Fantastic Voyage (1966) Viaggio Allucinante, ovvero siamo fatti così


Un classico della fantascienza anni 60 (in modo naturalmente genuino), anticipato solo da Asimov solo perché fu una commissione di pubblicazione letteraria fatta sulle basi del soggetto, nonostante lo stesso Asimov reputasse la sceneggiatura (di Harry Kleiner, basata sul soggetto di Otto Klement e Jerome Bixbyera) piena di buchi nella trama e ricevette quindi il permesso di scrivere il libro come voleva. Il romanzo uscì prima perché scrisse velocemente e a causa dei ritardi nelle riprese. Il film vede come protagonista Stephen Boyd, al suo primo film di Hollywood in cinque anni, fu anche il primo ruolo alla Fox per Raquel Welch, che fu messa sotto contratto con lo studio dopo essere stata notata in un concorso di bellezza dalla moglie di Saul David (produttore del film).



Il film parla di un equipaggio di sottomarino che viene ridotto a dimensioni microscopiche e si avventura nel corpo di uno scienziato ferito per riparare i danni al suo cervello.Nell'adattare la storia alla sua sceneggiatura, Kleiner abbandonò tutto tranne il concetto di miniaturizzazione e aggiunse l'elemento spionistico della Guerra Fredda. Richard Fleischer (che aveva studiato medicina e anatomia umana al college prima di scegliere di diventare regista) con una regia tecnica e pulita immerge lo spettatore in una riuscitissima incursione, a tinte thriller, in uno dei viaggi all'interno del corpo umano più conosciuti del cinema moderno (stracitato fino alla parodia: The Simpsons ma anche Rick & Morty, per non parlare di Austin Powers). Ottima la fotografia di Laszlo (sua l'idea di creare l'effetto visivo del plasma usando luci girevoli multicolori, posizionate all'esterno di decori traslucidi) che a distanza di tanto tempo tempo regge ancora, nonostante la prevedibilità di certi aspetti di trama e alcune leggerezze dell'epoca il film sa stupire (anche con una certa poetica nei dialoghi).



Per l'elaborazione tecnica e artistica del film, Fleischer chiese la collaborazione di due persone della troupe con cui aveva lavorato alla produzione di "20.000 leghe sotto i mari", il film da lui diretto per Walt Disney nel 1954. Il progettista del Nautilus dell'adattamento di Jules Verne, Harper Goff, progettò anche il Proteus (la nave del film su cui viaggiano gli scenziati); lo stesso consulente tecnico, Fred Zendar, collaborò a entrambe le produzioni. Il cast poi è un valore aggiunto: Boyd come sempre ben calato nel ruolo dell'eroe, Pleasence perfetto nel personaggio ambiguo e Raquel Welch è tutto un vedere di bellezza, nemmeno la miniaturizzazione può niente contro tanta abbondanza e questo gli anticorpi lo hanno capito benissimo. Completa il tutto la colonna sonora di Leonard Rosenman che fa da supporto ad un production design davvero notevole per l'epoca.



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