Sick (2022) il Covid non ha fatto nascere nuovi pazzi, li ha fatti diventare solo più creativi
100% sui sentieri dello slasher firmato Wes Craven, solo che John Hyams (figlio del ben noto regista Peter Hyams) fa il suo esercizio ginnico di genere per favorire la trama del solito Kevin Williamson (aiutato anche da Katelyn Crabb). Nonostante qualche piccolo problema con la sua esigenza di essere tempestivo, ma rimane un piccolo film avvincente e diretto con precisione. Il secondo atto, particolarmente, è un survival horror di combattimento serrato di 30 minuti a sé stante e davvero godibile.
Un film slasher basato sul protocollo di lockdown per il COVID potrebbe sembrare difficile da convincere a un pubblico cinematografico non particolarmente entusiasta di tornare ai tempi della scarsità di carta igienica eppure, nelle mani del leggendario sceneggiatore di meta-horror adolescenziale Kevin Williamson e del sottovalutato regista d'azione direct-to-video John Hyams, Sick è uno degli esercizi di genere più soddisfacenti del suo genere. Scritto chiaramente nel mezzo di un aprile confuso e frenetico, Williamson ha preso la paura e la rabbia ampiamente palpabili che tutti provavano allora e – piuttosto che cercare di fare un commento specifico e avvincente sugli eventi – l'ha abilmente strutturato attorno all'amicizia di due final girl, Parker (Gideon Adlon) e Miri (Beth Million), che si ritrovano coinvolte in una serie di frenetici inseguimenti di sopravvivenza con uno o due killer mascherati mentre sono in quarantena insieme nel loro cottage.
Tanto Scream e metacinematografia (indubbio il coltello e l'uccisione iniziale, ma anche il richiamo a Jason attraverso Pamela) tutto filtrato attraverso la mascherina contemporanea della quarantena dovuta al Corona Virus. Un bel esercizio di stile, che fa anche l'occhiolino al You're Next di Adam Wingard & Simon Barrett, buon slasher contemporaneo. Che si prenda o meno la cornice COVID di questo intelligente thriller, John Hyams stupisce nel suo essere uno dei registi più dinamici della sua generazione. La messa in scena e le scene fisicamente punitive si scontrano con quello stile di combattimento a raffica che ha perfezionato nei film Universal Soldier.
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