Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi della vita e ad amare la settima arte
sabato 31 dicembre 2022
Drag Me To Hell (2009) Portami all'inferno, Sam Raimi
venerdì 30 dicembre 2022
Revenge (2017) W(oman) for Vendetta, la New Wave francese applicata al genere rape and revenge
Revenge è stato girato in una location marocchina (nel periodo invernale), scelta per l'aspetto anonimo e isolato del suo deserto. Disse Fargeat: < Dovevamo trovare la villa, il deserto e l'acqua nello stesso paese. Mi piaceva l'idea di non essere in grado di riconoscere esattamente dove si trova il deserto, per creare la sensazione che i personaggi del film siano totalmente soli >. Nel primo atto del film la Fargeat ha descritto che: < Jen è vista attraverso lo sguardo maschile, questo per la resa dell'immagine affascinante e polarizzante della Lolita. Jen può essere vuota e stupida e un oggetto del desiderio se vuole, ma per questo non dovrebbe portare a un'aggressione sessuale. Sento il bisogno di renderlo visivamente importante. Prima di essere violentata, le è stato detto che è colpa sua, che ha creato lei la situazione. Volevo affrontare la violenza psicologica e verbale nei suoi confronti - lo stupro è simbolico del modo in cui è considerata e trattata. >. La trama vien da sé: Jen è una socialite americana che ha una relazione segreta con il milionario francese Richard. I due volano nell'appartata casa di Richard nel mezzo del deserto per un weekend insieme prima della sua annuale gita di caccia con gli amici Stan e Dimitri. Prima di entrare in casa, il pilota dell'elicottero di Richard le cede un peyote come regalo. Tuttavia, Stan e Dimitri arrivano un giorno in anticipo, deludendo Richard, che sperava di mantenere segreta Jen. Mentre i tre uomini e Jen trascorrono una notte a bere e ballare, Jen nasconde il peyote nella sua collana per Richard. La mattina dopo, mentre Richard è via, Stan cerca di convincere Jen a fare sesso con lui, affermando di essere stato provocato da lei la sera prima. Quando lei rifiuta, Stan la stupra mentre Dimitri assiste alla scena senza intervenire. Richard ritorna, rimprovera Stan, e offre a Jen una grossa somma di denaro per dimenticare l'incidente. Lei non ci sta e vuole tornare a casa a tutti i costi, ma Richard si rifiuta. Allora Jen minaccia di rivelare la natura della loro relazione alla moglie di Richard, il quale la schiaffeggia. Jen scappa nel deserto mentre i tre uomini la inseguono e riescono ad accerchiarla di fronte a un burrone. Richard finge di chiamare il suo pilota per portare a casa Jen, ma poi la spinge all'improvviso dal burrone, facendola cadere sopra un albero rinsecchito che la trafigge. I tre uomini, credendola morta, si allontanano e decidono di continuare il loro viaggio di caccia come se nulla fosse accaduto.
giovedì 29 dicembre 2022
Saturn 3 (1980) Tutti pazzi (nello spazio) per Farrah Fawcett

Diabolique (1996) La sagra del rifacimento (quasi) anonimo, le diaboliche Sharon Stone & Isabelle Adjani
mercoledì 28 dicembre 2022
Year of the Gun (1991) L'anno del terrore (in Italia) di John Frankenheimer, gli Anni di piombo e il caso Moro attraverso il romanzamento americano
Visto che mi trovavo per il sentiero, ho avuto la possibilità di guardare qualcosa di nuovo che trattasse due temi cinematografici a me molto cari, ovvero il cinema anni 90 e Sharon Stone. Destino vuole che il film tratta anche dell’Italia e di un suo periodo molto problematico a livello storico, il tutto ovviamente visto sotto una chiave romanzata e forse poco credibile nel suo pretesto narrativo storico, ma che comunque vede come regista il mitico John Frankenheimer. Il soggetto del film è tratto dal libro omonimo “Year of the Gun” scritto da Michael Mewshaw e pubblicato nel 1984, il tema del libro è incentrato sul caso Moro e gli anni di Piombo in Italia visto in chiave spionistica.
domenica 25 dicembre 2022
Cattivi preferiti: Ramon Esperanza & Colonello Stuart
Caratteristiche: Ex-militari, terroristi, senza pietà
venerdì 23 dicembre 2022
Picnic at Hanging Rock (1975) Creare un mito cinematografico da un falso storico, il gruppo roccioso della perdizione di Peter Weir
Era da tempo che volevo parlare di questa pellicola, rigorosamente uscita fuori dal tempo creativo reazionario dei generi cinematografici negli anni Settanta, facente parte e in qualche modo capostipite di quella branca di soggetti cinematografici che hanno genesi da dei falsi storici, un esempio potrebbe essere The Blair Witch Project, anche se buona parte del suo falso è riconducibile a una campagna viriale di promozione più che alla motivazione come mezzo cinematografico, che è questo film in fondo quanto lo è il libro da cui è tratto. Joan Lindsay, la scrittrice, lasciò credere di aver preso spunto da fatti di cronaca, ma la storia era inventata, come inventato è l'articolo di giornale che compare alla fine del libro; del resto, il 14 febbraio 1900 non era un sabato, come non corrispondono alla realtà i giorni della settimana attribuiti alle altre date del libro. Tralasciando questo aspetto, il libro fu un successo e portò Patricia Lovell, produttrice australiana che lesse tale libro nel 1971, a volerne fare un adattamento cinematografico su suggerimento di Philip Adams.
