Gattaca (1997) Eugenetica e sogni umani, la fantascienza di Andrew Niccol

 

"Gattaca" inizia con degli intriganti titoli di coda, creati da Michael Riley, dove vengono presentati primi piani della materia corporea (unghie e capelli), che in seguito si scoprono essere il risultato delle purga corporee quotidiane di Vincent, che colpiscono il pavimento accompagnato da suoni forti. Secondo Riley, per l'effetto sono stati creati modelli sovradimensionati delle unghie e dei capelli. Ethan Hawke si sta liberando di tutti i detriti umani: carne morta, peli del corpo, cuticole, fino a diventare liscio come una statua. Lo ripete in diversi modi anche se a volte (sul lavoro) i rimasugli biologici non sono suoi. Tutti i lavoratori del suo mestiere si pungono le dita entrando come se fosse un centro di ricerca per diabetici. Esistono anche test giornalieri delle urine, il che sembra estremo per un mondo così interessato alla pulizia. Cosa succede se a qualcuno manca il campione? Questo fa subito pensare. Prima di una bella (e dovuta) inquadratura alla gnoccanza di Uma mentre si avvicina a Ethan per dirgli di non guardare il cielo se vuole fingere che non gli importi, da qui poi parte lo stacco perfetto a un flashback di costruzione del mondo in cui vivono. È anche uno strano flashback prolisso, che risale al suo concepimento.


Il flashback dura 25 minuti interi, ovvero circa un quarto della durata del film. Questo "futuro non troppo lontano" ha bisogno di molti retroscena. Mentre Ethan Hawke racconta, otteniamo il resoconto completo. Non è Jerome ma Vincent Freeman, condannato a una cittadinanza di seconda classe perché ha avuto una nascita naturale piuttosto che una geneticamente modificata. In questo futuro ci sono persone geneticamente perfette e un sistema simile alle caste in cui tutti gli altri sono all’ultimo gradino. Vincent aveva un perfetto fratello minore Anton, quindi è addirittura di seconda classe nella sua famiglia e ma un giorno, dopo aver sorprendentemente battuto suo fratello in una partita di nuoto, lascia la famiglia per sempre e scompare. Vincent escogita un piano per ottenere l'identità di una persona geneticamente perfetta da prendere al mercato nero: im questi casi Tony Shalhoub vende sempre qualcosa. Esiste anche un nome carino per le persone che cercano di farla franca con questo trucco, pirata genetico. Qui entra in scena il vero Jerome (Jude Law) geneticamente perfetto ma condannato su una sedia a rotelle perché "non esiste un gene per il destino" ed è rimasto paralizzato in un incidente.


Gattaca ricevette solo una nomination agli Oscar nel suo anno, per le scenografie, ma se ci fosse stato un Oscar per il casting, Francine Maisler avrebbe meritato quella nomination. Il suo lavoro su questo film è davvero ispirato: Uma Thurman e Jude Law (prima ancora che diventasse famoso) come "esemplari perfetti" si spiega da sé, ma ancora migliore è l'idea di Ethan Hawke come qualcuno che può in un certo senso farla franca essendo perfetto ma non lo è. Altra tassello importante è il rapporto che si viene a creare tra Irene (Uma) e Jerome (Hawke) che dimostra un altro aspetto tipicamente umano quale l'amore che non rispetta regole si selezione genetica, oltretutto un anno dopo gli stessi Ethan e Uma si sposeranno portando alla luve quel done genetico che è Maya Hawke. Uno dei trucchi visivi più accurati di "Gattaca" è quanto calda sia la luce quando Vincent è in pace o desidera le stelle e quanto sempre più audace e spaventosi diventa la luce e il colore quando le indagini sull'omicidio si intensificano. Queste due modalità non dovrebbero funzionare così bene, fianco a fianco, ma in qualche modo lo fanno, forse merito delle idee portate da Sławomir Idziak, il direttore della fotografia aveva già saggiato questo stile in Europa.


Questa opera prima di Andrew Niccol è davvero una più che interessante pellicola che esplora il futuro, ma allo stesso tempo non abbandonando le radici umane nei pregi e difetti. L'impianto dove (e come) si svolge la storia è necessariemente del genere biopunk, ma in esso troviamo anche scelte di scenografia, da parte di Jan Roelfs, retrofuturista e steampunk che ben si adattano all'ambientazione, senza contare un leggero tocco di body horror messo in modo intelligente. Di base il film racconta la lotta di un emarginato genetico, che pur di realizzare il suo sogno (andare nello spazio) ruba l'identità di un élite (diventato invalido), con il suo consenso, della società eugenetica. Ethan Hawke e Jude Law in questo sono il bellissimo binomio d'attori per far brillare questo gioco di specchi delle loro identità, tutti e due riflettono in essi i propri sogni facendo diventare sottile il confine che li separa. Ovviamente, in tutto questo drama prettamente sci-fi, si uniscono elementi di genere thriller ben supportati da attori del calibro di Alan Arkin e senza scordarsi di quelli romantici, in cui una bellissima (toglie il fiato) Uma Thurman introduce la variabile che può spezzare i sogni spaziali del protagonista, anche se alla fine i sentimenti colpiranno tutti e due. Un altro grande esempio di come gli anni '90 hanno dato tantissimo ai generi in cui si sono approcciati.




Commenti

  1. Rivisto tempo fa, un film decisamente soddisfacente, che riesce a far riflettere ed emozionare ;)

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    1. Io ho adorato quel lieve tocco di Body Horror nel contesto sci-fi deo film. Davvero ben fatto e che cast!

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