Fear Street Part One: 1994 (2021) Il genere horror secondo R.L. Stine, prima parte: gli anni 90


Ironico, amabilmente anni 90, pacatamente gore quando il caso vuole, dannatamente citazionista ma in particolare il film intelligentemente crea una propria mitologia con la quale fondare le basi della narrazione, questo nella mia personale agenda è sempre un sintomo di una certa originalità nel proporre i contenuti per i fan di genere (e non). Il regista saggiamente prende spunto dalle migliori icone horror (e registi) per impostare lo svolgersi degli eventi, anzi direi che è dai tempi di Wes Craven, di cui il film rappresenta la quintessenza (ma non solo), che non sentivo un approccio così genuino alla storia per il genere slasher, ma non è solo questo.



Probabilmente la matrice seriale letteraria di R.L. Stine (la serie "Fear Street" da noi poco conosciuta, rispetto a "Piccoli Brividi") è un'arma in più se applicata in un apparato adolescenziale, che non prevede tagli di censura sulla violenza se moderata e funzionale, questo fornisce che i personaggi possano rappresentare archetipi interessanti se posti alle doti attoriali dei giusti attori. Leigh Janiak & Phil Graziadei prendono un qualcosa di già solido e lo fortificano attraverso l'adattamento cinematografico, tanto da poterne ripetere la serialità attraverso un proprio e ipotetico trittico di cui questo film è il primo passo, il cliffhanger finale crea una tale aspettativa che bisogna venderlo per comprenderlo. Oltretutto il grande mistero che si cela dietro alla maledizione secolare che affligge la città di Shadyside è uno dei migliori aspetti che la pellicola offre, come la rivalità (in questa prima parte tacitamente mostrata) con la città gemella Sunnyside.





Buonissimo casting: Kiana Madeira, Olivia Welch, Benjamin Flores Jr., Julia Rehwald e Fred Hechinger sono un gran bel quintetto horror protagonista ben calibrato, a cui va aggiunta una Maya Hawke che fa l'occhiolino alla Drew Barrymore della già citata saga di Scream. Completa l'approvazione la colonna sonora scelta da Marco Beltrami, Anna Drunich e Marcus Trumpp in sintonia con la decade d'ambientazione e la fotografia di Caleb Heymann, ma anche il resto del comparto tecnico come i costumi di Amanda Ford, le scenografie di Scott Kuzio, il trucco di Amber Actaboski e gli effetti speciali di Nathen Cavins, Justyn David Miller, Durk Tyndall e Jeffery D. Woodrel fanno la loro bella figura nel quadro che viene creato. Genuinamente horror e adatto a più fasce generazionali di appassionati.




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