Masters of Horror: Incident On and Off a Mountain Road (2005) Panico sulla montagna di Don Coscarelli

Mi riservo di parlare della mitica serie canadese antologica horror più avanti (e ampiamente con tanto di sezione/introduzione), basta solo sapere che Mick Garris ad inizio 2000 ebbe una delle migliori idee televisive che siano uscite fuori per i fan del genere. Parlando di questo film, nonostante il look sia senza dubbio un prodotto derivativo del classico anni ’70 di Hooper (mostro, scenario in primis), risulta comunque efficace e ben realizzato dal mitico Don Conscarelli, “Incident On and Off a Mountain Road” (episodio che apre la collana Master Of Horror, conosciuto con il titolo di “Panico sulla montagna” qui in Italia) gioca sulla violenza psicologica riportata a galla della nuova ondata di horror uscita a inizio 2000 ("Jeeper Screeper", “The Descent”, ”Wolf Creek” etc.). Attraverso un'ora scarsa di tensione allo stato puro e una protagonista eccezionale (interpretata dalla bella Bree Turner), in grado di reggere la scena dal primo all'ultimo fotogramma.
L'incipit è solo sabbia negli occhi allo spettatore. Don Coscarelli, da un racconto di Joe R. Lansdale, rielabora un film per la TV che si diletta a variare un canovaccio narrativo di genere visto un’infinità di volte. La classica bella ragazza che non diventa vittima ma bensì una sorta di Rambo contro il killer mostruoso, questo scenario viene servito grazie ai flashback, che mostrano senza troppo perdersi come mai è così tosta. Una variante se vogliamo molto estremista di Lansdale stesso, noto sia come scrittore che come riconosciuto talento delle arti marziali. Fantastica la casa del mostro (Faccia di Luna, un cristone bianco dalle parvenze di un orco) che è un misto tra "Non aprite quella porta" e "La casa dei 1000 corpi": luridume, macchinari torturatori, un vecchio sciroccato e un giardino con carcasse umane utilizzate stile spaventapasseri. Questo episodio della serie "Masters of horror" vale per il ruolo rielaborato della vittima e per il colpo di scena finale che rende ancor più amabile la tosta donzella. Dopo il cult che porta il nome di "Bubba Ho-Tep" un altro incontro proficuo tra Coscarelli e gli scritti di Lansdale.


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