Glory (1989) Il 54º Reggimento Volontari di Fanteria del Massachusetts di Edward Zwick


Nel 1863, durante la guerra di Secessione americana, il giovane ufficiale nordista Robert Gould Shaw (Matthew Broderick) viene insignito del grado di colonnello e gli viene affidato il compito di addestrare il primo reggimento di militari afroamericani, il 54° fanteria. Si tratta essenzialmente di un'operazione propagandistica, nel senso che le gerarchie militari nordiste intendono servirsi del reggimento essenzialmente come fucina di manodopera, e ciò un pò per diffidenza nelle capacità belliche dei suoi componenti, un pò per una pregiudiziale riluttanza ad armare individui di colore. In breve il colonnello Gould Shaw riuscirà però ad ottenere che i propri soldati vengano messi alla prova, dimostrando come essi siano valorosi quanto e più dei bianchi, e come siano anche pronti al sacrificio in nome della patria e della loro stessa dignità sociale (di afroamericani). Dopo aver esordito con la commedia "A proposito della notte scorsa", il trentasettenne Edward Zwick comincia ad orientarsi verso quello che sarà fondamentalmente il "suo genere", quello che gli varrà i maggiori consensi, ovvero il kolossal d'impegno storico-sociale (si pensi a "L'ultimo samurai", "Blood Diamonds", "Defiance").


Dai libri Lay This Laurel di Lincoln Kirstein, One Gallant Rush di Peter Burchard e dalle lettere di Robert Gould Shaw. È la storia – una di quelle che i libri di storia e Hollywood non avevano mai raccontato – del giovane colonnello Robert Gould Shaw e del 54° reggimento di fanteria, costituito esclusivamente – ufficiali a parte – da soldati di colore, in gran parte ex schiavi fuggiti dal Sud, che nel 1863 fu mandato a un inutile assalto al Fort Wagner sull'isola Morris (South Carolina). Vi persero la vita più di mille giubbe blu nere. Pochi altri film hanno messo in immagini con altrettanta efficacia la locuzione metaforica “carne da cannone”, ma al di là degli accenti epici, dei conflitti psicologici e dei rimandi all'attualità sociale, questo 2° film di Zwick, sceneggiato da Kevin Jarre, ha un'intensa dimensione religiosa.


3 Oscar: miglior attore non protagonista (Washington), fotografia (Freddie Francis) e suono. E' un film commovente e drammatico, mette in risalto durante la guerra di seccessione il coraggio di un gruppo di persone di colore divenuti soldati improvvisati e morti da eroi, come il loro comandante che li ha guidati fino alla morte. Epico, commovente la storia della nascita e le peripezie del 54° Massachusetts, il primo reggimento di fanteria composto interamente da soldati di colore e del colonnello che lo comando: Robert Gould Shaw; interpretato da un ottimo Matthew Broderick qui secondo me nella sua migliore interpretazione (per me troppo criticata in ambito globale). Ma anche bravissimi Morgan Freeman e Denzel Washington che vinse l'oscar come attore non protagonista. Il film è stupendo, davvero un largo respiro cruento e reale su quello che fu la guerra civile americana,le musiche di James Horner sono magnifiche e immergono completamente nel film così come la regia di Edward Zwick. Bellissimo ripeto, l'assalto finale a forte Wagner è semplicemente una delle scene più toccanti e belle che mai si siano viste in un film di guerra.



Commenti

  1. Bel film. Mi ha sempre colpito la scena finale, in cui il personaggio di Matthew Broderick viene sepolto insieme a tutti i soldati afroamericani del suo reparto. Uniti fino alla fine, senza futili distinzioni di razza.

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    1. Grande pellicola, un po' dimenticata ma degna di grande lode.

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