Sphere (1998) La sfera negli abissi


Barry Levinson è sempre stato un regista poliedrico (o sempre variegato), forse non qualitativamente continuo, ma di sicuro ha lasciato il proprio stile in ogni genere che ha toccato. "Sfera" è un film che per motivi di produzione (e sceneggiatura: Kurt Wimmer, Stephen Hauser & Paul Attanasio addatorono l'omonimo romanzo di Michael Crichton) è rimasto fermo per un anno (mancando lo scontro diretto con un suo analogo per tematiche, Event Horizon di Paul W.S.) e per successo mancato è stato confinato nella zona dei film che si ricordano poco.



Per certe tematiche l'originalità non è di queste parti visto che si mischiano "The Abyss" di Cameron e "Solaris" di Andrej Tarkovskij, viene a da pensare (di conseguenza) al destino di Leviathan fatto da George Pan Cosmatos, questo comunque non frena le potenzialità all'interno dei difetti. I dialoghi scientifici che trainano le scene sono supportati da un cast di tutto rispetto (per non dire di serie A rispetto alla natura della sceneggiatura) e in questo la triade composta da Dustin Hoffman, Sharon Stone e Samuel L. Jackson fa il miracolo di creare empatia ogni volta che i loro personaggi vengono focalizzati all'interno della trama.



È uno sci-fi che tende al genere horror, però psicologico e contorto che non manca anche di mettere in scena mostri (calamaro gigante direttamente da 20000 leghe sotto i mari), squartamenti e violenza ma lo fa con un piglio interessante che allo stesso momento può anche far riflettere lo spettatore. Non un lavoro da sottovalutare per via delle problematiche che lo affligonl e la nomea che si porta dietro, gli anni 90 aiutano da una parte e tolgono dall'altra ma il risultato è un'opera thriller sci-fi ben impostata e con intepretazioni di vera classe Hollywoodiana. Il livello tecnico è jndiscutibile: Elliot Goldenthal alle musiche e Adam Greenberg alla fotografia fanno il loro dovere.




Commenti

Quello che tira di più