Goodfellas (1990) Quei bravi ragazzi di Martin Scorsese

La pellicola descrive la storia dell'adolescente italo-irlandese Henry Hill cresciuto in una famiglia povera nella New York di quartiere, con l'aspirazione di fare il gangster, per lui fare il gangster era meglio che fare il presidente degli stati uniti; le sue volontà lo portano a soli dieci anni ad entrare nel sistema svolgendo lavoretti per uno dei capi della famiglia Lucchese con un coinvolgimento tale che lo porta ad abbandonare la scuola e a mettere anima e corpo nelle sue aspirazioni giovanili. Con il passare degli anni Henry si costruisce un ruolo sempre più saldo nel sistema, instaurando una fortissima amicizia con due bravi ragazzi Jimmy Conway e Tommy DeVito e sposando la giovane ebrea Karen la quale è inizialmente tenuta all'oscuro del suo lavoro. La situazione di Henry nel sistema comincia a scricchiolare quando decide di entrare nel giro della droga, nuova fonte di guadagno ma non vista di buon occhio dai piani alti, la quale crea un clima di violenza nel gruppo e l'interesse dell'FBI che comincia a pedinare e indagare i membri della famiglia. L'equilibrio nella banda non c'è più: Tommy viene assassinato e Henry preso degli agenti segreti e costretto a deporre contro il sistema. Alla fine del processo è costretto a cambiare città per evitare la vendetta mafiosa.
Goodfellas è un gangster-movies del maestro Scorsese basato sulla vita di Henry Hill, pentito mafioso e sul libro "Il delitto paga bene" di Nicholas Pileggi, che vede la luce nel 1990 e facente parte della brillante trilogia della mafia del regista italo-americano insieme agli altri due capolavori Mean streets(1973) e Casinò(1995). L'inizio di questo progetto vede la sua genesi durante le riprese di Color of Money, Scorsese rimase talmente affascinato della lettura di Wiseguy da definirlo uno dei migliori libri di stampo biografico sulla vita criminale mai scritti, tanto che chiamò Pileggi dicendogli "Ho aspettato questo libro per tutta la mia vita" d'altro canto lo scrittore gli rispose "Ho aspettato questa telefonata per tutta la mia vita". Scorsese ne fu attratto in particolare per la capacità di riportare in modo così reale e umano la realtà di quei fatti e la vita di quelle persone (così che ben si nota nell'adattamento cinematografico). Originariamete il film doveva essere realizzatto prima di The Last Temptation of Christ, ma visto che Scorsese trovò subito i fondi decise di posticipare Goodfalles, successivamente alla produzione del film cominciò il lavoro di stesura della sceneggiatura di Goodfellas assieme allo scrittore Pileggi, che vide luce solamente dopo 12 riscritture attente della trama, dove furono scelte le parti più interessanti del libro e scartate quelle meno adatte alla narrazione della settima arte. Scorse persuase lo scrittore ad utilizzare un tipo di narrazione particolare e non lineare utilizzando parti narrative diverse nel tempo con dei determinati flashback e salti nel futuro cosi da evitare lo sviluppo narrativo classico e dando modo di amplificare il climax del film. Il nome Wiseguy fu cambiato poi in Goodfellas per via della concomitanza dell'uscita del film di Brian DePalma e della serie tv.
Eccezionali le interpretazioni di Ray Liotta, nel ruolo di Henry, Robert De Niro in Jimmy Conway il quale si riesce ad adattare in un ruolo secondario e del grandioso Joe Pesci ( Tommy De Vito ) i tre riescono a far percepire un grande affiatamento di gruppo che è alla base della riuscita del film. Da vero maestro è l'uso della musica di Scorsese, sempre perfetta sempre significativa sempre al posto giusto nel momento giusto, ottima la fotografia, ma soprattutto geniali i dialoghi e i soliloqui, sempre pungenti mai banali pieni di frasi ad effetto...unici. Ma la grandezza della pellicola sta nella rappresentazione che Scorsese fa della mafia: analizza uno per uno i tre personaggi, mafiosi di buon costume sempre perfetti nel vestire, perfezionisti nel "lavoro", diversi l'uno dall'altro per certi aspetti come nel concetto di famiglia, ma pur sempre faccia della stessa medaglia. Sono gangster che non si fanno mai mancare niente, hanno ognuno dei valori che li condizionano nelle scelte, li vediamo molto violenti e volgari lontano dalla mafia rappresentata nei vari "Il padrino" e "C'era una volta in america", ma non per questo meno rappresentativi. Bellissime le scene del matrimonio e del carcere, epiche con quella vena comica che non stanca mai, marchio di fabbrica dell'esimio maestro Martin Scorsese.
Senza parlare poi del resto di cast che fa da contorno allo sviluppo narrativo: Lorraine Bracco, Frank Vincent, Michael Imperioli, Tony Sirico, Tony Darrow, Tony Lipe, Vincent Pastore, Paul Sorvino, Frank Sivero, Mike Starr, Chuck Low, Debi Mazar, Samuel L. Jackson ed addirittura i genitori di Scorsese (presenti in un paio di scene spassosissime totalmente improvvisate) tutti quanti completano con delle gran belle caratterizzazioni il mosaico corale dei personaggi del film. La messa in scena di Scorsese è innanzitutto un interessantissimo saggio di antropologia mafiosa, che analizza abitudini, comportamenti, mentalità, vita materiale, di una speciale etnia, la delinquenza italo-americana di Manhattan. Un Flusso di immagini costruite con esattezza documentaristica e montate su una colonna sonora ininterrotta, dove canzoni, voci fuori campo, dialoghi, spari e boati si sovrappongono in modo stupefacente e mozzafiato.

Commenti

  1. non è passato molto tempo da quando l'ho visto... ed è un film capace di piacermi sempre TANTO

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    1. E' un film che non mi stanco mai di riguardare, anche perché sembra sempre la prima volta...oltretutto l'alchimia tra i vari attori è cosi naturale che sembrano veramente i personaggi che impersonano. Grazie per la visita!

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  2. Credo sia uno dei miei film preferiti, non riesco a trovargli un difetto che sia uno. Scorsese ai massimi livelli, sia come regia che come scelta di attori.

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    1. Concordo...anche se, ti dirò, con il tempo ho preferito di più Casinò per via di un personaggio femminile più forte...ma questi sono solo meramente dettagli soggettivi, stiamo pur sempre parlando di due pellicole che hanno fatto e faranno sempre storia.

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    2. Casinò è il suo "cuginetto", adoro anche lui. Però qui è una mera questione di preferenza per l'argomento trattato, preferisco i film di mafia tout court, un po' più corali, mentre invece Casinò, per quanto stupendo, si concentra "solo" su pochi personaggi.

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    3. Chissà con The Irishman cosa sfoggerà Scorsese....alla sceneggiatura troveremo Steven Zaillian, che l'ultima collaborazione con Martin risale a Gangs of New York...

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