lunedì 20 settembre 2021

Arte nel cinema: Cutthroat Island di Renny Harlin

 Isle of the Dead di Arnold Böcklin (1827–1901)







Nel dipinto di Arnold Böcklin è raffigurata un’isola fantastica. Böcklin immagina un luogo isolato nel quale i sepolcri sono scavati nella roccia. Gli alti cipressi sono tipici dei luoghi di sepoltura e rimandano al lutto. La barca accompagna il defunto nel suo ultimo viaggio. Infatti, la figura umana è in piedi e avvolta da una tunica bianca. Di fronte ad essa una bara è poggiata di traverso sulla prua dell’imbarcazione. Un uomo conduce la barca a remi. La sua figura evoca il personaggio di Caronte, il traghettatore delle anime dell’Inferno di Dante Alighieri. Le interpretazioni dell’Isola dei morti di Böcklin sono molte. Infatti, ogni intellettuale che si cimentò nella lettura dell’opera diede una propria versione dell’immagine. L’isola immaginaria fu modellata, forse, sul cimitero degli inglesi di Firenze mentre altri indicarono come fonte alcune isole del mediterraneo. Infine, Böcklin dipinse, forse, un’opera che simboleggia il suo dolore per la morte di sei figli. Arnold Böcklin realizzò L’isola dei morti in cinque versioni, tra il 1880 e il 1886. Il titolo, delle due prime versioni, fu Un luogo tranquillo. Il dipinto di Böcklin ispirò molti intellettuali, letterati e artisti. Tra gli altri, Giorgio De Chirico e Salvador Dalì riproposero il dipinto. Il fascino misterioso e mistico dell’opera colpì anche Adolf Hitler che acquistò la terza versione esponendola al Berghof e, in seguito, presso la cancelleria del Reich. Ora si trova presso l’Alte Nationalgalerie di Berlino. Arnold Böcklin, nel 1888, dipinse un dipinto intitolato L’Isola del vivi custodito presso il Kunstmuseum di Basilea.

domenica 19 settembre 2021

sabato 18 settembre 2021

The Fall of the Roman Empire (1964) L'ultimo grande peplum della vecchia Hollywood



Continuando secondo la programmazione delle visioni, riesco finalmente nel proporvi questo film sempre inerente al genere peplum. Quando lo guarderete non stupitevi della somiglianza con The Gladiator di Ridley Scott di cui questo film ne è parzialmente ispiratore. Intendo parzialmente perchè nonostante la chiave romanzata abbia diversi punti in comune ne prende le distanze a livello creativo (altri tempi quelli della Cinecittà caput cinema). 

venerdì 17 settembre 2021

Species (1995) Bionda dallo spazio profondo



Tra le nuove visioni che vi sto mostrando ultimamente mi sembrava doveroso anche mettere in tavola anche quelle, sporadiche, avute durante il periodo estivo prima che il grande Autunno faccia avvento. "Specie Mortale" uscito nel 95 è anche un mio vecchio cavallo di battaglia che ebbi modo di vedere tanto tempo fa, mentre visitavo la capitale romana. Una particolarissima produzione realizzata con il limitato budget di 30 milioni di dollari (quindi per gli standard Hollywoodiani possiamo chiamarlo un lussuosissimo B-Movie), con i talenti riuniti di Richard Edlund (curatore anche degli effetti visivi della saga di Guerre stellari) e di Hans Rudi Giger (ideatore del mostro di Alien) e con un cast solido: che verrà principalmente ricordato per averci regalato quella splendida biondona esordiente che porta il nome di Natasha Henstridge, che nel ruolo di Sil avrebbe poi finito con il monopolizzare il successo della sua carriera.

giovedì 16 settembre 2021

Immortals (2011) Il peplum secondo Tarsem Singh


Seguendo l'onda che sto portando nelle ultime due uscite, non vedevo perchè non sostarmi ancora nel genere peplum del 2000. Avevo già parlato della pellicola in questione, introducendone il suo cattivo nella mia rubrica dei cattivi preferiti, a cui aggiungo ora una costola informativa, impersonato dal rinnovato Mickey Rourke che scelse il ruolo abbandonando la nave, del disatro già annunciato, del progetto di Marcus Nispel che porta il nome di Conan il Barbaro. Come in 300 troviamo al timone gli stessi produttori, tra cui il buon Gianni Nunnari (artefice anche del Se7en di Fincher), però alla regia abbiamo un cineastsa molto particolare Tarsem Singh: balzato nei 90 sulla bocca di tutti con la regia del video musicale dei REM Loosing my religion, che poi ha continuato la sua carriera siglando un paio di pellicole niente male per poi richiudersi su se stesso (un po' come la carriera di Rourke) negli ultimi tempi. Hollywood è famosa per la formula che se qualcosa ha successo allora bisogno riproporlo fino allo sfinimento, quindi non è sbagliato segnare questo film sotto l'ambita scuola delle pellicole che hanno ricalcato il successo di 300.

mercoledì 15 settembre 2021

martedì 14 settembre 2021

300 (2007) Il peplum secondo Zack Snyder

Potevo parlare prima dell'opera fatta da Frank Miller, in quei carateristici anni 80, però preferisco rimandarvi alla bellissima disamina fatta da Bara. Avevo già introdotto questo genere alla vostra corte, prima con Bava e poi con W.S. Anderson: il peplum (o sword and sandal, cioè spada e sandalo, una definizione più comune in lingua inglese) è un sottogenere cinematografico dei film storici in costume, che comprende sia il genere dei film d'azione sia quello fantastico, entrambi ambientati in contesti biblici o nel periodo della Grecia antica o della civiltà romana. Le maggiori produzioni di questo genere cinematografico vennero realizzate già negli anni dieci del XX secolo, e successivamente a partire dagli anni cinquanta. Tra la fine degli anni quaranta e i cinquanta il genere si sviluppò soprattutto negli Stati Uniti d'America, raggiungendo l'apice negli anni sessanta, per poi essere abbandonato nel decennio successivo.

lunedì 13 settembre 2021

Cattivi preferiti: Re stregone di Angmar

Re stregone di Angmar (Lawrence Makoare)

Caratteristiche: Signore di Minas Morgul, Nazgûl dell'Oscuro Signore succube dell'Unico Anello, secondo la profezia di Glorfindel: - Nessun uomo è in grado di ucciderlo -


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