The Last Supper (1995) Indovina chi muore a cena, la commedia nera di Stacy Title

Visto che ho introdotto il tema delle commedie nere, in questi casi degli anni 90, mi sembrava doveroso continuare con un trittico (di matrice personale) che ne mostra le capacità, offrendo così una visione d’insieme del suo potenziale per tutta la durata di quella particolare decade. Quella che vado scrivendo è solo una base, una base dalla quale poter citare altri vari pezzi molto più pregiati, ma servono delle colonne di formazione personale e quindi la mia scelta ricade su questi tre film.

Se con Lawrence Kasdan ci trovavamo a inizio 90, invece con The Last Supper passiamo direttamente alla metà spaccata del periodo, ovvero il 1995. La pellicola segnò il debutto sul grande schermo della regista Tracy Title, la sceneggiatura invece è a opera di Dan Rosen e nel cast possiamo trovare: Cameron Diaz, Ron Perlman, Bill Paxton (ruolo interpretato nella settimana libera durante le riprese di Apollo 13) e il marito della regista, Jonathan Penner.

Nonostante il titolo originale del film (girato solo in 18 giorni) sia un richiamo a una precisa scena storica/religiosa (che tutti conosciamo) di essa vi è solo un aspetto superficiale, per non dire solo estetico. Il presupposto della trama parte da un’altra idea: cosa accadrebbe se un gruppo di giovani studenti con un'elitaria cultura, un’immaturità elevata e la mancanza di buon senso, dovesse cominciare a fare da giudice, giuria e boia. Adoperando le norme etiche e giuridiche come una convenzione, attraverso un 'patto sociale', come hanno osservato più volte i filosofi giusnaturalisti. Perché è questo che succede: in una cittadina dello Iowa, cinque giovani liberali si trovano, durante una cena, e si pongono la seguente domanda: "State viaggiando indietro nel tempo e vi trovate nel 1909 in Austria. Siete seduti in un pub e state bevendo uno schnapps al caffé con un forestiero, un giovane studente d'arte di nome Adolf, che ha un testicolo solo. Adolf, è un ragazzo che nella vita non ha commesso errori e non ha mai fatto del male a nessuno. Che cosa fate? Lo uccidete? Avvelenate il suo schnapps per salvare milioni di innocenti?". È rispondendo a questa domanda che il gruppo decide di cominciare ad assassinare un camionista nazista, poi un prete antigay, una bigotta, un maschilista, un fanatico razzista (modellato sulla reale figura di Beau Bridges).

Attraverso delle simili premesse si può comprendere come il film cammini tra la commedia e il grottesco, sfiorando pure il drammatico. Un ibrido interessante che non annoia, e che, se si accettano alcune piccole licenze (tra tutte lo sceriffo più idiota degli anni 90), lo si guarda  piacevolmente e con molto interesse. Ambientato interamente in un unico luogo (senza però essere di stampo teatrale), su un'unica tavola imbandita, dove i cinque protagonisti invitano ospiti per confrontarsi sui temi di attualità e ne decidono, pollex versus o pollex pressus, se sono degni di continuare a vivere. I cinque protagonisti (che portano i nomi degli apostoli) sono ben impersonati e ben delineati, da citare senza dubbio la Diaz (a suo agio in questo genere e intoccabile in quegli anni), che qui si trova al suo secondo film (il primo era "The Mask"), ed è convincente, ma il più intrigante resta il personaggio di C. B. Vance, che diventa l vero mattatore delle cene. Da citare poi gli ignari ospiti ben interpretati (troviamo pure il mitico Paxton) seppur macchiettistici, dove spicca però il geniale Perlman che ravviva le scene finale con il giusto carisma. Tirando le somme: Il film non stanca, pur seguendo la stessa linea per tutta la sua durata, cerca di presentare sempre nuovi stimoli e spunti per tenere viva la narrazione, dove passiamo da un inizio a sorpresa con tensione, passando a momenti grotteschi, misti ad ilarità, che poi si conclude con dolce a sorpresa. Nonostante certi evidenti difetti che ne minano purtroppo la completa riuscita: gli attori sono bravi, i dialoghi sono buoni e l'atmosfera coinvolgente, questo per me basta per essere un ottimo rappresentante, americano filo anglosassone, del genere in quel determinato periodo. E poi chiedetevelo anche voi: Se per assurdo vi fosse permesso d’incontrare Hitler, nel 1909, lo uccidereste? 

 

Commenti

  1. Adoravo questo film, penso di averlo visto almeno una decina di volte all'epoca!

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    1. Semplice ma intrigante, questo favorisce anche una certa longevità per il visionatore.

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