Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi della vita e ad amare la settima arte
martedì 28 febbraio 2023
Masters of Horror: Pick Me Up (2006) La lunga autostrada della paura di Larry Cohen
lunedì 27 febbraio 2023
Masters of Horror: Sick Girl (2006) La metamorfosi di Lucky McKee
domenica 26 febbraio 2023
Masters of Horror: Fair Haired Child (2006) Patto con il demonio di William Malone
La sinossi è semplicistica: Tara è un'adolescente solitaria con dei pessimi genitori. Un giorno viene investita da un furgone al ritorno verso casa. Quando si sveglia si ritrova in una stanza che pare essere una camera d'ospedale, ma si rivela la stanza di una villa isolata accanto a un lago, in cui vivono due strani coniugi. William Malone potrebbe sembrare un pesce fuori d'acqua in questa serie, però la sua più famosa esperienza con le magioni infestate da presenze maligne a fine anni ’90 lo ha reso il miglior candidato per questo episodio. Il soggetto e la sceneggiatura sono di Matt Greenberg, sciagurato scrittore di quella mezza banalità snaturante di “H20” ma anche capace di adattamenti ben fatti come “1408” e per concludere di rifacimenti non richiesti come “Pet Cemetary”. La storia mischia bene l’esoterismo, con visioni surreali e la capacità evocativa di una magione fuori dal mondo, senza contare la creatura demoniaca e il minutaggio televisivo rendono l’episodio molto fruibile.
sabato 25 febbraio 2023
Masters of Horror: Deer Woman (2005) Leggenda assassina di John Landis
venerdì 24 febbraio 2023
Masters of Horror: Cigarette Burns (2005) Il metacinema della follia di John Carpenter
- La narrativa è morta; Hollywood fa schifo, fare film...non è spettacolo. -
Già solo questa frase dice molto di questo piccolo gioiello uscito fuori dalla serie Masters of Horror, visto che ultimamente la stavo ripassando era impossibile non incappare in questo episodio che più rappresenta questa operazione messa su da Mick Garris. Oltretutto, nuovo anno, è anche l'ora di parlare di John Carpenter e quindi assieme a questo ripasso posso anche citarlo. Partendo dal nome del film; le bruciature di sigaretta, nel linguaggio tecnico cinematografico, sono quei tipici cerchietti che appaiono nell'angolo in alto a destra dello schermo. Il segnale al proiezionista che è arrivato il momento di sostituire la bobina durante la proiezione di un film. Senza dubbio John con questa pellicola confeziona il suo "Videodrome" formato anni 2000, in questo la sceneggiatura scritta a quattro mani da Rebecca Swan e Drew McWeeny facilità l'accostamento, per natura evolutiva dei suoi temi: infezione della carne (The Thing), corruzione della realtà (Prince of Darkness), trasformazione della psiche (In the mouth of Madness) e possessione del corpo (Ghosts of Mars) si giunge a questo film dove l'appassionato si trasforma in pellicola, letteralmente aggiungo visto che la scena di Udo Kier al proiettore è significativa in questo.
giovedì 23 febbraio 2023
Masters of Horror: Homecoming (2005) Candidato maledetto di Joe Dante
mercoledì 22 febbraio 2023
Masters of Horror: Chocolate (2005) Il gusto dell'ossessione di Mick Garris
martedì 21 febbraio 2023
Masters of Horror: Jenifer (2005) La bella è la bestia di Dario Argento
Dario Argento in conferenza stampa (al tempo) affermò che questo è un film d’amore tipicamente americano, tolta la dovuta ironia della frase possiamo affermare che Jenifer lo è davvero, escludendo anche la vena sessuale e cannibale. Nonostante sia anni luce lontano dal carissimo "Elephant Man" di David Lynch, rimane pur sempre parente di genere a quel filone deidacato ai classici freaks da circo. Il soggetto di Jenifer proviene dal fumetto scritto da Bruce Jones e disegnato da Berni Wrightson (adattato dallo sceneggiatore/attore Steven Weber per l'occasione), è la storia (semplice storia, dieci pagine in bianco e nero) di una ragazza dal corpo seducente e dal volto mostruoso che divora e annienta tutti i corpi che si trova di fronte, una moderna sirena per l'appunto. Non prima di averli sedotti e scopati avidamente. In questo breve film si trova molto del macabro e del morboso che hanno reso godibile l'immaginario del regista negli ultimi anni.
