True Crime (1999) Fino a prova contraria, il thriller legale di Clint Eastwood



Il Cinema di Eastwood è un po' come avere ad un tavolo di poker una coppia alta, quasi sempre si vince il piatto, può anche non piacere a tutti, ma difficilmente sbaglia film. "Fino a prova contraria" del 1999 rientra nel blocco dei film "minori", nonostante questa doverosa precisazione, lo spettatore, a fine visione, resterà globalmente soddisfatto. Il film è basato sul romanzo di Klavan, l'adattamento molto probabilmente, non sempre fa dell'originalità il proprio cavallo di battaglia, ma la regia di Eastwood cura altri fattori, in cui emerge sempre empatia ed un ritmo sempre abbastanza alto. La pellicola in questo funziona molto bene, la storia si mantiene sempre bene (eccetto per delle inesorabili forzature) e la sceneggiatura offre personaggi e dialoghi effervescenti e coloriti di grande efficacia.


"Fino a prova contraria", ovviamente, non è un capolavoro, ma resta un dignitosissimo film. Sono rispettate le regole basi del Cinema (intrattenimento e pathos), c'è qualche parte un po' più morta, il finale però riequilibra brillantemente la situazione. Per gli amanti del legal thriller e della regia, "Fino a prova contraria" è un altro film che vale, senza dubbio, la visione, ancora una volta registriamo un ottimo lavoro attoriale di Eastwood, nelle vesti di un personaggio istrionico. Clint Eastwood fa la parte dell'uomo incapace di essere il "bravo marito", alla moglie, da questo punto di vista, le sembra una "frana". Un giorno riporta a casa la loro bambina che gli affida, in pessime condizioni, perché è prima caduta dal passeggino e gli urla che non vuole più rivederlo. Lo spettatore vede così due famiglie opposte: quella del cronista che si sfascia e quella del giovane "nero" che diventa più unita. Il film, come detto prima, è ritenuto uno dei minori di Clint Eastwood, ma nonostante questo, lui vuole mettere in rilievo la sua contrarietà alla condanna a morte e al razzismo che sono fattori importanti da considerare nella società odierna. L'essere umano deve tenere presente che la sua libertà è segnata da questi due elementi e non può considerarli relativi, come invece si rivela.


"Fino a prova contraria" sfoggia la canonica regia solida ed asciutta dell’ex-ispettore Callaghan e una sceneggiatura davvero ben calibrata, che riesce a miscelare con dovizia thriller e fasi investigative con tanto di incombente countdown a dar pepe al tutto. Chi ha apprezzato l’Eastwood di "Debito di sangue" e "Potere assoluto" non potrà che apprezzare anche questa incursione del regista nel thriller-investigativo con la consueta caratterizzazione pregna di sfumature, per un protagonista ricco di luci e ombre intento a sopravvivere a sé stesso, sfoggiando il consueto carisma che ha fatto di Eastwood consumata star hollywoodiana da cavalcata solitaria verso il tramonto. Nel cast compare James Woods (d'antologia i discorsi tra lui e Clint) reduce dal set di "Vampires" e Isaiah Washington volto noto del serial Grey’s Anatomy dove per tre stagioni ha vestito i panni del Dr. Preston Burke.


Commenti

  1. I film di Clint Eastwood sono sempre belli, anche i cosidetti "minori" hanno sempre dei contenuti eccezionali, ah se tutti i minori fossero come i film del grande Clint :)

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  2. Ancora oggi è uno dei miei film di Clint Eastwood preferiti, quel finale è intenso e di gran classe. Cheers!

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  3. Questo film è davvero bellissimo, alla fine mi sono ritrovata a trattenere il fiato senza rendermene conto...

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