerà l'amante della vampira, quando inizierà a vedere il suo corpo deteriorarsi terribilmente (un invecchiamento ispirato al ritratto di Dorian Gray realizzato da Martin Guttenridge) senza aver nessuna possibilità di arrestare ciò. L'invecchiamento improvviso, la relativa caduta nello sconforto, la consapevolezza di non poter adempiere a quella promessa d'amore eterno, la paura della morte per lui, quella di una vita ancora più appartata per lei alla quale si può compensare solo con la ricerca di un nuovo amante con questo elenco abbiamo elencato le basi narrative/simboliche su questa disamina dei vampiri del libro/film. Oltrettuo la scena dove si solge tale invecchiamento, Invecchiammo di cent'anni e accadde in un'ora soltanto per citare Anna Achmatova, troviamo un Dr. Schrader che è molto probabilmente ispirato da Paul Schrader, che preparò il terreno per horror/thriller oscuri in stile neo-noir con Cat People degli anni precedenti, che includeva una canzone di David Bowie. Ironicamente i film nel tempo furono scambiati l'uno per l'altro viste le assonanze creative.
Il risultato finale di Miriam si sveglia a mezzanotte (questo il titolo italiano), per quanto mi riguarda, è una pellicola che affronta la tematica del vampirismo distanziandosi da quelli che sono i classici cliché del genere, non vediamo infatti le classiche aristocratiche sanguisughe cacciare innocenti fanciulle per poi ritirarsi belli sazi a dormire in una bara. In questa pellicola i vampiri sono creature terribilmente sole (un po' come il Nosferatu di Herzog), la vita eterna non è un dono ma una maledizione, perché condanna alla solitudine eterna (e alla fame onnipresente, da qui il titolo The Hunger appunto), poiché tutto con il tempo si estingue, anche quello che è considerato un sentimento immortale come l'amore, se ne accorgerà l'amante della vampira, quando inizierà a vedere il suo corpo deteriorarsi terribilmente (un invecchiamento ispirato al ritratto di Dorian Gray realizzato da Martin Guttenridge) senza aver nessuna possibilità di arrestare ciò. L'invecchiamento improvviso, la relativa caduta nello sconforto, la consapevolezza di non poter adempiere a quella promessa d'amore eterno, la paura della morte per lui, quella di una vita ancora più appartata per lei alla quale si può compensare solo con la ricerca di un nuovo amante con questo elenco abbiamo elencato le basi narrative/simboliche su questa disamina dei vampiri del libro/film. Oltrettuo la scena dove si solge tale invecchiamento, Invecchiammo di cent'anni e accadde in un'ora soltanto per citare Anna Achmatova, troviamo un Dr. Schrader che è molto probabilmente ispirato da Paul Schrader, che preparò il terreno per horror/thriller oscuri in stile neo-noir con Cat People degli anni precedenti, che includeva una canzone di David Bowie. Ironicamente i film nel tempo furono scambiati l'uno per l'altro viste le assonanze creative.
Non è invecchiato benissimo, almeno a parer mio, ma è di sicuro ancora molto affascinante, grazie anche agli interpreti, elegantissimi e sensuali.
RispondiEliminaNon ho capito perchè il commento era stato messo come spam. Comunque impossibile non rimanere allibiti dalla bellezza estetica di tutto il film e comunque anche Bowie non è invecchiato benissimo nella pellicola! Da quanto ho letto il set fu galeotto per Susan e Bowie.
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