Monster's Ball (2001) Dei delitti e delle pene umane

Il film diretto da Marc Forster, promessa al tempo del Sundance Festival, è scandito prima dalla routine della vita di Hank ed in seguito dalla paura di abbandonarla. Thorton e la Berry si trovano a dover recitare ruoli drammatici sfruttando più i silenzi che i dialoghi. La regia di Forster si sofferma sui più piccoli particolari ed abitudini dei protagonisti utilizzandoli per trasmettere più di quanto farebbero mille parole. Se Thorton aveva già dato prova, nella pellicola dei fratelli Coen, di poter sostenere un simile ruolo, la Berry ha dovuto utilizzare nuove corde per essere convincente e per allontanare l'attenzione dello spettatore dalla sua bellezza, ed è forse proprio questo che gli è valso la preziosa statuetta.

I film drammatici che prendono in considerazione lo scottante argomento della pena di morte e di tutto quello che ne viene dietro, hanno sempre suscitato un certo fascino. E ce ne sono molti di interessanti a riguardo. In questo caso, suddetto tema viene affrontato all'inizio e condizionerà gli avvenimenti futuri dei protagonisti nel film. "Monster's Ball" è una pellicola di spessore, toccante, ottimamente diretta dallo svizzero tedesco Forster, e che nonostante l'eccezionalità/gravità dei temi di fondo, analizza parecchie situazioni della quotidianità. La vita di una donna, che una volta perso il marito si troverà a dover fare i conti con i problemi riguardanti il mantenimento del bambino ed il pagamento del canone d' affitto da una parte, e la vita di un uomo tutto sommato benestante succube di un padre padrone razzista conservatore, con un lavoro sicuro ma emotivamente difficile, quasi impossibile, e che dopo aver perso la moglie, in seguito ad uno scatto d' ira assisterà impotente anche al suicidio del figlio collega. Due storie tristi e miserrime, così diverse e al tempo stesso così uguali di due vite che il destino vuole si incrocieranno.


L'unico appunto che si può fare, è relativo all'eccesso di tragedie (Alla Haggis per citare) da cui vengono travolti i protagonisti e gli stessi spettatori, che rasenta quasi l'incredibile, ma d'altronde, sia nel bene che nel male, si sa che piove sempre sul bagnato. Veramente notevoli le capacità del regista in grado, sia di spiazzare lo spettatore (il confronto armato tra Hank e Sonny), sia di stupirlo con buoni virtuosismi come nella sequenza dell'esecuzione dove, grazie al vetro in cui si specchia, il condannato sembra sedere tra i suoi stessi carnefici. Alla fine sono molte le domande che restano volutamente irrisolte, cosa lega Hank e Leticia: opportunità, disperazione, amore.


Tutto il cast è fenomenale (Pure Puff Diddy nel suo piccolo ruolo) in particolare Halle che offre una prova sia emotiva che fisica nella vicenda straordinaria, veramente brava nel lavorare il suo personaggio è aggiungo ben meritati i relativi premi senza ombra di dubbio, Billy mi ricorda quel caro barbiere silenzioso del film dei Coen ed è gia detto tutto, mi spiace per il breve ruolo del mitico Heath che regala un personaggio molto fragile ma anche con un grande cuore e pure Peter Boyle come padre razzista e conservatore fa la sua figura. La colonna sonora composta dal duo Asche & Spencer si rileva giusta per le situazioni sia che siano drammatiche o tranquille. Posso dire di non aver mai visto una scena di sesso cosi ben portata sullo schermo dai 2 attori, allo stesso livello di quella famosa di Basic Instinct anche se era su piani diversi.


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