lunedì 20 febbraio 2023
Masters of Horror: Dance of the Dead (2005) La danza dei morti di Tobe Hooper
domenica 19 febbraio 2023
Masters of Horror: H. P. Lovecraft's Dreams in the Witch-House (2005) La casa delle streghe di Stuart Gordon
Il secondo episodio porta come grande nome del genere horror il mitico Stuart Gordon, che adatta con successo un'altra storia di Lovecraft (sempre aiutato in fase di sceneggiatura da Dennis Paoli). In questo film televisivo esce fuori tutta la sua esperienza con il sangue, il surreale e l'inquietante che viene messo con passo narrativo intelligente. Inizia un po' lentamente, ma poiché il nostro protagonista è sempre più tormentato da questi incubi, l'episodio diventa sempre molto più avvincente. La strega regge il banco della suspense con la sua presenza, specialmente l'uomo-topo, che sembra ricordare quegli orrori partoriti dal contemporaneo “Cats”, un insieme di scelte che alimenta l’incubo. Buono il cast, ognuno fa le proprie cose e coglie bene il peso psicologico della situazione, soprattutto Ezra Gooden che vende molto bene l'angoscia, notevole anche Chelah Horsdal con le sue abbondanti grazie.
sabato 18 febbraio 2023
Masters of Horror: Incident On and Off a Mountain Road (2005) Panico sulla montagna di Don Coscarelli
L'incipit è solo sabbia negli occhi allo spettatore. Don Coscarelli, da un racconto di Joe R. Lansdale, rielabora un film per la TV che si diletta a variare un canovaccio narrativo di genere visto un’infinità di volte. La classica bella ragazza che non diventa vittima ma bensì una sorta di Rambo contro il killer mostruoso, questo scenario viene servito grazie ai flashback, che mostrano senza troppo perdersi come mai è così tosta. Una variante se vogliamo molto estremista di Lansdale stesso, noto sia come scrittore che come riconosciuto talento delle arti marziali. Fantastica la casa del mostro (Faccia di Luna, un cristone bianco dalle parvenze di un orco) che è un misto tra "Non aprite quella porta" e "La casa dei 1000 corpi": luridume, macchinari torturatori, un vecchio sciroccato e un giardino con carcasse umane utilizzate stile spaventapasseri. Questo episodio della serie "Masters of horror" vale per il ruolo rielaborato della vittima e per il colpo di scena finale che rende ancor più amabile la tosta donzella. Dopo il cult che porta il nome di "Bubba Ho-Tep" un altro incontro proficuo tra Coscarelli e gli scritti di Lansdale.
giovedì 16 febbraio 2023
I giorni dell'ira (1967) L'archetipo del maestro contro il discepolo (a colpi di pistola) secondo Tonino Valerii
martedì 14 febbraio 2023
Infernal Affairs (2002) Il bene e il male secondo Andrew Lau & Alan Mak
lunedì 13 febbraio 2023
Fearless (1993) Il canto della vita e della morte di Peter Weir, l'insostenibile peso dei sopravvissuti
Era da tanto tempo, ma davvero molto, che avevo come pallino in testa la visione di questa pellicola, incappai la prima volta in questo “Fearless” (che non è il titolo di quel gran film di Jet Li) di Peter Weir durante la mia personale rassegna dei film interpretati dal grande Jeff Bridges (venivo, allora, dalla folgorazione del Grande Lebowski dei Coen). Per un motivo o per un altro, non potei passarlo sotto la mia voracità ma finalmente dopo tanto tempo, un po’ per coincidenza e un po’ per testardaggine sono riuscito a recuperarlo per i suoi trent’anni, essendo uscito nel 1993.
sabato 11 febbraio 2023
Watcher (2022) Thriller mon amour, le regole base del genere secondo Chloe Okuno
Questo che porto oggi è senza dubbio uno dei titoli che mi ha più interessato (a livello di genere che rappresenta) nel 2022, sin dalla prima breve anticipazione data dal suo trailer al cinema. La regista Chloe Okuno non mi era di certo nuova, infatti è anche lei facente parte di quella grande officina di registi usciti fuori dalla serie antologica “V/H/S”, suo è l'episodio “Storm Drain” in “V/H/S/94” del 2021. La partecipazione al progetto della biondissima australiana Maika Monroe è stata un'altra arma in più ai mei occhi, ormai l’attrice può definirsi una delle migliori interpreti per il genere da quando saltò fuori in “It Follows”, di cui “Watcher” ne ha le fattezze. Si perché alla fine dei conti è la Monroe inseguita da una non ben definita presenza che la terrorizza a morte, ma sarebbe riduttivo relegare la pellicola solamente a questa forma di presentazione e vendita, dato che le basi sono da ricercarsi nel puro thriller psicologico più che nel classico horror.
