lunedì 22 agosto 2022

Nope (2022) Le nuvole di Jordan Peele, tra Hitchcock e Spielberg dentro la paura atavica umana e ferina

 


Strano, non covenzionale per non dire atipico, queste parole non sono riservate alla pellicola in questione ma al fatto che in questo 2022 mi ritrovo di nuovo a parlarvi di una visione che è contemporanea (non i miei soliti viaggi nel tempo) e che parla di alieni venuti sulla terra. Dopo aver goduto della presa in visione di Get Out e Us (godibilissime pellicole ma con le dovute limitazioni), mi sembrava normale godermi al cinema il nuovo lavoro di Jordan Peele. Il buon Peele è riuscito nel prendersi, con le sue tematiche, le mie grazie di divoratore dei generi che ballano tra l'orrore e il fantascientifico e di conseguenza un'esperienza sul grande schermo del cinema mi è sembrata più che obbligatoria alla sua terza fatica. La genesi del film è iniziata con il contratto di 5 anni esclusivo firmato dal cineasta con la Universal Pictures ma anche del suo periodo di gestazione durante la pandemia globale (il <voglio uscire da questa casa> messo in bocca a uno dei protagonisti in questo è lampante). Peele, in varie interviste, ha detto di come quel nefasto arco temporale di paura del virus abbia messo in risalto un oscuro scrutare verso il futuro del cinema, per questo la sua scelta di messa in scena ha preso spunto da classici come King Kong, Jurassic Park, Il mago di Oz, Incontri del terzo tipo e ovviamente anche Signs.

lunedì 8 agosto 2022

Prey (2022) Comanche (e francesi) contro Yautja. Trachtenberg puoi ispirarti a McTiernan, ma non oltre...

 


Rieccomi qua, di nuovo in linea, in una nuova visione (questa volta recente), trattando un soggetto di cui i miei occhi hanno visto gloria e sangue sin da quando cominciai ad appassionarmi alla settima arte. La creatura elaborata da Jim & John Thomas (nonostante qualche problematica) gode, con questa pellicola, della sua quinta installazione superando così il suoi carissimo amico/nemico Xenomorfo (nda Alien). Certo nella mia affermazione non conto la serie AvP e i due film di Scott, questo perchè sono due bestie particolari di cui parlerò poi in seguito e con il dovuto tempo. Trachtenberg (il regista) arriva dopo le prove di: Hopkins (Predator 2, il miglior seguito della saga per me), Shane Black, di Nimrod Antal (coadiuvato da Rodriguez alla produzione, Predators è un compitino ben eseguito) e importantissimo dopo ben 35 anni dal classico (il capostipite) Predator firmato con tanto carisma dal grande John McTiernan. Dan è un buon regista, questo non lo metto in dubbio, il suo 10 Cloverfield Lane ha retto benissimo (fino all'implementazione pretestuosa di J.J. Binks del soggetto) e la sua passione per la saga dello Yautja si vede, si sente anche senza approfondimento della persona (anche se in più interviste ha sempre lodato il secondo alieno più famoso del mondo). Ma la passione purtroppo non basta da sola

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