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The Lady from Shanghai (1947) L'ultimo film di Orson Welles a Hollywood
Il marinaio Michael O'Hara (Welles) salpa sullo yacht della bella Elsa (Hayworth) e del marito, l'avvocato Bannister (Sloane) come ringraziamento per averla salvata da alcuni aggressori. Intrigato da Elsa, Michael si fa coinvolgere dal socio del marito, Grisby (Anders) nel losco piano di inscenare l'omicidio dell'uomo in modo da riscuotere l'assicurazione. Gli eventi cambieranno facendo rischiare a Micheal la camera a gas, facendogli poi scoprire di essere stato una pedina di un piano più grande.Terzo film di Orson Welles, l'ultimo prodotto da una major, la Columbia prima del suo "esilio" da Hollywood, film visionario e barocco per le sue inquadrature dal basso alla Ejzenstejn con buone dosi d'espressionismo alla "Caligari". In un mondo di "pescecani" affamati di denaro Welles applica nel cinema la frase di Cocteau:"gli specchi mostrano la morte al lavoro", in quanto unici testimoni di un continuo inarrestabile deperimento; in questo caso gli specchi non la mostrano, la confondono.
Basta assistere a due scene per rendersene conto, cioè il processo e il finale tra gli specchi: la prima è degna di una commedia con i personaggi che diventano buffoni,nella seconda tutti i nodi vengono al pettine con delle immagini suggestive che giocano con gli specchi, da annoverarsi tra le più famose di sempre. Davvero è difficile capire cosa Welles avrebbe fatto con la sua "versione", ma affrontare un noir in questa maniera giocando con elementi caratteristici del cinema (e pure della vita vera) è quantomeno ammirevole. La Hayworth diventa una femme fatale irriconoscibile coi capelli tagliati e biondi ma sempre dalla bellezza magnetica, pur se resa più umana rispetto al prototipo della donna traditrice (ma rimane sempre una traditrice). Welles si allontana dal tipico personaggio forte e furbo per interpretare un ingenuo romantico, anche lui magnetico con la sua prova attoriale (su tutti il monologo dei pescecani) e la voce fuori campo spesso presente.
Molto interessante, prima o poi devo recuperare tutta la filmografia di questo regista.
RispondiElimina"Non avresti per caso un pezzo di formaggio? No? Ah quante notti ho sognato del formaggio, soprattutto abbrustolito, e poi mi svegliavo, ed ecco, ero lì!"
EliminaComunque si, anch'io devl recuperare tutta la sua filmografia!
All'insegna del cannocchiale o sulla Hispaniola si, ma in tasca no! :P
EliminaPoi non credo che Ben Gunn chiederebbe proprio a un suo ex compagno come Silver qualcosa. Sopratutto visto l'ultimo trascorso.
P.S. Bella citazione.