Lady Macbeth (2016) Il battesimo del fuoco di Florence Pugh, tra Shakespere e Flaubert

 


Indubbio che Florence Pugh debba molta della sua notorietà alla più che indiscutibile bravura, ma vi è anche da dire che serve sempre una pellicola che lancia questa particolare attitudine nei nomi che contano all'interno del mondo degli attori e attrici. Nel 2016, quando la ragazza non era ancora sulla bocca di tutti, questa pellicola è stata il suo battesimo del fuoco nel quale è riuscita con tanta bravura nel farsi carico di tutto il girato e tirarne fuori una grande prova. L'opera prima di William Oldroyd pare un noir vittoriano, una svolta in un genere probabilmente inventata dallo stesso Shakespeare in primo luogo. Risulta intelligente, sexy, austero: qualità che sono armate da un'interpretazione letale e carismatica di Florence Pugh nei panni dell'omonimo assassino impenitente. Nella protagonista ritroviamo anche richiami intelligenti al classico di Flaubert, in cui la protagonista è al tempo stesso una citazione a Madame Bovary

La matrice shakespeariana presa dal romanzo breve di Leskov rendono “Lady Macbeth” una bestia dalle due schiene interessante, in particolare per il talento di scrittura di Alice Birch. L'empatia introdotta inizialmente con la protagonista elabora uno status femminile agli antipodi di quello contemporaneo, una gabbia di rituali con annessi doveri (come la vestizione del corsetto) unita con una messa in scena rigorosa, in cui spiccano nella regia con inquadrature fisse che rendono bene l'idea di una prigionia soffocante. I personaggi sono tutti degli archetipi e quelli maschili in particolare (il suocero ed il marito) caratterizzati in maniera tale da giustificare la voglia di vendetta , anche se tra tutti solo uno si salva umanamente. Venuta poi meno l’iniziale empatia gradualmente viene messa in mostra l’ambizione machiavellica. Culminando con una parabola discendente a livello morale, priva di scrupoli di coscienza, senza la minima solidarietà verso gli altri personaggi, in modo o nell'altro, sottomessi alle convenzioni. Un falso riscatto ed una falsa ribellione individuale. Un'impostazione molto teatrale (modesta nel budget ma anche evocativa nel richiamo a certi quadri) ma certamente efficace nel trasmettere un senso di crudeltà ai limiti del gratuito.


Commenti

  1. Accoppiata sceneggiatrice e protagonista notevoli, ai tempi mi era piaciuto più di quanto avrei potuto pensare. Cheers!

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  2. A parte il film, personalmente così così, a risplendere (e in tutti i sensi) è solo lei ;)

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