Warfare (2025) La guerriglia nuda e cruda di Alex Garland & Ray Mendoza




Sinceramente non mi aspettavo che si potesse fare di meglio rispetto alla Bigelow, De Palma, Eastwood o Michael Moore per quello che riguarda la guerra (preventiva) intrapresa dagli USA in Afghanistan post 9/11, in questo non ho avuto sorprese ma si può necessariamente dire che la rappresentazione della "giornata tipo" dei soldati americani in quei luoghi è resa con dovizia e tecnicismo d'alto livello.

Il film si basa sui ricordi di ciascun membro del team SEAL presente durante la missione. Ogni scena del film è stata supervisionata da almeno due o più membri del team SEAL intervistati dal regista. Garland si conferma, portandosi dietro il collega di Civil War ovvero Mendoza, il suo periodo più profilico in quanto generi del cinema, il terzo atto del film sulla fittizia guerra civile americana qui è 3/4 di tutto il film e senza fantapolitica, solo con la violenza di quello che è stato un conflitto del genere. Ottimo cast, tutti adatti al ruolo per un risultato che è l'esatto opposto del Navy Seals di Lewis Teague. Volevate la guerra? Ecco Garland e Mendozia qui ve la mostrano in tutta la efferata, viscerale e violenza.





Nota di merito per l'incipit con il video di Eric Prydz "Call on me", un tocco di classe che mostra la totale positività delle truppe contrapposte al negativo crescendo della trama. I titoli di coda smantellano il fittizio dietro al progetto ma ne regalano una sfumatura realista sentita, altro tocco geniale, che dona al film una sfumatura in più. La narrazione può risultare statica, quanto una simile guerra possa esserlo, ma è per accentuare il realismo del contesto.



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