Q & A (1990) il cattivo tenente di Sidney Lumet

Q & A (da noi in Italia chiamato Terzo Grado) uscì nel 1990, la pellicola è il 37esimo lungometraggio diretto dal Maestro Sidney Lumet. La sceneggiatura fu scritta dallo stesso Lumet ed è basata sul libro omonimo scritto da Edwin Torres (lo stesso autore da cui poi è stato tratto Carlito's Way di Scorsese, dal libro Afterhours) nel 1977. Il film fu prodotto dalla Regency International Pictures assieme a Burtt Harris e Arnon Milchan, vantava un budget di sei milioni di dollari ed al botteghino ebbe un modesto successo (ben 11 milioni di dollari) ritornando così nei costi di produzione. La fotografia fu elaborata da Andrzej Bartkowiak alla colonna sonora invece Rubén Blades inoltre il cast vantava la partecipazione di: Nick Nolte, Timothy Hutton, Armand Assante, Patrick O'Neal, Luis Guzmán, Charles S. Dutton, Jenny Lumet e Paul Calderon.
 
 
 
 
 
Sebbene il scomparso Lumet abbia diretto film più altisonanti e riusciti (Serpico e Quel pomeriggio di un giorno da cani ad esempio), anche questo "Terzo grado" risulta un gran film poliziesco che da un semplice caso di omicidio, piano piano sfocia in un qualcosa di assai più grande. Le interpretazioni convincenti, la durezza dei dialoghi, il contesto barrio/newyorkese e la serrata regia di Lumet riescono a far funzionare molte scene prese singolarmente, ma solo in parte il film nel suo insieme, che alla fine lascia l'amaro in bocca per come rende la storia confusionaria e molto più complicata di quello che è in realtà. Ad ogni modo un buon thriller poliziesco (aiutato dal soggetto di partenza), crudo e violento, che trova il suo cavallo di battaglia in un Nolte a dir poco pietrificante. Poteva essere migliore, ma anche così rimane tutt'altro che da buttare.
 
 
 
  
A qualche momento soporifero, soprattutto per ciò che concerne le vicende personali del protagonista, si alterna un'interessante torbida vicenda che annovera delle ottime sequenze d'azione. L'incipit è sfolgorante, ma alcune sciagurate scelte di copione probabilmente dovute a motivi commerciali limitano il ritmo del film (come la già citata infenzione sentimentale). Riuscitissima la fotografia sia nei paesaggi metropolitani che in quelli soleggiati meno interessante per certi versi la colonna sonora che si avvale di una abbastanza alienante canzone di Rubén Blades.
  
Questo film si può prefigurare come una summa del poliziesco neorealista moderno americano tipico di Lumet (ma anche del suo cinema in generale), si possono trovare difatti: la corruzione della polizia (come in Quel pomeriggio di un giorno da cani), la corruzione dei poteri forti (come in Quinto potere) e tanti altri stilemi del suo modo di fare cinema nel quale (in particolare) la direzione del cast che risulta sempre adatta ed anche superlativa al girato. Come già menzionato Nick Nolte è il vero protagonista grazie al suo "cattivo sbirro" corrotto e trucido quanto basta per essere ricordato grazie anche all'impostazione fisica e psicologica attuata dall'attore, ma non sfigura neanche il resto del cast tra i quali Calderon che da bravo attore underground mette in mostra la figura di un trans veramente accativante, forse l'unica nota fuori posto (dovuta alla sceneggiatura) è il personaggio interpretato dalla figlia del regista Jenny Lumet che rimane sullo sfondo nonostante la buona credibilità nella recitazione.

Commenti

  1. A me è piaciuto molto, anche se devo dire che ho preferito la versione remake con Nicolas Cage che è un attore che ammito tanto.
    Ora sono tra i tuoi followers e ti seguirò con vero piacere!

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    1. Grazie per la visita e del follow!...Ritornando al fipm ora che mi ci fai pensare il rifacimento del Cattivo Tenente di Ferrara ad opera di Herzog richiama anche questa pellicola...non ci avevo fatto caso!

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