Masters of Horror: Pick Me Up (2006) La lunga autostrada della paura di Larry Cohen

Tra le tante cose che ha regalato la serie “Masters of Horror” in cui si sono viste conferme di giovani registi e rinascite di vecchie glorie, vi è anche l'ultima opera di un regista. Il cineasta in questione, che ha diretto il suo ultimo film in carriera è Larry Cohen, dopo un silenzio di dieci anni ritornò per girare questo episodio della serie, che rimane il suo ultimo progetto fino alla sua dipartita nel 2019. Il soggetto e la sceneggiatura sono per mano di David Schow, noto scrittore e sceneggiatore statunitense che vanta tra i suoi lavori più famosi: “A Nightmare on Elm Street 5: The Dream Child" e "The Crow". La trama vien da sé: un autobus ha un guasto durante il viaggio nel bel mezzo di una desolata strada di montagna. L'autista, costretto a fermarsi, lascia tutti i passeggeri in preda al panico. Il caso vuole che Wheeler, uno psicopatico assassino con il vizio di uccidere gli autostoppisti, sia nello stesso posto e che contemporaneamente Walker, un camionista "cacciatore di prede difficili", passi di lì. Stacia, una donna che viaggiava nell'autobus, diventa l'esca per il duello tra i due serial killer.
Originale e decisamente riuscita (un mistro tra lo slasher anni '90 e quello d'inizio 2000, stile Craven e Williamson), la storia/sceneggiatura di David Schow, che narra le gesta di due serial killer di strada (camionista ed autostoppista) determinati nel contendersi l'ultima sopravvissuta di un gruppo di passeggeri d'autobus che gli stessi due avevano trucidato qualche ora prima. Semplicemente geniale la premessa senza contare il richiamo a "The Hitcher" di Harmon. Larry Cohen con abilità riesce, come è sempre stato in carriera (anche se qui manca il lato fantasy), perfettamente ad amalgamare paura, tensione e risate tramite una regia accurata. Impressiona, diverte, scorre veloce e non cala mai di ritmo fino al finale di maestria. A rendere il tutto ancora più piacevole sono le performance dei killer, in particolare quello di Moriarty (attore feticcio del regista, qui doppiato eccellentemente da Carlo Valli) e la regia con la quale Cohen gioca sui soliti schemi horror già prefissati: quando si sta per scivolare in situazioni già viste in passato, arriva qualcuno che spezza la catena e ci fa la battuta sopra. Non male la colonna sonora e la prova di Fairuza Balk che è sempre stata un'ottima attrice di genere.


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