Parlando di cinema: La commistione di generi tra Horror e Western classico



Il cinema è arte, per niente è chiamato settima arte, ma il cinema è anche soprattutto generi. Nella sua fase primigenia, i film contavano solo quattro pilastri di genere, uno tra questi è senza dubbio l'orrore (Horror), da quest’ultimo poi negli anni che sono venuti dopo esso si è mischiato in diverse variati, per tanti quali sono i sottogeneri che esso rappresentava. Avendo visionato una modesta parte di essi, mi viene naturale proporre una piccola analisi che riguarda la commistione tra horror e western. I film western hanno la tendenza nel rappresentare la frontiera sotto una visione dura e selvaggia. Storicamente il mito del Vecchio West rappresenta l'incontro tra caos e ordine sociale: la morte è ovunque, le superstizioni, le leggende, le bestie feroci, gli assassini del periodo e così, tramite questi precisi archetipi, possiamo dire che il western diventa un compagno di letto adatto all'orrore.Non parliamo poi degli eroi nei western tradizionali (i così chiamati cowboy) che sono i protettori della civiltà (e degli ideali di giustizia americana), che a livello di folklore non sono poi così diversi dagli assassini di bestie che abbattono minacce fantastiche nei film dell'orrore. Entrambi i generi quindi si occupano nella loro base narrativa dell'idea del bene contrapposto al male. Ecco perché da decenni i registi hanno trovato modi interessanti per amalgamarli assieme. Con questo semplicistico (e riassuntivo) incipit per la testa, ci apprestiamo a un breve tour attraverso la storia dell'horror-western (quindi quando il classico western utilizza mezzi narrativi tipici del cinema horror).


Western e horror iniziano col flirtare tra loro durante l'era del cinema muto. Lightning Bryce del 1919 (letteralmente Il brillante dei Bryce, ridistribuito in Italia nel 1927 col titolo Verghe d'oro) è un serial in quindici parti su una caccia al tesoro, narrativa tradizionala di frontiera in pratica il solito canovaccio. Però contiene alcune scene spettrali con una polvere mistica che provoca allucinazioni a un lupo. Nel 1926 invece The Haunted Range focalizza sul mistero di un ranch che presumibilmente ospita un fantasma. Come vediamo il primo a farsi avanti è il classico elemento spiritico, o meglio soprannaturale, questo è uno dei primi esempi di una storia di fantasmi del Vecchio West sullo schermo. Segue poi nel 1936, Basata sui romanzi pulp di William Colt MacDonald, la serie The Three Mesquiteers (uno dei franchise di film western più longevi in circolazione). Cinquantuno film furono sfornati dalla Republic Pictures tra il 1936 e il 1943, tutti incentrati su trii di cowboy che vivevano ogni tipo di avventura. Riders of the Whistling Skull ha segnato una breve incursione nel territorio dell'orrore per la serie. La storia vede il trio titolare imbarcarsi in una spedizione alla ricerca di una città perduta. Questo li mette in contatto con un culto nativo e alcune mummie. La premessa è stravagante (per quel tempo), ma anche qui vediamo un’altra volta l’approcciarsi dei generi tra loro.



Passando però a cavallo tra gli anni 50 e gli anni 60 le produzioni intensificano il processo di svecchiamento del genere western tramite l’orrore. La valle dei disperati (The Beast of Hollow Mountain) del 1956 e L'uomo senza corpo (Curse of the Undead) del 1959 sono dei bellissimi esempi da menzionare, nel primo troviamo i cowboy affrontare i dinosauri (basato su una sceneggiatura scritta da Willis O'Brien, l’autore della stop-motion di King Kong) e nel secondo invece abbiamo il primo western con un pistolero vampiro (come cattivo) senza dubbio il capostipite che ha dato vita a un'ottima prole di sottogenere (tipo From Dusk Till Dawn III: The Hangman's Daughter del 1999). Seguono poi negli anni 60, sulla scia dell’abusata mitologia romantica di Jesse James (come quella di Billy The Kid): Jesse James Meets Frankenstein's Daughter (1966), Billy the Kid Versus Dracula (1966) che sono entrambi diretti da William Beaudine, un regista prolifico che realizzava film più velocemente di quanto possa bollire la pasta nell’acqua, che fece ogni film in otto giorni e li rilasciò come doppio lungometraggio. Non scordiamoci poi di La vendetta di Gwangi (The Valley of Gwangi) del 1969, un adattamento più diretto dell'idea originale di O'Brien (Cowboy vs Dinosauri) che però vantava agli effetti speciali il suo pupillo, il grande Ray Harryhausen.

