Cutthroat Island (1995) I pirati dei Caraibi di Renny Harlin, la pecora nera del genere piratesco a Hollywood


Tornato dalle vacanze ho ancora voglia di mare, come sempre ho voglia dei miei 90 e visto che ci sono tiro in ballo ancora Renny Harlin, questa volta parliamo di Corsari (questo il titolo italiano) e di come abbia avuto una stroncatura immeritata, che ripensandoci non riflette la qualità effettiva della pellicola e del marchio di pecora nera che gli è stato dato, visto che ha messo una damnatio memoriae nelle produzioni Hollywoodiane per il genere che rappresenta. Nell’immaginario collettivo potete vederlo come il Batman & Robin del genere piratesco, ma questo solo su carta, che però stronco la vita alla Carolco che produsse il tutto. Alla sua genesi troviamo Geena Davis e Renny Harlin sposati e contenti. Harlin convinse il produttore Mario Kassar a scegliere la Davis, nota per le commedie leggere, sperando che l'avrebbe trasformata in una star di azione e avventura (le tipiche sue eroine come già vi menzionai in scorse recensioni). La Carolco, che era già profondamente indebitata ma comunque fornì 60 milioni di dollari per il progetto. A dire il verò la Carolco credeva così tanto in questo progetto che mise da parte altri suoi lavori, usando un’agressiva pubblicità di sponsorizzazione al mercato estero promettendo una spacca botteghini, ma purtroppo non andò così.
Michael Douglas doveva interpretare Shaw (la spalla maschile della protagonista) però sotto due condizioni: le riprese dovevano iniziare immediatamente perché era disponibile solo per un periodo di tempo limitato e il suo personaggio doveva avere la stessa quantità di tempo sullo schermo della Davis. Douglas alla fine si ritirò, sostenendo che il ruolo della Davis fu ampliato a spese del suo personaggio, di conseguenza anche la Davis volle lasciare il film, ma era contrattualmente obbligata a finirlo. Dopo l’abbandono di Douglas, Harlin era così preoccupato nel cercare un protagonista maschile che la costruzione del set e il lavoro di sceneggiaturafurono fatte senza di lui. Non contento dei risultati fatti in suo assenza all'inizio delle riprese, si dovettero fare costose ricostruzioni e riscritture della sceneggiatura. Tom Cruise, Keanu Reeves, Russell Crowe, Liam Neeson, Jeff Bridges, Ralph Fiennes, Charlie Sheen, Michael Keaton, Tim Robbins, Daniel Day-Lewis e Gabriel Byrne rifiutarono tutti il ruolo prima che Modine accettasse, in parte per la sua esperienza di schermidore. Oliver Reed era stato originariamente scelto per un cammeo come Mordechai Fingers, ma fu licenziato dopo essere stato coinvolto in una rissa in un bar e aver provato con la Davis mentre era ubriaco. Ma i guai non finiro qua.

Le riprese furono ritardate per vari motivi, facendo sforare il budget (dai 60 finì a ben 115 milioni). Quando Harlin licenziò il chief operator, a seguito di una disputa, più di due dozzine di membri del team creativo si sono licenziarono. Harlin inoltre spese 1 milione di dollari dei suoi soldi per riscrivere la sceneggiatura, poiché la Carolco Pictures aveva così tanti debiti che non potevano permettersi di pagare ulteriormente. La prima settimana di produzione, il direttore della fotografia originale del film, Oliver Wood, cadde da una gru in uno dei serbatoi d'acqua, rompendosi una gamba; fu sostituito dal direttore della fotografia Peter Levy. I contributi di Wood al film sarebbero stati riconosciuti nei titoli di coda. Arrivati al dunque, cioè il giorno dell’uscita del film il risultato fu solo uno, un fiasco incredibile. Prodotto con una spesa di 115 milioni di dollari, sprecati per soddisfare sfizi personali degli attori e dello stesso regista, ne ha incassati appena 11 alla chiusura della distribuzione, causando il fallimento della Carolco Pictures, la società che lo aveva finanziato. Il flop del film mise inoltre in "cattiva luce" l'intero filone "piratesco" presso i produttori hollywoodiani, che non capirono come il fallimento fosse dovuto a una pessima gestione economica e a una sciagurata campagna di distribuzione (a sua volta influenzata negativamente dai continui ritardi nel completamento della post-produzione, causati proprio dalla cattiva gestione) e non a difetti insiti nello stile o nel genere del film. Tale "iattura" avrebbe dato non pochi problemi al via libera del progetto Disney Pirati dei Caraibi, che invece si sarebbe rivelata come la seconda trilogia più redditizia degli anni 2000 (dopo Il Signore degli Anelli), totalizzando incassi per oltre due miliardi di dollari. Per un ironico contrasto la colonna sonora composta da John Debney per il film è considerata dalla critica specializzata come uno dei temi musicali più brillanti degli ultimi decenni, capace tanto di rievocare i fasti dei classici del genere (come le musiche composte da Erich Korngold per i film di Errol Flynn negli anni trenta e quaranta), quanto di proporre arrangiamenti audaci e innovativi, distanti dai canoni delle colonne sonore epico/avventurose alla Hans Zimmer.
Dal canto mio posso dirvi che il risultato di Harlin e compagnia non fu poi questo disastro così tanto decantato. Certo, non è roboante ed epico come Pirati dei Caraibi, ma neanche particolare come quello di Roman Polanski. Corsari è una godibilissima action-adventure applicata al genere piratesco con tutti i giusti ingredienti: dalla caccia al tesoro, alle fughe rocambolesche, sottili storie d'amore e spettacolari battaglie navali. Renny Harlin è sempre stato un buon regista dalla vena action, il suo tocco si nota in un ritmo che non cala mai, in sequenze d'azione veramente ben congegnate e in una buona dose di ironia che rendono questo giocattolone una gioia per gli amanti del genere e non solo, ha dalla sua anche un'elettrizzante colonna sonora e molti elementi poi ripresi nei Pirati dei Caraibi (la scimmia del capitano o il protagonista che resta intrappolato sottocoperta). Certo, a tratti i dialoghi sono un po' banali e gli attori (ad eccezione dello scanzonato Modine, senza scordarsi la Davis e Frank Langella nelle vesti del cattivo) non danno proprio una grande prova di sé, ma queste piccolezze non rovinano certo lo spettacolo né spiegano il clamoroso insuccesso che il film ebbe alla sua uscita.

Commenti

  1. E' una vita che lo cerco, voglio ammirare questo floppone che ha distrutto la carriera di Geena Davis!

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    1. Nonostante tutto, un anno dopo fece The Long Kiss Goodnight e la storia si ripeté, perchè quello fu il colpo di grazia per Hollywood. Ironicamente dieci anni prima era entrata nel firmamento dello star system con The Fly di Cronenberg.

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