Death Sentence (2007) Il giustiziere della notte secondo James Wan

Una pellicola tra le più cupe e funeste che si possono trovare nella filmografia di James Wan, un seguito ideale della storia del giustiziere della notte (tratta dall’omonimo racconto di Brian Garfield e appendice di quel Death Wish che rese celebre Charles Bronson), racconta quasi esasperando, i tratti dell’angoscia, l’evolversi della vendetta di un padre di famiglia in un crescendo di deliberata follia, che macchia di morte e sangue il suo presente. In Death Sentence la vendetta è un sincero atto di deliberata violenza che non giova a nessuno coinvolgendo tutti: criminali, persone comuni e macina l’umanità sino a distillarne un superstite; quel Kevin Bacon (Ottimo per la parte il quale dona una trasformazione veramente degna di nota), che troviamo raggelato alla fine della corsa, dove la retorica di Wan è spietata, dolente nel rappresentare un personaggio finale che ha perso i suoi connotati umani, al punto da apparire lui stesso un mostro, uno zombi. I personaggi sono azzeccati a livello di scrittura, oltre al protagonista, possiamo trovare quello di Kelly Preston nel ruolo della moglie, ma quello che stupisce più di tutti è l'agghiacciante John Goodman (una vera e propria valle di lacrime), il procuratore di morte, il tenutario e amministratore delle attività criminose della gang assassina.

Avvalendosi della collaborazione di Ian Jeffers, Wan rielabora il mito vendicativo che ha reso famoso Death Wish con un fare moderno, durissimo e truculento, trasmettendo la cupa giustizia fai-da-te del piccolo uomo comune che vive recluso nella sua parabola distruttiva senza convincimenti né risoluzioni, che trascina nel proprio personale inferno con sé tutti quanti, anche quelli che più ama. La colonna sonora composta dal trio Michael Lloyd, Deeji Mincey e Boris Zelkin, risulta ottima per l'atmosfera negativa e vendicativa del film. Contrariamente al film con Bronson non vi è una chiave di lettura che si snoda in connotazioni etiche e morali della vicenda. Una regressione di abbruttimento del protagonista preso da una spirale di vendetta nel momento in cui la giustizia non compie il suo dovere. I riflessi sulla società sono molto marginali. Wan punta molto sulla tecnica, di cui  la sequenza dell'inseguimento a piedi ne è la testimonianza, unita ad un finale che richiama in questo caso, l'epilogo violentissimo di Travis in Taxi Driver di Martin Scorsese. Un film violento e senza scampo.


Commenti

  1. Lo dico? Ancora penso che sia il miglior film di Pupazzo UAN. Cheers!

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    1. Lo è probabilmente Cassy, per esempio "Saw" tolta l'ambientazione sporca si gioca tutto sul colpo di scena finale. Questo davvero rimane il suo meno citato ma con più tecnica. Un giorno leggerò il tuo resoconto sul rifacimento di Eli con Bruce Willis, ma ho scarse aspettative a proposito.

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  2. Mai sentito nominare e a me il genere piace, per non parlare di Kevin Pancetta! Ovviamente sta su Prime che assieme a Apple TV sono gli unici abbonamenti streaming che mi mancano 🤦‍♂️ Quindi per ora m'attacco!
    Mi sa che 'sti film finiscono sempre tutti allo stesso modo. Ultimamente ho visto Vendetta col mitico Rollo di Vikings. Bellissimo ma tanto si sa dove si va a finire. Di certo non li guardi per restare sorpreso.

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  3. Buon film sì, e penso che sia forse uno dei suoi migliori.

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