mercoledì 21 dicembre 2022
La Double Vie de Véronique (1991) La doppia vita di Veronica ovvero io sono un'altra, il tema del doppio secondo Krzysztof Kieślowski
Era da parecchio tempo che volevo riproporre il tema del doppio del cinema, che ha radici profonde già nella letteratura, non per niente il poeta francese Arthur Rimbaud nella sua “Lettera del Veggente” affermava: < È falso dire "Io penso" si dovrebbe dire "Mi si pensa". – Scusi il gioco di parole: IO è un altro.>. Il tema è stato ampiamente affrontato da vari maestri del cinema: Hitchcock, De Palma, Verhoeven e tanti altri, di base si regge su due tipologie: il doppio per offendere e il doppio per difendere e il film che porto oggi in visione è sicuramente da legare al tema del “doppio per difendere”. Tra le altre cose, “La Double Vie de Véronique” compie trent’anni da quando è uscito (1991) e mi sembrava giusto citarlo e mettere in gioco anche un gigante del cinema europeo che porta il nome di Krzysztof Kieślowski.
Feast (2005) B-Movie mon amour, l'home invasion fracassone e grandguignolesco di John Gulager
martedì 20 dicembre 2022
Evil Dead (2013) La sagra del rifacimento cattivissimo, La Casa di Fede Álvarez
Los otros (2001) La magione infestata dagli spettri di Alejandro Amenábar, il film gotico spagnolo per eccellenza degli anni 2000
domenica 18 dicembre 2022
Mouse Hunt (1997) Un topolino sotto sfratto di Gore Verbinski
Cattivi preferiti: Debbie Jellinsky
Debbie Jellinsky (Joan Cusack)
Caratteristiche: Una vedova nera scialacquatrice di doti insaziabile, manipolatrice sessuale intorta uomini, pazza psicopatica uxoricida
sabato 17 dicembre 2022
Enemy at the Gate (2001) Soviet Sniper, il pastore degli Urali cacciatore di lupi secondo Jean-Jacques Annaud
venerdì 16 dicembre 2022
The Green Knight (2021) Come diventare cavaliere, giocandosi la testa
giovedì 15 dicembre 2022
Avatar: The Way of Water (2022) Bentornato Jim, ritornare a Pandora 13 anni dopo
Molto ironico, se non strano che il primo film che io metta in ballo, qui su Once, sia l'ultimo fatto cronologicamente di questo regista. Il nome è James Cameron, mi ha letteralmente cresciuto con la sua iconografia cinematografica, creatore di diverse saghe che hanno segnato la storia del cinema contemporaneo (e la mia infanzia): Aliens, Terminator e infine quella che forse è la sublimazione della sua continua ricerca che porta il nome di Avatar. Tempo fa Kubrick disse che il cinema è in continua evoluzione e che non sarà mai statico nella sua ricerca espressiva, questa ben precisa affermazione la si può senza dubbio vedere in quella che è la ricerca continua di Cameron dietro (e dentro) la telecamera.
lunedì 12 dicembre 2022
Wolfen (1981) La licantropia come trasmigrazione spirituale di stampo sciamanico
Candyman (2021) Come tramutare una leggenda urbana in una paura folkloristica, le mille strade del genere horror di Jordan Peele
Viviamo in tempi particolarissimi, tempi in cui il genere horror sembra essere tornato di voga sulla bocca di tutti, tanto che si sono venute a creare nuove terminologie per definirlo e per dargli un risalto che gli è sempre mancato (dicono loro) nella sua storia. Non è così ovviamente, per quanto le nuove generazioni possano sforzarsi di coniare parole per colmare la loro (più che naturale) lacunosità nel genere sin dai suoi albori, o per trasformare (peggio) il genere in qualcosa di artisticamente elitario nella sua trasformazione in età contemporanea, possiamo (grazie a dio) trovare cineasti come Jordan Peele che ben memori della grandezza, che l'horror si porta dietro, sanno con astuzia e azzardo tentare di riscrivere il mito, così da poter spolverare qualcosa che potrebbe risultare fuori corso con le tematiche odierne. Candyman, è uno di quei soggetti (nato da un racconto di Clive Barker) che ha le sue radici negli anni 90, esteticamente nella sua forma semplice è il Freddy Krueger formato afroamericano, però apre le porte a molteplici chiavi di lettura, senza dubbio la prima che viene alla mente è il razzismo violento e sociale che risiede in America, tanto che ancora nei giorni nostri non si è mai affievolito.
