The Man from Earth (2007) L'uomo che visse quattordicimila anni
Per certi versi, il dubbio sulla realtà di quanto ho visto mi ha ricordato K-PAX (2001, diretto da Iain Softley su una sceneggiatura di Charles Leavitt basata sui libri di Gene Brewer), in cui la realtà della narrazione (doppia narrazione, contando quella del protagonista) rimane in bilico fino alla fine e fino al colpo di scena (molto toccante e inaspettato nel mostrarsi così sovversivo). La regia di Richard Schenkman (anche se a tratti televisiva) è al servizio della sceneggiatura di un gigante come Jerome Bixby (l'autore anche di "Viaggio Allucinante") ben noto nel mondo del genere sci-fi, in cui lo scrittore denota una certa stratificazione di quello che vuole parlare attraverso una genere cinematografico, ma toccando pure temi molto terreni, in cui si perdona anche la digressione cattolica che resta comunque messa in scena nel modo più interessante possibile.
La storia costituisce l'ultima opera di Jerome Bixby, completata sul suo letto di morte nell'aprile 1998. Bixby dettò il finale della sceneggiatura a suo figlio Emerson, lo sceneggiatore. Dopo la morte di Jerome Bixby, la sceneggiatura fu consegnata a Richard Schenkman affinché dirigesse il film con un budget di 200.000 dollari. Evoluzione, immortalità, rinascita, universo, religione, psicologia e travisazione sono all'ordine di ogni dialogo per chi sa ascoltare, un lavoro davvero certosino. Buon cast, in cui spiccano le prove di: David Lee Smith, Tony Todd, Richard Riehle e Ellen Crawford.
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