Showgirls (1995) Il film più controverso (e sottovalutato) di Paul Verhoeven

(curiosità la locandina si rifà allo stile fotografo Toni Stano, in particolare ad un suo scatto presente nel libro The Body: Photographs of the Human Form)


Alzi la mano chi non è uno stimatore del regista olandese Paul Verhoeven, io ne sono un grande fan, letteralmente cresciuto con i suoi film sin dalla mia tenera età (Total Recall, RoboCop, Starship Troopers) e sempre colpito dal suo modo di trattare certe tematiche scottanti. Avrei tanto voluto iniziare con Flesh+Blood ma ho ripiegato su Showgirls visto che ne segna in particolar modo la caduta ad Hollywood nel giro dei grandi, considerata una pellicola cult nel corpus del regista nonostante il poco successo di pubblico (e la notevole bocciatura della critica al tempo), costato 45 milioni di dollari e un incasso di 20 milioni in patria (poi aumentati a 100 nel settore Home-Video forse perché più adatto ad una visione meno soggiogata dal mainstream), Showgirls ha vinto più Razzie Awards (Verhoeven infischiandosene andò pure a ritirarli personalmente) quale peggiore prodotto cinematografico dell'anno e degli anni novanta. Considerato pellicola cult nel corpus del regista olandese nonostante il poco successo di pubblico, costato 45 milioni di dollari e un incasso di 20 milioni, Showgirls ha vinto più Razzie Awards quale peggiore prodotto cinematografico dell'anno e degli anni novanta. Eszterhas (che aveva lavorato con Verhoeven a Basic Instinct) ebbe l'idea mentre era in vacanza a casa sua a Maui, Hawaii. Durante un pranzo a Beverly Hills, Verhoeven disse a Eszterhas che aveva sempre amato i "grandi musical della MGM", e che voleva farne uno; lo sceneggiatore inoltre suggerì l'ambientazione di Las Vegas.


Eszterhas fu pagato ben 2 milioni di dollari per scrivere la sceneggiatura e ne raccolse altri 1,7 quando lo studio Carolco Pictures decise di farne in un film. Questo lavoro, insieme alle sceneggiature del precedente film di Verhoeven "Basic Instinct" (1992) (e "Sliver" di Noyce), fecero di Eszterhas lo sceneggiatore più pagato nella storia di Hollywood all'epoca. Inoltre Verhoeven pur di girare il film ed aver l'ultima parola sul montaggio finale prese il 70% in meno del compenso prestabilito che era circa di 6 milioni di dollari. Eszterhas e Verhoeven addirittura parlarono a lungo con oltre 200 spogliarelliste reali di Las Vegas, e hanno incorporato parti delle loro storie nella sceneggiatura per mostrare la quantità di sfruttamento delle spogliarelliste a Las Vegas. Eszterhas stesso fece anche uscire una pubblicità a tutta pagina in Variety in cui parlò  del film come un racconto morale e definendo la pubblicità come "fuorviante", scrivendo anche "la pellicola mostra che le ballerine a Las Vegas sono spesso vittime, umiliate, usate, violentate verbalmente e fisicamente dagli uomini che sono nei centri di potere di quel mondo".

Parlando del cast tecnico possiamo trovare grandi nomi come: Jost Vacano alla fotografia, David A. Stewart alle composizioni musicali, Mark Goldblatt e Mark Helfrichl al montaggio, Allan Cameron per le scenografie e le coreografie delle danze furono fatte da Marguerite Derricks. Parlando del cast, ad una lunga lista di attrici fu offerto il ruolo della protagonista Nomi Malone tra cui: Pamela Anderson, Drew Barrymore, Angelina Jolie, Vanessa Marcil, Jenny McCarthy, Denise Richards, e Charlize Theron, ma tutte rifiutaroni prima che Elizabeth Berkley, dopo la cancellazione di Saved by the Bell, si aggiudicasse il ruolo (la quale poi si dedicò con grande passione, facendo pure 12 ore di ballo al giorno pur di risultare in parte). Madonna, Sharon Stone, Sean Young, Daryl Hannah e Finola Hughes (che avrebbe rifiutato la sceneggiatura perché pensava fosse sessista) furono considerate per la parte di Cristal Connors prima che Gina Gershon diventasse disponibile. Kyle MacLachlan affermò che, prima di ottenere il ruolo, Dylan McDermott fu la prima scelta per il personaggio di Zack Carey.