Come abbiamo visto gli anni 50 hanno aggiunto dinosauri e vampiri con gli spettri ,che erano già stati innestati, cosa poteva accadere nei rivoluzionari anni 70? Ebbene vi troviamo Godmonster of Indian Flats (1973) di Fredric Hobbs nel quale una pecora mutante causa il caos in una città dell'Idaho e Lo straniero senza nome (High Plains Drifter), sempre del 1973, diretto e interpretato da Clint Eastwood. In quest’ultimo (un classico western di vendetta) Eastwood interpreta un possibile spirito vendicatore che torna dall'oltretomba per vendetta (anche se viene mostrato implicitamente). Dello stesso avviso troviamo poi negli anni 80 lo stesso concetto (sempre diretto da Eastwood) con Il cavaliere pallido (Pale Rider) del 1985 che richiama questi vasti di vendetta soprannaturale sempre implicitamente, celata dietro a un film di genere western. Ma sempre negli anni 70 non dobbiamo scordarci di Sfida a White Buffalo (The White Buffalo)del 1977 diretto da J. Lee Thompson, con Charles Bronson e Jack Warden. Tratto dal romanzo Il bisonte bianco (The White Buffalo) scritto da Richard Sale, che ha curato anche la sceneggiatura del film, contiene un'insolita mescolanza di vicende tipiche del genere western e di componenti della narrativa fantastica e horror. Realizzato appena due anni dopo l'uscita del film di grande successo Lo squalo di Steven Spielberg, sembra subirne l'influsso, quantomeno nella sezione finale in cui narra la contrapposizione del gruppo di soli tre uomini contro un animale selvaggio e leggendario di colore bianco. Sono evidenti peraltro i riferimenti anche al classico romanzo Moby Dick di Herman Melville.

Spingiamoci ora negli anni 90, cosa possiamo trovare? Prima una serie con protagonista (stranamente) Bruce Campbell dal titolo Le avventure di Brisco County Jr. Andata in onda dal 1993 al 1994, dove il classico western viene mischiato con il genere steampunk e tante altre stranezze fantascientifiche. Ma per secondo, qui troviamo una bellissima forma di commistione tra i due generi (di cui avevo già parlato), sto parlando di L'insaziabile (Ravenous) di Antonia Bird del 1999 una interessante interpretazione dark e grottesca riguardante la mitologia algonchina di Wendigo, che tramite il cannibalismo funge da metafora al sogno di libertà americano (ai tempi della secessione). Ovviamente altre ispirazioni del film, sono basate su fatti veri come gli episodi di cannibalismo che si verificarono nella seconda metà dell'Ottocento durante le spedizioni dei pionieri americani dirette in California. Non scordiamoci poi che nello stesso anno dal tramonto all'alba 3 - La figlia del boia di P.J. Pesce, che univa oltre al contesto dei vampiri (difatti un prequel del film scritto da Tarantino e diretto da Rodriguez) quello dello scrittore (di genere horror, realmente esistito) Ambrose Bierce interpretato da Michael Parks, la quale morte (in circostanze misteriose) nel 1913 fa ancora parlare di sé.

Con l’arrivo degli anni 2000, ormai la commistione si è sdoganata e abbiamo potuto notare tantissime pellicole che hanno preso il classico western e lo hanno addobbato di caratteristiche horror più o meno forti. Troviamo quindi La casa maledetta (Dead Birds) del 2004 diretta da Alex Turner (ma scritta dal mitico Simon Barret), ma anche quella potente opera prima che porta il nome di Bone Tomahawk (del 2015) scritta/diretta da S. Craig Zahler e così via. Un percorso lungo questo (e ancora in perfezionamento), ma che è riuscito nel combaciare perfettamente per tutti e due i generi in questione, le magie del cinema alchemico.

Commenti

  1. Beh sì, ormai si mischiano generi come se non ci fosse un domani, ma alcune volte funziona ;)

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    1. Esatto! La continua pratica migliora la commistione!

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  2. Amo il weird West, ma devo dire che le maggiori soddisfazioni sono quelle che arrivano da Tex e Zagor!
    Bell'articolo!

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    1. Ovvio che se dovessimo aprire una parentesi nel settore fumettistico, allora, non ci sarebbe quasi grado di comparazione. Nettamente migliori quelle produzioni, anche per diverse libertà che il cinema non può offrire.

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    2. Interessante connubio tra western e horror nell'introduzione!
      Minchia, sei partito proprio dalla preistoria del western!
      Riders of the Whistling Skull lo voglio vedere!
      I cowboy contro i dinosauri, decisamente no. Ma anche contro i vampiri (come ti dicevo prima nel precedente post), Dracula o Frankenstein.
      La pecora mutante 😅
      Lo steampunk ci sta bene, vedi Wild Wild West.
      Quello coi cannibali anche mi attira.

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    3. si, bisognava approfondire questo connubio, che adoro personalmente.

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