venerdì 10 febbraio 2023
Pahanhautoja (2022) Io sono l'altra, covare il male dentro di sé
“Hatching” è uno di quei titoli di cui avevo intravisto il trailer al cinema, mi aveva tanto stuzzicato che mi ero promesso di vederlo. Partendo dal titolo, che non è “Covare” (traduzione per il mercato americano) nonostante rifletta anche parte del contenuto, senza dubbio. Il titolo originale è la parola finlandese “Pahanhautoja”, di cui ho avuto molti problemi a tradurla correttamente. Google non la traduce, altri riferimenti producono frasi minacciose tipo "Tombe del male" o semplicemente "Tombe" o "Il flagello di". Una sorta di parola idiomatica, credo, il poster finlandese ha difatti un uovo stilizzato come "O", a indicare che la traduzione inglese è abbastanza fedele a quella originale. In ogni caso, all'inizio del film, il titolo appare chiaramente: "Pahanhautoja". Fatto sta che il film diretto da Hanna Bergholm e sceneggiato da Ilja Rautsi è stato molto chiacchierato al Sundance Festival e si è pure aggiudicato il Grand Prix de l'Imaginaire. Meritatamente aggiungo io dopo averne visionato il contenuto.
giovedì 9 febbraio 2023
D-Tox (2002) Lo slasher dimenticato di Sylvester Stallone
Visto che ci avviciniamo, piano piano, all’uscita del nuovo “Scream” dei Radio Silence mi sembra d’obbligo fare un po’ di ripasso sul genere in sé (andando a ritroso) e quindi non poteva mancare un po’ d’inizio 2000 in questa breve rinfrescata sul genere. Per questo film esistono due grandi premesse, la prima è senza dubbio il caro Sly: la prima metà del nuovo millennio è stata probabilmente la sua peggiore annata a livello cinematografico, messo im disparte da Hollywood e faticando nel trovare progetti degni del suo nome e quando li trovava o erano dei fallimenti al botteghino o delle produzioni travagliate. Si esatto, produzioni travagliate, perché questo film (basato sul libro "Little Joint" di Howard Swindle) è uno di quei lampanti esempi di come i test screening (negativi) possano dilatare l’uscita di un film o anche non farlo proprio uscire, completato nel 1999 “D-Tox” è stato in gestazione mortale per ben due anni vedendo solo la distribuzione nel 2002, per giunta sotto un altro nome “Eye See You” che sarebbe la versione rigirata sotto la presenza di Ron Howard (ormai ci siamo abituati). Tornando a Sly, la sua carriera è stata costantemente lontana dal genere horror e probabilmente questa produzione gli ha tolto qualsiasi dubbio in proposito di nuove prove nel genere. Tuttavia, il film, che è molto più un mystery/giallo/slasher che un thriller pieno di azione, è chiaramente migliore della cattiva fama che si porta appresso. Il regista Jim Gillespie, che purtroppo è stato stroncato con questo progetto, nonostante la sua abilità di mestiere si può dire che sapeva girare pellicole di genere slasher, di fatti arrivava dal successo di “I Know What You Did Last Summer”.
lunedì 6 febbraio 2023
Dragon: The Bruce Lee Story (1993) La storia di Bruce Lee, attraverso il romanzamento di Rob Cohen e l'amore di Linda Lee Cadwell
giovedì 2 febbraio 2023
Sonatine (1993) La piccola sonata della morte e della vita di Beat Takeshi
Questo è il quarto lungometraggio del Maestro Kitano, che fu presentato nella sezione Un Certain Regard del 46º Festival di Cannes. Il soggetto, la sceneggiatura, la regia e infine il montaggio sono ad opera di Beat Takeshi, il quale riesce personalmente a far quadrare tutto nella sua visione d'insieme senza mai idealizzare o stereotipare il tutto, vista anche la semplicità della trama che però racchiude in sé sia la comicità che la durezza (l'iperviolenza è un tratto del suo cinema) e infine la poesia, in particolare quella visiva portando ad un'alchimia veramente degna di nota. Altre menzioni vanno fatte sia per la fotografia di Yanagishima e la scenografia di Shibata, che raggiungono livelli artistici degni di una mostra di arte visiva moderna, nella quale trova spazio anche la poesia classica e il cinema contemporaneo.
Quello che tira di più
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