Quello che ci troviamo davanti è un film decisamente da rivalutare (cosa che è ben avvenuta per la cronaca a livello mondiale) partendo dalla regia non si può che restare ammaliati dalla messa in scena del regista olandese che mette in equilibrio tutto quello che finisce davanti all'obbiettivo della mdp: fotografia e scenografia sono una bellezza che si fondono ottimante con la fluidità delle riprese che regalano un affresco esemplare in quella che è la scalata (e la vita) di una ballerina in quel mare di squali che è Las Vegas. Gran attenzione viene posta sia alla vita reale che a quella del palcoscenico dove la danza rispecchia l'essere della protagonista con i suoi scontri e vicissitudini in quel mondo così sfarzoso e superficiale. L'obbiettivo di Verhoeven viene centrato dal film, i riferimenti a “Eva contro Eva” (1950) e “West side story” (1957) non sono fuori luogo, che è (secondo lo stesso parere del regista) uno dei suoi migliori film a livello tecnico. La pellicola è per sua stessa natura volutamente esagerata, la vera mancanza di questo film si può riscontrare in due cose: i dialoghi esempio su tutti quello tra Nomi e Cristal sedute in un locale dove le due iniziano a parlare del sapore del cibo per cani per poi passare alle tette ed infine una mancanza d'equilibrio dove la satira spesso diventa comicità involontaria, la messa in scena volutamente pacchiana fa presto ad apparire trash (quindi non stupisce la reazione che si ebbe quando il film uscì).
Ma tra lasciando queste grosse pecche, non si può dire che il film manchi di qualità visto che tra le altre cose la pellicola è circolare, in pratica finisce come inizia, quasi profetico l'ultimo frame che mostra Los Angeles sul cartello come la prossima destinazione della protagonista (quindi anche una critica al mondo Hollywoodiano). Non esistono personaggi buoni nel film (neanche la protagonista con il suo misterioso passato che poi verrà svelato), ciononostante il regista evita ilnfare moralizzatore, questo rende bene l'idea dell'ambiente e di tutte le possibili sfaccettature che impersonano gli attori. Oltretutto la scena di stupro, ai danni dell'unico personaggio innocente del film sbatte in faccia il fatto di come dietro lo star system si possa celare anche più di un mostro, senza scordarsi poi come viene trattato l'artista puro che viene messo in terza fascia e fischiato per così poi accontentarsi di un normale lavoro come commesso e di una famiglia. Ma a farne da padrone sono gli spaccati dei retroscena della ballerine tra invidia e malignità dove anche la competizione è feroce: lo scontro ballato tra Nomi e Cristal sul palco è una vera lotta e la scalata al potere che si deve far per ottenere un ruolo di successo è micidiale come quando la protagonista fa cadere dalle scale la prima ballerina.
La resa degli attori è credibile: Elizabeth Berkley è una bellissima furia che rende bene l'idea del suo personaggio mostrandolo combattivo ma anche fragile nonostante pecchi delle esagerazioni di script descritte prima, Gina Gershon un'affascinante nemesi, Kyle MacLachlan è un vero mostro con questo manager alla Weisntein, Gina Ravera un'ottima spalla alla protagonista, Robert Davi fantastico nel suo essere trucido al punto giusto e senza scordarsi anche di Glenn Plummer, Lin Tucci, Rena Riffel e tutti gli altri che svolgono il loro lavoro ottimamente. In conclusione ci troviamo davanti ad un ottimo film che nonostante i suoi grandi errori ed un finale poco incisivo immerge nel contesto descritto alla pari di tanti rinomati titoli come: Black Swan e The Neon Demon ed è anche una summa della filmografia di Verhoeven offerta ad Hollywood su un piatto d'argento.

Commenti

  1. Film su commissione, piuttosto furbetto e ben realizzato. Ma a uno che ha diretto "Atto di Forza", "Robocop" e soprattutto "Starship Troopers" si ormai si perdona davvero tutto!

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    1. Sul fatto che sia un film su commissione è vero, difatti la Carolco voleva un spacca botteghini. Però ho visto tanta passione dietro alla mdp, un po' meno nella sceneggiatura 😂

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  2. Ti dirò: sempre amato.
    L'ho visto in tv, ovviamente, durante le prime visioni... amavo già Kyle che conoscevo per Cooper, quindi puoi immaginare che bello.
    Per me un cultissimo: vero, ha qualche difetto, ma è anche talmente potente che gli si perdona tutto.

    Moz-

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  3. Visto e apprezzato (anche troppo ahahah) ma ammetto che il regista mi viene in mente soprattutto per Robocop.

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    1. Rimanere impassibili davanti a tantr grazie è quasi impossibile 😉 RoboCop è già un film più completo. 💗

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  4. All'epoca avevo 10 anni, lo vidi a 12 probabilmente, e ne rimasi affascinato, per questo lo reputo anch'io un film riuscito purtroppo immeritatamente sottovalutato ;)

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  5. La trama non la ricordo, saranno passati più di 20 anni dalla visione (quindi sui difetti mi fido sulla parola) ma le tette e il culo di Jessie Spano mi rimarranno in testa per sempre! 🐽

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