Masters of Horror: Sick Girl (2006) La metamorfosi di Lucky McKee

Che dire di Lucky McKee, un regista che ha fatto della donna uno dei suoi temi portanti nel filone horror/thriller sin da quando debuttò sul grande schermo. Rubò anche il titolo a Shyamalan il titolo “The Forest” battendo sul tempo prima che uscisse “The Village”. Nonostante il classico aspetto da regista uscito fuori dal Sundance, è riuscito nel fare mestiere tramite un genere che può essere nella maggior parte dei casi ritenuto sottovalutato, tranne per valore storico e contanti che si guadagnano ovviamente. In questo suo film televisivo prende il classico tema di Kafka dalla “Metamorfosi” e adatta assieme una storia rosa omosessuale tra due giovani donne ossessionate da aspetti divergenti ma accomunate nella vita. Avvalendosi della fedele Bettis ed Erin Brown (una che ha un curriculum underground nei soft-porn mica male) mostra le problematiche e pregiudizi che comportava questo tipo di relazione (con fare molto scanzonato talvolta) ma nell’equazione mette in ballo pure un mostro insetto che permetterà di aprire anche più chiavi di lettura nel film.
La trama vien da sé: Ida (Angela Bettis) è un'entomologa omosessuale, che a causa del suo lavoro e della sua passione maniacale per gli insetti non riesce ad avere una vita sentimentale. Finché non arriva Misty (Erin Brown), giovane ragazza eccentrica che la farà innamorare; Ida inviterà Misty a vivere insieme a lei, scoprendo la stessa passione per l'entomologia. Contemporaneamente ad Ida viene spedito dal Brasile un pacchetto contenente uno strano ed enorme insetto, che iniettando la sua tossina riesce a cambiare il comportamento della persona infettata. Misty cadrà subito nella sua trappola ed inizierà pian piano a comportarsi in modo sempre più strano.
Lucky McKee già a questo suo terzo film (televisivo) mette in luce la sua bravura nel trattare personaggi femminili, elaborando una storia che per la maggior parte del tempo è più una storia d'amore gay tra due donne molto particolari. Il romanticismo e l'ironia che si mostrano durante l'evolversi della vicenda sono molto naturali e non sfociano mai nel banale, neanche quando viene messa anche in ballo la fecondazione assistita, questo grazie anche alle ottime prove di Angela Bettis ed Erin Brown che fanno loro le protagoniste. Ma questa storia tra le due ragazze è solo lo scenario dove si fa strada il mostro insetto fecondatore, qui la parte risulta più interessante del film, ed esplode con body horror negli ultimi minuti (grazie anche agli effetti del duo Nicotero/Berger al trucco) fino al finale sardonico e farsesco. Per molti versi la via è quella aperta da David Cronenberg, però molto improntata più su una stilistica americana nella messa in scena rispetto ai gusti del canadese.

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