Death Machine (1994) Quando un tecnico degli effetti speciali diventa regista, il fantastico WarBeast di Stephen Norrington
domenica 11 dicembre 2022
The Green Inferno (2013) Il verde inferno cannibale di Eli Roth, sui sentieri di Ruggero Deodato e Umberto Lenzi
sabato 10 dicembre 2022
Old (2021) Life is a beach and then you die, la spiaggia assassina di M. Night Shyamalan
venerdì 25 novembre 2022
Arte nel cinema: Melancholia di Lars von Trier
Ophelia (1851-52) by John Everett Millais
giovedì 24 novembre 2022
The Menu (2022) Una cena quasi perfetta di Mark Mylod, come sopravvivere alle pietanze diaboliche di Chef Julian Slowik
mercoledì 23 novembre 2022
Very Bad Things (1998) Cattivissimi noi di Peter Berg
Questa pellicola completa il trittico da me personalmente dedicato alla commedia nera negli anni 90. Un trittico che non vuole mostrare i suoi più estimati esemplari, ma invece una trinità che nel bene o nel male rappresenta quella che è stata la mia formazione, ma anche uno spaccato in tre tempi di come essa si sia evoluta concettualmente. L'ultimo tassello è in questo Very Bad Things, che segna anche il debutto alla regia di Peter Berg che fino a quel momento era sempre stato un attore, inutile spender troppe parole per il cineasta che nella sua carriera è quanto di più poco omogeneo (tipicamente americano) si possa trovare a livello tematico e stilistico, nonostante qualche tocco personale che affiora certe volte nei suoi film, possiamo definirlo un modesto mestierante con il gusto per l'inusuale e il grottesco.
martedì 22 novembre 2022
The Last Supper (1995) Indovina chi muore a cena, la commedia nera di Stacy Title
Visto che ho introdotto il tema delle commedie nere, in questi casi degli anni 90, mi sembrava doveroso continuare con un trittico (di matrice personale) che ne mostra le capacità, offrendo così una visione d’insieme del suo potenziale per tutta la durata di quella particolare decade. Quella che vado scrivendo è solo una base, una base dalla quale poter citare altri vari pezzi molto più pregiati, ma servono delle colonne di formazione personale e quindi la mia scelta ricade su questi tre film.
lunedì 21 novembre 2022
I Love You to Death (1990) Cronaca di un rocambolesco uxoricidio, la commedia nera di Lawrence Kasdan
Torniamo negli anni 90, questa volta spaccati, per me è sempre un dolce ritorno anche perché quest’oggi vorrei parlarvi di un altro genere, a me molto caro, cioè la commedia nera che proprio in quei precisi anni, complici anche i Coen, ha avuto uno dei suoi periodi più floridi in quanto produzioni e scelte di scrittura molto originali. Il regista di questa pellicola non è altri che Lawrence Kasdan, molti conosco questo nome anche perché è da sempre uno degli sceneggiatori più ricorrenti nella Hollywood che fa i soldi, ma l’accostamento di questo regista non deve per forza essere sinonimo solo di Guerre Stellari e Indiana Jones. Una mente molto versatile nella settima arte che si è mosso attraverso vari generi senza mai incespicare alcun passaggio.
domenica 20 novembre 2022
Le Pacte des loups (2001) Il patto dei lupi di Christophe Gans, la leggenda della Bestia del Gévaudan attraverso il cinema di genere
giovedì 17 novembre 2022
Bowfinger (1999) Gli intrallazzi di Hollywood, il memorabile duo comico formato da Steve Martin ed Eddie Murphy diretto da Frank Oz
mercoledì 16 novembre 2022
8MM (1999) Il talento di Joel Schumacher nel genere thriller, un'indagine nel morboso e perverso mondo degli snuff movie
domenica 30 ottobre 2022
Parlando di cinema: La commistione di generi tra Horror e Western classico
venerdì 28 ottobre 2022
Leaving Las Vegas (1995) Ebbrezza e masochismo a Las Vegas, Nicolas Cage ed Elizabeth Shue in stato di grazia per Mike Figgis
Avevo già trovato il tempo per parlare dell'immenso talento di caratteristi della settima arte come Nicolas Cage ed Elizabeth Shue, però già che ci sono (e continuo sempre per la via dei favolosi anni 90) non vedo perchè non parlare di una pellicola che, forse, rappresenta più di tutte le loro interpretazioni sommate assieme un immenso stato di grazia, e alchimia, sullo schermo contemporaneamente. Oltretutto come sapete, attraverso tante visioni, quello che succede a Las Vegas ha sempre un che di catartico e leggendario nelle produzioni americane.
giovedì 27 ottobre 2022
Cattivi preferiti: Jared Nomak
Caratteristiche: Paziente zero e portatore del virus Mietitore, vendicativo, patricida
mercoledì 26 ottobre 2022
Cutthroat Island (1995) I pirati dei Caraibi di Renny Harlin, la pecora nera del genere piratesco a Hollywood
martedì 25 ottobre 2022
Parlando di cinema: L'uso da manuale del voice-over nei film di Martin Scorsese
Quello che tira di più
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