The Phoenician Scheme (2025) La trama fenicia, di Wes Anderson
Wes torna dalle parti del gusto per la narrazione più convenzionale (e costruttivamente emotiva), di sicuro rispetto ad altri suoi ultimi lavori, in cui il suo valore artistico procede con la stessa schematicità che non viene mai meno nella qualità di produzione: cast pieno di grandi nomi (Benicio, Mia Threapleton e Micheal Cera in particolare modo), colonna sonora, production design e fotografia. "The Phoenician Scheme" inizia con un personaggio che viene fatto a pezzi dalla bomba di un sabotatore e finisce con un altro personaggio che si fa saltare la testa da una granata. Tra queste due esplosioni si susseguono diversi incidenti aerei, un'ondata di rivoluzionari comunisti dal grilletto facile e una discussione omicida sui profitti derivanti da un gas velenoso che ha ucciso più di 10.000 soldati.
Molti diranno (con saccenza più che per soggettività) che è uguale a quasi tutti i suoi lavori visti precedentemente, ma si nota una certa variazione sempre comunque restando fedele al proprio stile. Un padre, una figlia, una fiaba barocca sulla morte e sull’affetto: lo stile inconfondibile di Anderson torna finalmente a farsi racconto, e non solo forma. Wes Anderson nei suoi vecchi film elaborava commedie/drammi/amori, tutti avvolti nel suo stile unico, recentemente ha ridotto la sua formula a farse (teatrali/documentaristiche), bellissime farse, ma pur sempre farse. Affrontandole da questa angolazione, è difficile negare che stia realizzando le commedie più creative in circolazione (sia stilisticamente che umoristicamente) e non posso fare a meno di apprezzarle, anche se mancano del cuore (ma sono più sperimentali) che mi ha fatto amare Wes fin dall'inizio anche se per questo film si è ritornati sul vecchio sentiero.
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