Sinners (2025) Ol' Vampires Blues, I peccatori di Ryan Coogler


Se dovessi metterla su un piano stilistico/scenografico/musicale direi che questo film è il più fulgido esempio di un ipotetico film dei fratelli Coen sui vampiri: indubbia l'importanza della parte musicale (diamine Buddy Guy a fine film, roba che solo Landis poteva permettersi al tempo), quello che traspare sono le radici e l'essenza contraddittoria americana fatta western moderno e poi travisata secondo una tipica intimità etnica degna di Spike Lee e del più recente Jordan Peele (Blues cultura afro, country cultura bianca).




Oltre questo: From Dusk Till Dawn di Tarantino/Rodriguez, Near Dark della Bigelow, Vampires di Carpenter e per la parte prettamente sonora Crossroads di Walter Hill convergono in questo film scritto, diretto e prodotto da Ryan Coogler che è monumentale e ne fanno da sola una grandissima esperienza cinematografica. Quando la fusione tra personaggi e messaggio (la danza atavica del party è una genialata temporale degna di Zemeckis) si fonde sullo sfondo di un solo giorno che racchiude in sé più secoli di storia di una nazione è impossibile non rimanerne allibiti.



Lavoro certosino alla regia (richiamo Kubrick geniale), scelta del casting azzecata dove: Michael B. Jordan (doppio ruolo magnifico), Hailee Steinfeld (non brillava così dai tempi dei Coen), Miles Caton, Jack O'Connell (Mastro Vampiro indomabile), Jayme Lawson, Omar Benson Miller e il grande Delroy Lindo forniscono personaggi stratificati e caratterizzati nelle giuste misure. Tralasciando i tecnicismi altissimi tra regia, montaggio e colonna sonora (a cui a preso parte pure Lars dei Metallica spicca una certa fedeltà al folklore nella rappresentazione dei vampiri quasi raccomandabile per grazia tradizionale a quella di Tobe Hooper e Stephen King per Salem's Lot.




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