Masters of Horror: Jenifer (2005) La bella è la bestia di Dario Argento

 


Dario Argento in conferenza stampa (al tempo) affermò che questo è un film d’amore tipicamente americano, tolta la dovuta ironia della frase possiamo affermare che Jenifer lo è davvero, escludendo anche la vena sessuale e cannibale. Nonostante sia anni luce lontano dal carissimo "Elephant Man" di David Lynch, rimane pur sempre parente di genere a quel filone deidacato ai classici freaks da circo. Il soggetto di Jenifer proviene dal fumetto scritto da Bruce Jones e disegnato da Berni Wrightson (adattato dallo sceneggiatore/attore Steven Weber per l'occasione), è la storia (semplice storia, dieci pagine in bianco e nero) di una ragazza dal corpo seducente e dal volto mostruoso che divora e annienta tutti i corpi che si trova di fronte, una moderna sirena per l'appunto. Non prima di averli sedotti e scopati avidamente. In questo breve film si trova molto del macabro e del morboso che hanno reso godibile l'immaginario del regista negli ultimi anni.
La storia narra di una ragazza dal viso deforme ma dal fisico bellissimo, che viene soccorsa da un poliziotto; questi la sottrae a una casa di cura a cui era stata destinata e sviluppa verso di lei una morbosa attrazione sessuale, ma presto la ragazza rivelerà il suo istinto omicida e l'agente, che perde famiglia e lavoro, farà di tutto per coprirne le malefatte in cambio di favori sessuali. Alla fine però, il protagonista cerca di porre fine alla spirale di violenza in un finale che ricalca l'inizio della storia. Un ritorno al passato per Dario Argento. Un po’ di maniera nel ricordare, l’impossibile sconfitta del male in un circolo che torna a rigenerarsi inevitabilmente. Indubbiamente il concetto finale che può riassumere il film è: La Bella è La Bestia.
In questo film televisivo il regista italiano migliora notevolmemte anche perchè al tempo era reduce da due prodotti modesti come "Non ho sonno" e "Il Cartaio", qui dimostra maggior impegno verso la sceneggiatura e la regia. Quindi dopo parecchie fasi stanche dirige qualcosa di apprezzabile, una storia che si dipana tra scene erotiche e selvaggiamente splatter. Il make-up della ragazza (gran bionda è Carrie Anne Fleming, che dona tutta la fisicità della sirena new age), oltre a ricordare molto quello del bambino deforme di "Phenomena", viene mostrato troppo dal regista e questo è un errore, perchè fa perdere molto il potere del mostro celato, ma anche perchè il risultato del trucco non è poi così eccelso rispetto a quello mostrato mostrato in copertina, . Ad onor del vero va però detto che “Jenifer” (e il successivo "Pelts" sempre per i MoH) è anche l’unica cosa guardabile realizzata negli ultimi anni da Dario stesso. Buono comunque anche il cast di attori, oltre al già citato Steven Weber e Carrie Anne Fleming, possiamo trovare la moglie del produttore della serie Masters of Horror, ovvero Chyntia Garris. Completa il pacchetto il sempre fedele Claudio Simonetti alla colonna sonora.

Commenti

  1. Sicuramente il prodotto migliore realizzato da Argento negli ultimi decenni ma comunque non uno dei miei "Masters" preferiti. Le cose sessualmente morbose/schifosette e reiterate come questa mi annoiano al minuto due.

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    1. Questo la ldice lunga su cosa Argento abbia realizzato nel crepuscolo della sua carriera. Ma per un minutaggio televisivo può anche andar bene, però al tempo lo trovai molto grottesco.

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